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Il magico mondo dei Gatti

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2018 16:10
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Nevin
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04/01/2018 12:09


Studiando in profondità l'aspetto strettamente intellettivo e percettivo dei gatti, si può capire meglio il modus operandi e le incredibili capacità insite nel loro enigmatico genoma.

Eleganti, intelligenti, astutissimi.
Ma anche enigmatici, misteriosi, e secondo molti in contatto con "altre" realtà e invisibili: sono i nostri amici felini.




Venerati e adorati come divinità dalle civiltà del passato, i gatti da sempre, sono considerati gli animali più enigmatici in assoluto.
Astuti, furbi, sornioni, osservatori e intelligenti, ma spesso poco socievoli.
Sono i veri custodi del mondo, protettori e cavalieri della Luce contro le energie negative delle tenebre e capaci di percepire entità invisibili all'occhio umano.
Sono in grado di trasmettere ottimismo e positività, e il loro è un mondo magico, affascinante e ricco di misteri da svelare.

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Nevin
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04/01/2018 12:24


Le super capacità dei felini
Studiando in profondità l'aspetto strettamente intellettivo e percettivo dei gatti, si può comprendere meglio il modus operandi e le incredibili capacità insite nel loro enigamatico genoma.
Secondo alcune ricerche scientifiche i gatti, nonostante una mini struttura cerebrale, possiedono il doppio dei neuroni rispetto al altri animali, rendendo così più efficace la sinapsi tra le varie cellule.
Questo meccanismo di collegamento sinaptico permette di catalogare più informazioni sotto forma di schemi mentali, e il loro sistema nervoso si comporterebbe come un mini PC.
Un vero computer portatile di decodificazione virtuale della realtà che consente di sviluppare una "percezione trascendente".



Ma non è tutto, perchè i gatti avrebbero anche un'innata predisposizione all'intuizione, atta a prevedere eventi futuri che di li a poco potrebbero verificarsi, soprattutto variazioni del clima, malattie, infarti o attacchi di epilessia.
Veri oracoli infallibili.
In più possono prevedere con grande anticipo possibili pericoli e minacce esterne in modo da evitarle.

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Nevin
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04/01/2018 12:47


La pratica "rituale" di comunicazione delle fusa risulta essere un metodo utile per l'essere umano al fine di contrastare, entro certi limiti, malattie reumatiche e facilitare la circolazione sanguigna, in particolar modo nelle persone anziane e con gravi disabilità.
Insomma, un elisir di lunga vita, un ottimo espediente terapeutico e fisioterapico miracoloso.
La loro presenza non solo determina benefici dal punto di vista fisico, ma anche mentale.
I gatti riescono infatti a creare un'alchimia magica con il loro padrone, un legame che trascende la sfera materiale e l'umana comprensione.
Questa forma di empatia fa da contorno a un regno incantato, spirituale e di pura felicità, dove l'ansia, il nervosismo e la paura cedono il passo alla tranquillità e alla pace dei sensi.
Avere un gatto in casa significa donare tutto se stesso a un esserino docile, un tenero batuffolo di pelo dagli occhi ipnotici, solo in apparenza distratto, ma molto attento alle numerose vicissitudini che caratterizzano la routine quotidiana, pronto a trasmettere sicurezza e compagnia.



Un vero amico e un compagno di viaggio.
E' comprovato inoltre che il gatto è dotato di grande abilità, scioltezza nei movimenti, capacità di muoversi in spazi angusti, equilibrio perfetto, predisposizione a effettuare balzi da grandi altezze rimanendo totalmente illeso.
La velocità fulminea è una delle caratteristiche motorie principali e più evidenti dei felini.
Tutto ciò ha alimentato l'idea, oggi considerata una leggenda, che questi animali siano dotati di sette vite. Ma cosa c'è di vero?
Dal punto di vista archetipico ed esoterico questa credenza è stagnata nel mito e ci rimanda a un'antica numerologia occulta in base alla quale il numero 7 rappresenterebbe la trasposizione sulla Terra della perfezione, dell'armonia e del contatto tra il mondo visibile e quello sottile ed etereo.
Una porta di collegamente tra due realtà.
Una dimenzione impercettibile tra il sacro e il profano.
Tutte qualità che nell'antichita erano attribuibili ai gatti, vere divinità inviate sul nostro pianeta per controllare la razza umana.



