00 11/06/2013 14:03

Nella sua recente autobiografia, c'è un capitolo che si intitola Oltre la musica dove, ancora una volta, la parola "oltre" significa l'evidente desiderio di una tensione verso la realtà che consideri e utilizzi la musica non solo come mezzo di espressione, ma come elemento di conoscenza e comunicazione con gli altri.
In quelle pagine c'è una persona che dal palco di un concerto guarda verso il mondo, che parla dell'importanza degli scambi tra le culture, che sente e vive le necessità di accostarsi a differenti esperienze, a diversi linguaggi, di interrogarsi sulla propria condizione di artista, sulla propria funzione, sull'utilità e la forza che può avere il proprio impegno e la propria arte sui grandi temi come la fame, la pace e la tolleranza.

"Oggi mi hanno dato il ruolo di ambasciatore artistico - scrive - ma a dire il vero mi sento più un artista in ambasce...
Qualcuno ha detto: sarà pure una goccia nell'oceano, ma se non lo facessimo sarebbe una goccia in meno, una goccia nell'oceano di assetati che sono gli uomini senza speranza".


Dopo quarant'anni di strada, l'amore che è stato l'elemento ispiratore di Baglioni torna più forte.
Non è più soltanto la passione che unisce gli amanti, ma è quel sentimento che nutre e avvicina gli esseri umani, che dà loro speranza e conforto di fronte alla consapevolezza di quanto sia difficile la strada da percorrere verso un futuro più giusto, verso una tensione etica che sta tutta in quest'ultima sua frase:

"Incontrarsi per conoscersi, in un abbraccio che ci rende completamentari che gli uni agli altri, senza supremazie.
E quale miglior mezzo se non la musica per dar vita a questo incontro: il suo linguaggio è davvero universale e l'unico ad aver fatto altrettanta strada dell'uomo".


Walter Veltroni

Continua...

Tina