| | | OFFLINE | Post: 165.980 Post: 132.927 | Registrato il: 02/06/2006 Registrato il: 28/10/2008 | Sesso: Femminile | Nevin | Utente Gold | | |
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04/04/2018 22:33 | |
Con questo background a base di supereroi Marvel, Charlie Brown, bestiario Hanna & Barbera, Pantera Rosa di Friz Freleng, Asterix, Alan Ford e Braccio di Ferro, ognuno, quella sera del 4 aprile 1978, si guardò il suo Superman e poi non cambiò canale, incuriosito dall'invito della Elmi a scoprire cosa si celasse dietro Atlas Ufo Robot. Il giorno dopo, soprattutto a scuola, non si parlava di altro. Era bastata la ventina di minuti del primo episodio per sintonizzare la fantasia collettiva sulla guerra di Alcor e Actarus contro gli invasori arrivati dallo spazio agli ordini del malvagio Vega. Quel primo episodio racchiudeva in sè già tutti gli ingredienti che avevano fatto di Ufo Robot un successo internazionale, che la Rai aveva acquistato dalla francese Antenne 2 che ne deteneva i diritti in esclusiva per l'Europa.
C'era Actarus, l'eroe alieno che aveva trovato riparo sulla terra dopo la conquista del suo pianeta da parte dei vegani. Al suo fianco il terrestre Alcor, in realtà protagonista di una serie precedente, Mazinger (o Mazinga), che fu trasmessa in Italia solo dopo Ufo Robot, facendogli così perdere il suo naturale destino narrativo. Soprattutto c'era lui: Goldrake, l'astronave mutante di Actarus, pronta a trasformarsi in un titano di acciaio. Nascosto accuratamente in un hangar sotterraneo della base guidata dal dottor Proctor.
Continua...
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