IL ROSMARINO
Il Rosmarino è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Labiatae; i fusti sono legnosi, con portamento prostrato ascendente e può superare i due metri di altezza e si espande facilmente in larghezza. Le foglie sono piccole, lineari, opposte, di colore verde scuro e quasi argenteo sulla parte superiore. Sessili e coriacee, persistono durante l'inverno; i fiori sono irregolari, disposti in verticilli terminali a forma di spiga; hanno colore blu pallido e raramente biancastro. L'odore è intenso d'incenso e canfora ed il sapore é aromatico con proprietà astringente.
Il termine Rosmarinus deriverebbe da "ros" = rugiada e "marinus" = marino, in riferimento al fatto che queste piante vivono in prossimità del mare. Il significato è stato mantenuto in numerose lingue: in spagnolo è chiamato "romero", in francese "romarin", in inglese "rosemary" ed in tedesco "rosmarin".
I Romani fecero del rosmarino il simbolo dell'amore e della morte, Orazio infatti diceva: " Se vuoi guadagnarti la stima dei morti, porta loro corone di rosmarino e di mirto". Nell'antica Grecia veniva bruciato al posto dell'incenso per fare sacrifici agli dei. Gli egiziani lo utilizzavano per curare i vizi di stomaco, le congestioni epatiche ed il vomito. Nei Capitolati di Carlo Magno la specie è presente nell'elenco delle piante che non devono mancare mai negli orti del regno.
Secondo una leggenda i fiori del rosmarino una volta erano bianchi e divennero azzurri quando la Madonna, durante la sua fuga in Egitto, lasciò cadere il suo mantello su una pianta di Rosmarino.
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