00 20/02/2011 17:51

Il brano simbolo dell'album è Bohemian Rhapsody, lungo quasi sei minuti, frutto della visionaria creatività di Freddie.
ricorda Brian May: "Bohemian Rhapsody è stato fin dall'inizio una creatura di Freddie.
E' entrato in studio e sapeva esattamente cosa voleva.
La traccia base è stata registrata con pianoforte, basso e batteria, Freddie ha cantato la melodia principale, ma aveva già in mente tutte le sovraincisioni e i cori.
Si trattava solo di capire come fare a realizzarli".
La registrazione del pezzo dura ben tre settimane: le strofe iniziali e la parte rock finale vengono messe su nastro nei primi tre giorni, la parte operistica prende forma in una settimana, con dieci ore di lavoro al giorno solo sui cori.
Roy Thomas Baker conserva un vivo ricordo di quei momenti:
"Freddie è entrato nel mio studio, si è seduto al pianoforte e ha detto: ho un'idea per una canzone.
Ha cominciato a cantare, poi all'improvviso si è fermato e ha detto: qui è dove inizia la parte di opera.
Io ho pensato: siamo rovinati.
Il lavoro è stato massacrante, ma anche divertente.
Ogni giorno, quando pensavamo di aver finito, Freddie arrivava e diceva: ho pensato di aggiungere qualche altro Galileo, mio caro".
La spinta creativa di Freddie condiziona tutta la registrazione dell'album che si presenta come una continua, ricchissima sperimentazione sonora.
In dodici canzoni la band attraversa ogni tipo di linguaggio musicale, sfoggiando capacità tecniche eccezzionali.
Un altro esempio di rock opera è The Prophet's Song
, un pezzo ispirato da un sogno di Brian e ancora più lungo di Bohemian Rhapsody (8'20"), con un complicatissimo coro centrale.
Brian firma anche '39, ballata folk più grezza, e Good Company, che sembra uscita direttamente da un club dixieland di New Orleans.

Continua...

- Tratto da Queen -

Tina