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L’architettura della casa con la sua grandeur, le sue follie di stile e l’enorme scalinata che accoglieva i visitatori non appena varcavano la porta, il suo arredamento un po’ sopra le righe, la sua posizione, le modanature, ha trovato infatti nei lavori di Bowie un posto d’onore. Era, in poche parole, il luogo ideale per concepire “grandi idee”, per produrre energia creativa.

David Bowie mentre dipinge con la vernice argentata il soffitto del suo appartamento al piano terra di Haddon Hall, a Beckenham, nel sud-est di Londra, il 24 aprile 1972. Ha appena finito la registrazione del concept album The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars.


Angie Bowie la descrisse così in una vecchia intervista: “Haddon Hall è il classico edificio di epoca vittoriana: solido mattone rosso, ornato da solenni fasce bianche, con l’aspetto vagamente di una chiesa: tant’è che la caratteristica dominante della facciata posteriore è un’enorme vetrata. La facciata è altrettanto imponente. Si apre la porta e la prima cosa che si vede è quella magnifica vetrata che si erge sopra una breve scalinata all'estremità di un corridoio centrale largo quaranta piedi e lungo sessanta”.

La magnetica Haddon Hall, purtroppo non esiste più. Già in cattive condizioni, è stata demolita negli anni ’80 e lì sono stati edificati appartamenti borghesi. Ma nel mondo di Bowie non c’è tempo per la nostalgia, per i ripensamenti, per i ricordi malinconici. Bowie, ricordiamolo, è sempre rimasto in qualche modo un modernista: anche nel rispetto del passato, la sua freccia doveva sempre essere scoccata, in avanti.

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