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Dopo essere uscito dalla scatola, il soldato,
attratto dalla bellezza della ballerina, non smise di guardarla nemmeno un attimo.
Egli credeva che avesse una sola gamba come lui e questa supposta infermità rinforzava
il suo amore appena nato. Cercò allora di conoscerla e decise di andarle a far visita appena
fosse venuta sera. Per far ciò, era indispensabile che il bambino si dimenticasse di allinearlo
nella scatola. Il soldatino si lasciò scivolare dietro ad un cofanetto e li rimase sdraiato
ed immobile. Come previsto, il bambino rimise i suoi soldati nella scatola dimenticandosi
del nostro eroe! Venuta la sera, il silenzio invase la casa. Tutti i suoi abitanti dormivano
tranquillamente... ad eccezione dei giocattoli. Nella penombra, incominciò una folle scorribanda:
i palloni giocarono ai quattro cantoni, gli animali di peluche fecero alcune piroette e i soldatini
di piombo sfilarono al suono del tamburo di un clown variopinto. In mezzo a tutta questa agitazione,
rimanevano tranquille solo la ballerina di carta, che rimaneva nella sua posa acrobatica,
e il soldatino di piombo che, nascosto dal cofanetto, continuava a fissarla.
Malgrado la sua aria marziale e la sua prestanza, era timido e ritardava di minuto
in minuto il momento dell'approccio. Questi momenti di esitazione gli furono fatali!
Tutto preso dalla contemplazione della ballerina, il soldato di piombo non si accorse
di un losco figuro, uno gnomo nero e gobbo come un diavoletto.
Innamorato follemente della ragazza, vedeva nel soldatino un rivale pericoloso,
giovane e bello. Cieco d'invidia, lo chiamò più volte, ma il giovane militare non lo
ascoltò neppure. Allora lo gnomo lo fulminò con gli occhi e lo minacciò:
- Tu mi ignori! Ma ti accorgerai di me ben presto...


Continua...



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