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Le lettrici, ricorda Iafrate, mandavano moltissime lettere e richieste alla redazione. Sfogliando i numeri degli almeno primi vent’anni di Cioè – che il direttore sparge sulla sua scrivania togliendoli dagli archivi – sembra di ritrovarsi davanti a un più moderno, ma non meno ingenuo, Le italiane si confessano di Gabriella Parca, il libro-raccolta degli anni Cinquanta che mise una accanto all’altra oltre trecento lettere mandate da donne italiane di diverse età alle rubriche della posta del cuore.

«Siamo due fans di 15 e 14 anni. Siamo fidanzate con due bellissimi ragazzi di 20 e 21 anni. Però c’è un problema: loro vogliono avere dei rapporti completi, ma noi non siamo ancora pronte. E poi, anche se lo fossimo, abbiamo paura di restare incinte. Aiutaci tu, perché se diciamo le nostre intenzioni ai nostri ragazzi, ci lasciano e noi non vogliamo perché siamo troppo innamorate.
Due pescioline innamorate pazze (1988)»


Risposta di Cioè:
«Attente pescioline, a non cadere nella rete! (…) Per nessuna ragione al mondo un gesto d’amore come un rapporto completo dev’essere condizionato da un vile ricatto come quello dell’abbandono in caso di rifiuto. Se i vostri ragazzi dovessero lasciarvi perché voi – giustamente – non vi sentite ancora pronte, meglio così. Perché vorrebbe dire che quei ragazzi non vi amavano affatto, anzi non vi volevano neanche un po’ di bene».


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