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SAMBUCO




Il Sambuco è un genere appartenente alla famiglia delle Caprifoliacee che comprende specie arbustive di medio-grandi dimensioni talvolta in forma di piccolo albero, comunissimo lungo le siepi campestri, nei boschi planiziari e submontani e presso i casolari di campagna, nonché alla periferia delle città, dove rappresenta un relitto della vegetazione spontanea. Presenta rami con midollo molto grosso, bianco, leggerissimo e compatto, che viene raccolto ed usato per includere e poi sezionare parti vegetali da osservare poi al microscopio. La corteccia dei rami stessi presenta rade e grosse lenticelle, le foglie sono opposte, imparipennate, di solito con 5 foglioline ovato-lanceolate ed appuntite, seghettate ai margini. I fiori sbocciano in primavera-estate, sono piccoli, odorosi, biancastri, a 5 lobi petaliformi, riuniti numerosissimi in infiorescenze ombrelliformi molto ampie, essi maturano numerose piccole bacche globose nero-violacee che contengono un succo di colore viola-porporino scuro che viene impiegato per colorare vini.
I fiori del sambuco trovano impiego in erboristeria per la loro azione diaforetica.
La pianta del sambuco era considerata praticamente sacra dalla tradizione folkloristica germanica,
infatti, era chiamata l'albero, Holda, nome di una fata che abitava la pianta e che le conferiva dei poteri curativi. In alcuni luoghi i contadini si inchinavano o toglievano il cappello di fronte a questa
fantastica pianta. Intorno ai monasteri ed alle fortezze si piantavano queste piante perché le proteggessero dai mali.
Questa specie è diffusissima allo stato spontaneo nei nostri boschi. Cresce ovunque, spesso la troviamo vicino ad edifici abbandonati ed intorno agli allevamenti.
Storicamente considerata una panacea da tutta la medicina popolare. I suoi fiori, assunti in grande quantità sotto forma di tè bollente, hanno un effetto sudorifero, che viene sfruttato per le malattie da raffreddamento con la febbre. Si possono preparare decotti facendo bollire i fiori di sambuco per fare dei pediluvi.
I suoi frutti sono ricchi di vitamine e sostanze minerali, ottimi per succhi e marmellate ma é assolutamente da evitare l'assunzione dei frutti crudi o acerbi, possono provocare mal di pancia.
In Sicilia si credeva che un bastone di sambuco avesse il potere di uccidere i serpenti e di far scappare i ladri. Nelle leggende germaniche il flauto magico era fatto con il sambuco. A questa pianta dalle molteplici proprietà era attribuito anche un potere divinatorio per quanto riguarda il sesso dei nascituri e la bontà del raccolto, ma questa è considerata una pianta ambigua, si favoleggia che dentro di lei non si celi una fata ma bensì una strega.

SCHIACCIATA AL SAMBUCO

15 infiorescenze di sambuco
500 gr. di farina
1 cubetto di lievito di birra
1 cucchiaino di miele,
sale
olio extravergine di oliva
acqua tiepida
Pulire le infiorescenze di sambuco e tagliare con le forbici i peduncoli che sostengono i piccoli gruppi di fiorellini. Fare sciogliere il lievito in una tazza di acqua tiepida a cui e' stato aggiunto un cucchiaino di miele e 2 cucchiai di farina; lasciarlo riposare per 10'. Versare la farina rimanente in una terrina, aggiungere un pugnetto di sale, 2-3 cucchiai di olio, i fiorellini di sambuco, il lievito e circa 1 bicchiere di acqua tiepida. Lavorare bene questo composto da renderlo omogeneo e tenero. Preparare infine una palla e lasciarla riposare per circa 30' minuti in un ambiente caldo, coperta da un canovaccio. A lievitazione ultimata, rimpastare e sistemare in una teglia leggermente unta. Con la punta delle dita premere ripetutamente lungo tutta la superficie, formando tante fossette. Ungere infine con un po' di olio e spolverare con un pizzico di sale; far riposare per una mezzora ed infornare a 250 gradi, quindi, dopo 10', a 150 gradi.

Continua...

Tina



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