00 19/03/2009 01:03

Queen II.
(EMI, 8 marzo 1974)
Una copertina cupa, solenne, con un'inquietante fotografia dei quattro volti che emergono dal nero del fondo.
QUEEN II si presenta così, con un'immagine enigmatica e di forte impatto per un album ricercato e complesso.
La grafica è opera del fotografo Mick Rock, autore di molte copertine celebri (Transformer di Lou Red e Space Oddity di David Bowie), mentre l'ispirazione viene dal tema del contrasto tra bianco e nero proposto da Freddie e da una vecchia foto di Marlene Dietrich che Mick Rock trova a casa di un amico collezionista di cimeli cinematografici.
I Queen entrano in studio nell'agosto del 1972, intenzionati a fare il salto di qualità necessario per sfondare e con la volontà di suonare la musica che hanno in mente.
I pezzi del primo album risalivano quasi tutti alle rispettive esperienze giovanili con altre band, adesso vogliono realizzare il proprio manifesto.
Ne viene fuori un albumstudiato nei minimi dettagli, animato dallo sforzo creativo di una band alla ricerca di se stessa.
La Trident impone un limite di due mesi e i quattro usano tutto il tempo disponibile per sperimentare: "Volevamo spingere al massimo le tecniche di studio", ricorda Brian, "addirittura ci era venuto in mente di intitolare l'album OVER THE TOP".
Con QUEEN II nasce il"rock opera", uno stile musicale basato sulle sovraincisioni, sui cambi di tempo e i virtuosismi ereditati dal progressive, e soprattutto sull'uso dei cori.
I brani simbolo di questo stile sono The March of Black Queen, The Fairy Feller Master's Stroke e White Queen , costruiti con una linea principale su cui vengono inserite armonie differenti, vituosismi strumentali e, appunto, le sovraincisioni vocali.
La stessa tecnica è utilizzata per arricchire anche i pezzi più melodici per pianoforte e voce, come la ballata Nevermore.
Grande proptagonista dell'album è la chitarra di Brian il quale, ispirato dai Led Zeppelin e dal suono ed accordi aperti degli Who, crea un suono tutto suo in cui su una melodia portante si intrecciano assoli precisi, mai esagerati.
Come David Gilmour, Brian è un chitarrista che sembra sempre sapere quando fermarsi, e sa mettere tutte le note necessarie per fare un assolo memorabile, senza cadere nelvirtuosismo fine a se stesso.
Il suo stile di chitarra è evidente nei pezzi rock più potenti, come Ogre Battle e Father To Son.
Nella strumentale Procession che apre l'album, invece, Brian si diverte con l'orchestrazione (è una grande appassionato di musica classica, e in particolare di Mahler) e riproduce con la chitarra tutta la sezione archi di un'orchestra sinfonica.
Se i Queen sono considerati pretenziosi dai loro detrattori, lo si deve molto a pezzi come questo.
Il resto lo faranno le suggestioni fantasy, peraltro perfettamente in linea con lo spirito dei tempi.
Il tema del bianco e nero domina i testi di QUEEN II, che diventa un "concept album" basato sul contrasto tra un lato nero formato da Freddie Mercury e un lato bianco rappresentato proprio da Brian.
I testi di Freddie, che non ha mai voluto spiegarli, sono piuttosto oscuri ed enigmatici, mentre le storie fantasy raccontate da Brian vengono soprattutto dalle opere di Tolkien, e specialmente la sua classica trilogia "Il Signore degli Anelli".
I brani chiave del dualismo tra anima bianca e anima nera sono la storia d'amore di White Queen e la conversione alle forze del male raccontata in The March Of The Black Queen.
Il resto dell'album è un racconto sulla lotta eterna fra il bene e il male, tra mitologiche battaglie (Ogre Battle), amori contrastati (Nevermore) e conflitti tra potenze oscure (Seven Seas Of Rhye), in cui l'uomo, spinto dalle forze opposte, cerca la propria via e la propria regina e amante.
L'unico brano che rimane fuori da questa storia è The Fairy Feller's Master Stroke, il cui testo è una descrizione minuziosa dei personaggi dell'omonimo quadro ("Il colpo maestro del taglialegna delle fate") dipinto dell'Ottocento dal visionario pittore inglese Richard Dadd.
Freddie, studente d'arte, ha composto il pezzo dopo aver ammirato il dipinbto alla Tate Gallery di Londra, dove si trova esposto.
Un album del genere non passa inosservato e raggiunge la quinta posizione nelle classifiche inglesi facendosi notare anche in America.
Il primo singolo è Seven Seas Of Rhye, che ha un buon successo:
"Una delle critiche che venne mossa a Keep Yourself Alive", ricorda Brian, "riguardava l'introduzione troppo lunga, che la rendeva poco adatta alle radio; così abbiamo scelto Seven Seas Of Rhye proprio per la sua introduzione, in cui accade tutto e subito".

... continua

- Tratto da Queen -

Tina.




- Procession
- Father To Son
- White Queen (As It Began)
- Some Day One Day
- The Loser In The End
- Ogre Battle
- The Fairy Feller's Master-stroke
- Nevermore
- The March Of The Black Queen
- Funny How Love Is
- Seven Seas Of Rhye



Queen - The March Of The Black Queen.



Queen - White Queen.



Queen - Seven Seas Of Rhye.



Queen - Nevermore



Queen - Ogre Battle.


[Modificato da ariel.46 07/08/2022 19:00]