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Spesso al centro del giornale, fatti di una carta diversa e stampati a due colori, erano presenti degli inserti chiusi più approfonditi, da aprire proprio con le forbici solo “se te la sentivi” (questo era l’avviso per le lettrici). Lì dentro si potevano trovare informazioni sulle mestruazioni, sulla contraccezione, sui consultori, su come sono fatti e su come funzionano gli organi genitali e alcune pagine si rivolgevano direttamente ai maschi. Staccando questi inserti (uno dei quali si intitolava “La mela verde”) ne risultava un manuale completo di educazione sessuale.

Gli esperti intervenivano direttamente anche con articoli dedicati ai pericoli dell’eroina (“Sconfiggiamo la strega”, era uno dei titoli degli anni Ottanta, e «paura, orgoglio e amore» erano le tre parole chiave per uscirne) o alle questioni più complicate da affrontare durante l’adolescenza, come il suicidio.

Su Cioè c’erano dei referendum (a quello del 1983 sul monokini, cioè sul topless, le lettrici si dissero favorevoli), c’erano i test dai quali potevi capire se credevi alla fortuna o se invece la vita te la determinavi da sola, se eri «una tipa da serata romantica o da avventura tra le stelle», se eri sensibile al «colpo di fulmine» o se «prima di lasciarti andare» volevi «essere sicura al 100% dei tuoi sentimenti». C’erano l’oroscopo, la pagina delle poesie delle lettrici, la bacheca con richieste di corrispondenza e vari annunci di scambi o vendite di poster e spille. E c’era anche lì, così come su altri giornali simili del tempo, la pagina delle offerte speciali di prodotti che si potevano ordinare “tramite apposito tagliando” in cui non mancavano mai quella crema «usata con grande successo in America» per farsi crescere «un seno superbo in soli 15 giorni» e gli occhiali a raggi X per «vedere attraverso le cose creando le più divertenti situazioni».

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