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Breve storia dei gatti
Per centinaia di anni i gatti sono stati trattati come esseri infernali. Si credeva che fossero fedeli compagni delle streghe, portatori di sfortune e messaggeri del diavolo. Il loro carattere indomabile e imprevedibile era temuto tanto dai sempliciotti quanto dai più potenti.

Al contrario, in alcune civiltà sono sempre stati considerati sacri. Nell’antico Egitto erano venerati in quanto protettori della divinità più importante: Ra. Questi nasceva e moriva con il sorgere e il tramontare del sole ed era durante la notte che si trasformava in una preda facile per i suoi nemici. Gli occhi dei felini, associati al leone, però, riflettevano i raggi del sole dopo il tramonto.

Leggende a parte, la comparsa del gatto come animale domestico è stata anch’essa abbastanza altalenante. A differenza dei cani, utilizzati come guardiani delle pecore o come cacciatori, i gatti all’inizio restarono selvaggi.

Secondo studi recenti, si crede che furono proprio gli stessi felini a scegliere di avvicinarsi agli umani vedendo che questi davano loro da mangiare. La loro apparenza docile fece sì che venissero alimentati da allevatori e agricoltori che, alla fine, li accettarono grazie al loro grande impegno come cacciatori di roditori.

Non sarà prima di diversi secoli a seguire, però, che i gatti verranno accettati come animali da compagnia. Fino al XIX secolo era considerato insolito ed era anche mal visto avere degli animali domestici, dato che mantenerli era un inutile spreco di denaro.



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