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10/01/2018 14:22


Alle origini del Mito
Per intuire e capire meglio il presente è necessario guardare a ritroso nel tempo, per trarre verità che potrebbero essere utili alla piena comprensione del misterioso regno dei felini.
Nel rivisitare gli antichi miti, spicca l'ancestrale figura di Bastet, figlia di Iside e sorella di Horus.


Dea Bastet


Originariamente simboleggiata nella II Dinastia con fattezze leonine, è divenuta nel tempo una divinità egizia metà umana e metà gatta.



Ai primordi del mito questa presenza era demonizzata e considerata malvagia, ma in unsecondo momento fu trasformata dalle credenze in un'entità divina e benigna associata alla fertilità e alle nascite.
Una sorta di Catwoman mitologica, quasi fumettistica nel suo aspetto complessivo, ma sacra alle antiche culture.



Questa creatura ibrida, immortale ha solcato i millenni ispirando cartoni e produzioni cinematografiche, e diventando un'icona di culto al pari di quella mariana.

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10/01/2018 14:46


Il simbolo principale di Bastet è un medaglione simile a un amuleto scolpito nella mano sinistra della divinità, all'interno del quale spicca la raffigurazione di un occhio definito "l'Occhio di Ra", che secondo il mito avrebbe poteri taumaturgici e sarebbe un riferimento al disco solare.



Fedeli ai loro padroni i gatti selvatici, una volta addomesticati, erano utilizzati nell'antico Egitto come abili cacciatori di prede quali roditori e lucetole.

Due erano le tipologie feline principalmente menzionate nella cultura egizia: il gatto africano e il gatto della giungla.
Ma i loro compiti andavano oltre il mondo terreno.

Secondo il Libro egizio dei Morti, infatti, i gatti fungono da intermediari tra il mondo dei vivi e quello dei trapassati e avrebbero in mano le "chiavi del Paradiso".
Padroni del mondo "sottile", custodi di una saggezza cosmica e controllori millenari delle anime pie in cerca di pace.
Una concezione mistica e ricca di fede, tanto da essere coinvolti anch'essi nella pratica ancestrale della mummificazione.
Molti gatti infatti dopo la morte subivano un trattamento simile a quella dei faraoni egizi e i resti di molti felini sono stati effettivamente ritrovati nella città egizia di Bubasti, all'interno di catacombe e cunicoli sotterranei.

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10/01/2018 15:07


Ma il Pantheon di divinità feline non è prerogativa solo del mondo egizio.
Ricordiamo la Dea nordica Freya, rappresentata con un carro trainato da due gatti.


Freya


La cultura mitologica polacca menziona una creatura soprannaturale dalle fattezze feline molto dispettosa chiamata Ovinnik, dai tratti simili al gatto mannaro moderno chiamato dagli studiosi Likoi, frutto di un'alterazione genetica naturale del gatto domestico.


Ovinnik


Secondo invece le narrazioni celtiche, i gatti erano i messaggeri della dea Ceridwen, una maga dai poteri ipntici, maestosa ed enigmatica.


Ceridwen


Ma il ruolo predominante era rivestito dal Grande Gatto di Eliopoli, un mitologico felino con orecchie a punta simili a un ibrido, impegnato in una guerra centenaria contro un demone dalle fattezze rettili, Apopi desideroso di distruggere l'Astro solare.


Grande Gatto di Eliopoli


Stando alle antiche narrazioni, queste divinità feline riuscirebbero ancora oggi a interferire nei sogni della razza umana, influenzandone la vita e il substrato religioso.

