00 29/06/2010 11:55

INDIA.

In India, paese ricco di un'immensa varietà di fiori, l'impiego dei profumo per usi sacri e personali è menzionato dalle più antiche testimonianze.
I Veda raccontano che in corrispondenza di ciascun punto cardinale, quale offerta sacrificale, veniva acceso un fuoco di legna arimatica ed erbe (probabilmente zenzero).
I sacrifici erano praticati sia come riti di adorazione in generale, sia per ottenere la benevolenza di una particolare divinità.
Ognuno dei cinque paradisi della mitologia indù è associato a un fiore o a un profumo determinato: il rarissimo "blue campac", ad esempio era il fiore del Monte Meru (nome che in realtà indica il Monte Kailash nell'Himalaya); secondo la tradizione indù "calamata", un fiore simile alla rosa, aveva il potere di esaudire i desideri.
Infine, l'offerta di acqua profumata per lavare il corpo della divinità era un momento fondamentale dei riti religiosi indù.
Il legno di sandalo è una delle fragranze più comuni, diffusa in India da tempo immemorabile soprattutto nelle funzioni religiose, ed era già menzionato nel Nirukta, un antico testo vedico scritto non più tardi del V secolo.
Nel IX secolo il legno di sandalo veniva utilizzato nello Sri Lanka per imbalsamare i corpi dei principi, oltre a essere trasformato in incenso o bastoncini da ardere nei templi; insieme ad altre sostanze, inoltre, veniva bruciato durante i matrimoni e nelle cremazioni indù.
Il nardo indiano era un algtro vegetale prezioso.
Fra i profumi di origine indiana possiamo annoverare il patchouli, la cassia e la cannella.
L'urgujja era un unguento molto noto, composto da essenze di rosa e gelsomino, legno di sandalo e di aloe.
Ghazepore, città situata sulla riva settentrionale del fiume sacro Gange, era il centro della produzione di essenze indiane.
Il processo consisteva nel versare i petali in alambicchi d'argilla riempiti con una quantità di acqua pari la doppio del loro peso, che venivano poi esposti all'aria fresca della notte; una volta raffreddati, dallaa superficie veniva asportato l'attar (olio essenziale).
In alcuni casi i profumieri aggiungevano ai petali trucioli di legno di sandalo per favorire l'estrazione dell'olio, anche se si riteneva che questo sistema alterasse l'aroma naturale dell'infiorescenza.
Un altro metodo di estrazione dell'olio prevedeva la sovrapposizione di strati alternati di semi di sesamo e fiori freschi in un contenitore coperto; dopo aver rinnovato diverse volte gli strati di fiori, i semi venivano spremuti; l'olio di sesamo catturava la fragranza floreale meglio di qualsiasi altro olio.


Continua...

Tina.

Image and video hosting by TinyPic


















FAT BOTTOMED GIRLS official page!