00 07/07/2013 21:57

Frammenti di un discorso amoroso

di Roberto Costroneo


Ho un'ossessione precisa.
Ogni volta che devo prlare di qualcosa di assolutamente popolare ho l'ossessione di sconvolgere, scardinare, rompere i paradigmi, le conuetudini, le frasi fatte, i luoghi comuni.
Ogni volta è come se avessi di fronte un rebus, e ogni volta ho bisogno di trovare una soluzione che non sia quella indicata dal rebus, ma sia un'altra, un'altra che gli altri non vedono, un'altra che apparentemente, e prima, non c'era.
Nel mio rebus c'è un giovanotto dai capelli un po' lunghi, dove in quel "un po'" c'è tutta la differenza con quelli che i capelli ce li avevano lunghi per davvero.
Non ricordo se oltre ai capelli, c'erano anche degli occhiali, ma nel mio rebus c'è la solita guida cifrata tra due parentesi.
Dice: (7, 8).
Prima parola di sette lettere, seconda parola di otto.
L'immagine del giovanotto sta su una copertina di un Long Playing, che quando lo avevo visto io era già uscito da qualche anno.
Non ricordo se si intitolava Questo piccolo grande amore, oppure Gira che ti rigira amore bello.
Ma la parola amore c'era.

Il rebus, risolto nel modo solito mi dice che siamo negli anni Settanta, e che ci sono dei ragazzi, sullo spondo dell'immagine, con il megafono e gli striscioni, in una manifestazione di piazza.
Un po' più in là ci sono due ragazzi che si baciano, su una spiaggia di sabbia e poco dietro c'è l'ombra di un giovanotto dai capelli un po' lunghi.

Continua...

Tina