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02/02/2018 12:35


I gatti e l'occulto.
La storia antica dei gatti cela segreti che travalicano il confine stesso del reale.
Un'esperta di occultismo mi disse che in passato questi animali erano considerati sacri e ultraterreni, e venivano spesso uilizzati da società segrete con scopi e finalità differenti.
Sono in grado di vedere e percepire entità sia benigne che maligne grazie a una super vista "A volte i membri che partecipavano ai riti utilizzavano i gatti per scandagliare alcune zone collinari. Intorno al collo del felino veniva posizionata una piccola videocamera e l'animale veniva liberato in punti inaccessibili per l'uomo. Perchè lo facevano? Per testare e valutare alcune riserve boschive e utilizzarle, una volta bruciate, come avamposti per officiare gli occulti lavori settari.
La razza astuta più richiesta nei rituali era una sorta di ibrido felinoide, il gattopardo, il cui compito era quello di spia.
Oggi è una specie che annovera pochi esemplari in tutto il mondo.
Hanno doti che vanno oltre ogni nostra immaginazione perchè furono programmati da intelligenze sapienti.
Purtroppo, a causa della sottocultura del tempo, in molti casi, soprattutto in Europa, i gatti venivano uccisi in quanto considerati demoni sotto sembianze animali.
Ovviamente tutto ciò è falso.
I felini sono creature angeliche e sono stati creati per guidare l'uomo in un percorso di consapevolezza universale.
Ricordo una volta quando un gatto fissò per circa 5 minuti un angolo buio del bosco, trascorsi i quali si manifestò davanti a noi una sfera di luce. Capimmo che era capace di percepire queste presenze".

Ma gli studi e le analisi mitologiche forniscono una chiave di lettura più interessante e ad ampio spettro che scalfisce ancor di più la sfera misterica: i gatti potrebbero far parte di una famiglia antica molto più vasta, una progenie "aliena felinoide" le cui radici sono state tramandate per eoni dall'alba dei tempi sino ai nostri giorni.
Indizi e studi leggendari ci indicano che ogni specie animale felinoide potrebbe aver avuto in passato la sua corrispettiva forma umanizzata e numerose varianti e razze insolite sono parte integrante dei moderni resoconti di avvistamenti.
Il mito si fonde con la realtà delineando le trame di un'esistenza che ci riserva da sempre sorprese sconvolgenti.

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14/02/2018 16:10


Il caso di Walter Rizzi
Possibile che entità felinoidi evoluti e sconosciuti alla scienza si aggirino per il nostro pianeta?
Secondo molti studiosi, molti resoconti moderni andrebbero a comprovare tutti i riferimenti mitologici che narrano di una stirpe reale felina.
Era una sera di luglio del 1968 e Walter Rizzi stava attraversando il Passo di Gardena (Bolzano) quando decise di accostare l'auto per riposarsi.
Dopo circa un'ora l'uomo svegliandosi udì un rombo seguito da un forte odore di bruciato.
Uscì dall'auto e notò a circa 400 metri di distanza un'astronave discoidale attorniata da una forte luce e adagiata al suolo in una distesa boschiva. Nei pressi del singolare oggetto vide un piccolo robot che accompagnò l'uscita di un umanoide scafandrato.
Tra il testimone e la creatura si instaurò subito una comunicazione telepatica durante la quale il presunto alieno dichiarò di provenire da un'altra galassia.

Secondo Walter Rizzi l'essere, che trasmetteva un senso di pace e amore, era di bassa statura, alto circa un metro e sessanta, e aveva un volto dalle fattezze feline con occhi oblunghi come i gatti e la pelle liscia.
Qual è la vera origine dell'entità vista dal signor Rizzi? Gli elementi a supporto potrebbero indicare che i gatti siano una mistura di razze cosmiche molto più intelligenti di quelle umane? Il termine "felinoidi" è oggi utilizzato anche negli ambienti ufologici per indicare una particolare razza extraterrestre bipede derivante da un ramo parallelo a quello dei primati, e che occuperebbe una posizione intermedia nella gerarchia del potere alieno.



Per fornire una risposta chiara a questi interrogativi c'è naturalmente bisogno di altri studi.
L'unica certezza che oggi abbiamo è che il mondo dei felini non finirà mai di stupirci.
Vincenzo Tufano



- Tratto da Mistero -

Tina


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