00 11/06/2013 13:46

O ancora, a come Baglioni si è espresso circa il rapporto con il pubblico oceanico degli stadi e delle piazze, con quella condizione che, come sirene di Ulisse, tende a farti racchiudere tutta la realtà in te stesso, a stordirti di luci e promesse:

"L'ingresso dello stadio non è le Colonne d'Ercole - ha scritto Baglioni parlando dei suoi grandi concerti - Lì non finisce il mondo.
Guardando al di là, non si rischia di sprofondare nel vuoto, ma solo di scoprire che il limite non era fuori, ma dentro di noi.
In queste notti di note, insieme, abbiamo dimostrato che, per superarlo, non servono proclami, divise e stendardi.
Bastano la voglia e il coraggio di pensarsi oltre".


La voglia e il coraggio di Baglioni, il guardare il mondo oltre il vuoto che, paradossalmente, uno stadio pieno può rappresentare, sta per esempio nel continuo desiderio di portare la musica in quei luoghi dove sarebbe difficilmente arrivata, come fa da anni a Lampedusa; sta nelle esperienze fatte nei concerti-blitz del Tour Giallo come nei mega concerti record del Tour Rosso; sta nel Concerto contro la mafia-Giù la maschera di Palermo, dopo l'uccisione dei giudici Falcone e Borsellino e delle loro scorte; sta nel ridare vita a luoghi dismessi o degradati com'è stato per il Tour Crescendo e per l'esibizione tra i ruderi bruciati del Teatro Petruzzelli di Bari.

Continua...

Tina