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Noi lo conosciamo il nostro “bambino interiore”? Sappiamo prendercene cura? Quali sono i suoi blocchi che si riverberano su di noi? The Little Child (il bambino che è in te) racconta la storia allegorica e fiabesca di un viaggio (interiore) di un uomo adulto che si ritrova in un misterioso bosco. Arriverà ad un piccolo Castello e si imbatterà in tre Guardiani (nei titoli di coda nominati ‘mental blocks’) che lo lasceranno momentaneamente entrare. All’interno l’uomo incontrerà un bambino che sembra quasi attenderlo. Il bambino vive dentro una dimora di legno con atmosfere natalizie dove però – benché si senta al sicuro – non è capace né di uscire né di “andare oltre”, come un prigioniero. Ma qualcosa in questo nuovo incontro tra adulto e bambino cambierà il percorso delle cose.
Perché una fiaba per raccontare questo tema delicato? Perché le fiabe, al di là del racconto sognante, celano esperienze di vita in chiave simbolica importanti da svelare – racconta il regista – e cito Marie Louise Von Franz che nel suo volume Le fiabe interpretate sosteneva “Al di sotto della superficie delle nostre vite quotidiane esiste uno strato della mente dove gli eventi scorrono proprio come nelle fiabe. I grandi miti emergono e si sviluppano a partire da tale livello per poi ridiscendere nuovamente nel profondo dell’inconscio e trasformarsi in fiabe”.


The Little Child (Il bambino che è in te)


Fonte

Tina


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