Mondi dei Misteri

300 Film

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    Gabriel-1
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    00 28/02/2009 22:25








    Una delle scene più belle,
    gioco di sguardi tra marito e moglie [SM=x1727540]

  • hidalove
    Disperso
    00 02/03/2009 15:18
    Non riesco mai a vederlo tutto, mi infastidiscono tutte quelle scene violente!
    mi piace molto invece la grafica..spettacolare!!
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    Gabriel-1
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    00 20/03/2009 10:43




    Cast: Gerard Butler, Vincent Regan, Lena Headey, David Wenham
    Genere: Azione/Guerra
    Data di Uscita nei Cinema: 23 Marzo 2007
    Regia: Zack Snyder
    Durata: 117 minuti

    Trama e Recensione: La Storia di Re Leonida, il capo di un esercito di 300 Spartani, che si oppose ai persiani durante la guerra delle Termopili. Anche se la sconfitta era già preannunciata, l'esercito dei 300 Spartani combattè un'epica battaglia, dimostrando valori come l'onore, spirito di sacrificio, ma soprattutto Libertà!
    Nato guerriero e vincitore, Leonida, Re di Sparta, capeggia un
    esercito di soli trecento uomini contro un milione di persiani, pronti
    a massacrarli per allargare il loro impero.
    In realtà l'astuzia e l'intelligenza di un uomo vengono messi a
    confronto con una folla di barbari mercenari. La battaglia di
    Termopoli è epica dall'inizio, gloriosa dal primo istante.
    Anche in questa leggenda si trovano svariate morali, sottili e meno sottili.
    Ci sono quelle dichiarate: la ricerca della libertà, l'onore, la
    dignità, il rispetto, il sacrificio, l'amore, il coraggio.
    In realtà, come in ogni storia, le morali spesso non sono quelle dichiarate.
    I valori in questo film incontrano lo sprezzo dei valori in un istante
    solo, una spada tra la carne, veicola onore e disprezzo per la vita
    umana. Ma non è il film esatto per farsi attrarre dai moralismi.
    Ogni spettatore è lì sul campo con Leonida, il sudore sul suo collo è
    umano, il fondotinta secco sulla pelle dell'imperatore Serse è
    grottesco. Un morto spartano è sangue versato, un morto persiano è uno
    di meno. L'identificazione è immediata e possibile con i possenti
    soldati spartani, mentre Serse non può essere che ridicolo,
    soprattutto nella sua prima apparizione e la prima volta che lo
    sentiamo parlare.
    L'imperatore dei persiani, il nemico, incarna, quasi per assurdo, ciò
    che l'etica più ristretta e religiosa ha sempre etichettato come
    nemico. Orecchini e piercing, una testa rasata, trucco che si spinge
    ad essere caricatura di un trans e movenze e dialoghi giocati
    esplicitamente sul doppio senso verso una sessualità gay.
    Il suo impero, o meglio i suoi schiavi, non uomini, sono la
    trasposizione del loro Dio, esseri orribili, deformi, o volti coperti
    senza spessore. Un milione di mostri, insomma.
    Serse apre il sipario dell'altro mondo, un grottesco che va capito
    fino in fondo, per essere apprezzato.
    Non va infatti dimenticato, che il film come lo vediamo, è la
    trasposizione visiva della voce dell'unico spartano tornato, ed è lui,
    da eroe che racconta la storia già leggendaria dei suoi compagni. Ciò
    che vediamo non è proposto come realtà all'interno della storia, ma
    come la realtà raccontata dal narratore spartano.
    Le battaglie hanno una grande rilevanza, non appesantiscono, ma
    aggiungono valore alla pellicola, anche se in troppe scene di
    combattimento si ha il brutto presentimento di ritrovarsi di fronte a
    un concerto a quattro mani di Miller - Snyder e Tolkijen - Jackson.
    Molte delle inquadrature dall'alto durante le battaglie e i cupi
    personaggi ricordano Il Signore degli Anelli.
    Lo splutter, che spesso spinge ad etichettare un film come negativo
    ancor prima di esser visto, non è in "300" un gioco commerciale. Le
    gocce di sangue ricadono in un tempo rallentato dalle spade dei veri
    vittoriosi, i corpi si sgretolano, ma con dignità.
    Ogni singolo elemento, gioca nello schermo un proprio ruolo, prima di
    tutto visivo.
    Il sangue è prima colore poi una ferita.
    "300" è la trasposizione di una graphic novel, è questo non si può tralasciare.
    Quello che rende grandioso questo film è appunto questo. Fotogramma
    dopo fotogramma è come entrare in dipinto di volta in volta diverso.
    Luci caravaggesche e paesaggi dalle tinte veneziane. Lo spettacolo è
    il trovarsi con stupore in un quadro, per tutto il film. Ogni singolo
    fotogramma ha la forza per esistere da solo: primi piani con colori
    intensi e vivi,fisicità classiche e movimenti aerei, sfondi sfumati.
    Tutto ci spinge ad entrare nel mondo idilliaco dell'antica Grecia,
    dalla fotografia, al montaggio, alla regia, e alla musica che crea un
    notevole tappeto emozionale.
    "300" è un film che non trova paragoni, che vale un giudizio anche al
    di fuori del campo cinematografico. Vale la pena di riguardare il film
    senza volume, vale la pena mettere in pausa ed ammirare una singola
    scena, vale la pena anche solo ascoltarlo, per la bellezza dei
    dialoghi.
    "300" è questo, un particolare gusto cinematografico, ma soprattutto
    un particolare senso grafico. Molte delle scelte all'interno del film
    si riscoprono essere le tendenze visive all'interno del mondo del
    graphic design di oggi, e il film si chiude infatti così, con dei
    splendidi titoli di testa che ancora una volta confermano le doti di
    questo film.
    Esistono però anche punti dolenti, come a mio parere, il doppiaggio
    della regina Gorgo, uno splendido personaggio (suffragetta della
    Sparta antica), è abbassato in molte passaggi a un tono da soap
    italiana.
    L'uscita di sala è un istante dopo l'aspettativa di rivincita dei
    diecimila spartani e abbandonando le poltrone, lasciandosi percorrere
    le spalle dalla tenda, ci si ritrova nelle luci abbaglianti della sala
    d'ingresso del cinema, e si ha la sensazione di aver vinto.
    L'onore e la gloria ti attraversano, e non si può non sentirsi
    spartani, valorosi e vittoriosi, nonostante tutto.
    La storia non è finita ma la leggenda è già incominciata.





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