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Cosa sapere prima di coltivare la lavanda



La Lavandula è un genere di piante spermatofite dicotiledoni che appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. Si caratterizza per dimensioni mediamente contenute e per l’aspetto di pianta erbacea perenne, dalle infiorescenze disposte a spiga, con piccoli fiori allineati dalle colorazioni dal blu al violaceo. Il nome pare derivi da tempi antichissimi, già dal gerundio latino “lavare”, poiché questa pianta veniva spesso utilizzata per le operazioni di pulizia del corpo. Dal portamento arbustivo, il fusto è normalmente eretto e sorretto da radici solide e legnose, mentre le foglie sono simmetriche e a disposizione opposta lungo il gambo. L’inflorescenza, a spiga tirsoide, presenta oltre ai fiori anche delle bratte opposte alla spirale di crescita. La lavanda ha trovato i più svariati impieghi per le attività umane, dalla cura del corpo passando per la produzione di saponi e profumi, quindi per la protezione di abiti e indumenti nonché come repellente per alcuni insetti.

Le piante di lavanda prediligono un clima mediterraneo, tendente al caldo, possibilmente con un’esposizione solare anche intensa. Come varietà comunque abbastanza rustica, possono adattarsi abbastanza facilmente ai cambiamenti climatici, nonché crescere spontaneamente lungo le coste a ridosso con il mare. Sono molte le distese autoctone, ad esempio, sia nel sud della Francia che nelle regioni meridionali italiane.

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