Quando sulla Terra scattava l'allarme, partiva la musica e, ovunque fosse, Actarus correva fino a infilarsi nel tunnel che lo avrebbe proiettato nelle cabina di comando di Goldrake. L'astronave-robot sbucava dal terreno e si fiondava contro l'avversario di turno inviato da Vega, di volta in volta un gigantesco guerriero borchiato o una spaventosa creatura in Godzilla-style. Al termine del duello, il bene trionfava inevitabilmente, ma la minaccia aliena restava lì, parcheggiata sulla Luna, in attesa di sferrare un nuovo attacco nell'episodio successivo. Il tutto raccontato con quegli stilemi dell'animazione giapponese diventati ormai familiari: pulsare di luce nelle pupille, sequenze di combattimento prolungate, sforzi accompagnati da urla disumane, fermo immagine allo zenit del dramma. Tutto realizzato a mano, anche il personal computer all'epoca era il futuro.
La ripetitività della trama e degli effetti non avrebbe scalfitto l'audience sul lungo periodo di Goldrake. Tutto era talmente nuovo che il personaggio ideato da Go Nagai e la serie prodotta dalla Toei Animation tennero incollato il pubblico del preserale di Raidue in tre successive ondate, dal 4 aprile al 6 maggio 1978 (24 episodi); dal 12 dicembre 1978 al 12 gennaio 1979 (25 episodi); dall'11 dicembre 1979 al 6 gennaio 1980 (22 episodi). Goldrake ben presto si staccò dal televisore per atterrare anche su cartelle, zaini, astucci dei colori, merendine. Un'autentica mania, testimoniata anche dall'impatto sulle classifiche dei 45 giri tratti dalle sigle in italiano del cartone animato, ricordate come autentici casi discografici: il primo singolo, Ufo Robot, superò il milione di copie vendute, il secondo, Goldrake, fu venduto in oltre settecentomila copie. Brani griffati Luigi Albertelli per i testi, mentre musiche e arrangiamenti portavano le prestigiose firme di Vince Tempera, Ares Tavolazzi e Massimo Luca.
Goldrake aveva aperto nella televisione italiana il varco attraverso cui, in modo capillare, dalla Rai alle reti Mediaset fino all'ultima delle tv private a conduzione familiare, avrebbero dilagato orde di supereroi giapponesi, dallo stesso Mazinga a Jeeg Robot, per anni dominatori della programmazione pomeridiana. Eppure, se oggi chiedete ai bambini e alle bambine di allora cosa ricordino di quel cataclisma televisivo, sentirete farsi strada nelle loro menti di adulti un solo pensiero. Il grido di battaglia di Goldrake: "Alabarda spaziale!!!!".
Fonte
Tina