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Fu in Thailandia e in questo contesto che venne scritto “Il libro delle poesie dei gatti” o Tamra Maew, attualmente conservato nella biblioteca nazionale di Bangkok come un autentico tesoro da preservare. Negli antichi papiri che componevano questo libro poteva leggersi una meravigliosa storia che raccontava che, quando una persona raggiungeva i massimi livelli di spiritualità e poi moriva, la sua anima si univa placidamente al corpo di un gatto.

La vita poteva essere molto breve, corrispondente alla longevità felina, ma quando giungeva al termine, l’anima ascendeva ad una dimensione illuminata. A sua volta, il popolo thailandese dell’epoca, conoscendo questa credenza, adottava una curiosa pratica…



Quando una famiglia moriva, veniva sotterrata in una cripta insieme ad un gatto vivo. La cripta possedeva una piccola fessura dalla quale l’animale poteva uscire e, quando lo faceva, si era sicuri che l’anima dei propri cari si fosse reincarnata nel corpo del gatto. In questo modo, raggiungevano la libertà e il sentiero di calma e spiritualità capace di preparare l’anima al cammino posteriore verso l’ascensione.

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