00 07/10/2009 12:35

Odori e memoria.
L’effetto degli odori è immediato, perché stimola determinate emozioni prima che il soggetto se ne renda conto: una fragranza familiare può essere collegata all’istante a un evento del passato, benché la circostanza in cui l’odore viene percepito sia del tutto differente; l’odore ha un legame diretto con la memoria, per cui una fragranza può risultare sgradevole non tanto in sé, quanto per i ricordi che evoca.
Lo stesso si può dire per un profumo: chi ha un pessimo ricordo di un insegnante che usava sempre un certo profumo è probabile che, pure a molti anni di distanza, storcerà il naso a sentirlo.
Questa reazione può innescarsi prima che la mente vada a ripescare il ricordo dell’insegnante!
Il rapporto fra odore e memoria funziona anche in senso inverso.
Ai bambini si è soliti dire che la reazione peggiore di fronte a un animale sconosciuto è mostrare paura; di fatto, ciò significa che un improvviso sbalzo emotivo provoca un’alterazione dell’odore corporeo che l’animale è in grado di avvertire subito.

L’odore umano.
Gli esseri umani sono provvisti di due tipi di ghiandole sudoripare: le ghiandole esocrine sono diffuse sulla superficie della pelle e svolgono un ruolo fondamentale ai fini del processo di termoregolazione; le ghiandole apocrine, invece, si trovano solo nelle zone coperte di peli, specie sotto le ascelle e sul pube; possono tuttavia essere presenti anche sul viso e sul petto; si sviluppano nei follicoli piliferi e compaiono dopo la pubertà.
Sebbene la funzione delle ghiandole non sia del tutto chiara, le loro secrezioni sembrano dipendere dall’attività endocrina, sensibile a stati emotivi e stress.
Alcuni ritengono che baciarsi sia piacevole perché permette di percepire l’odore del viso del compagno; in effetti in alcune culture – ad esempio in Siberia, in India e nel Borneo – la parola bacio significa “odore”.
Odorare la faccia e le mani può essere considerato una forma di saluto universale e, forse, è una delle ragioni per cui la profumazione dei guanti divenne così popolare in Europa nei secoli scorsi.
Le secrezioni delle ghiandole apocrine sono per natura inodori; il forte sentore associato al sudore è dovuto all’interagire dei batteri con le secrezioni; i peli presenti nelle zone interessate contribuiscono a disperdere l’odore, offrendo un ambiente nutritivo ai batteri che vivono nella pelle, oltre ad aumentare l’area di evaporazione del sudore e dei suoi composti volatili.
L’odore può essere influenzato da diversi fattori, fra cui l’alimentazione e il metabolismo.
A differenza di tutti gli altri membri del regno animale, che si servono di odori naturali in modo conscio per una serie di scopi, gli umani ricorrono a vari prodotti aromatizzati proprio per mascherare l’odore corporeo.
Fu Teofrasto, il greco “padre della botanica”, ol primo ad affermare che tutto ciò che esiste (pianta, animale od oggetto inanimato) possiede un odore specifico, percepibile dalla maggior parte degli animali.
Ed è questa proprietà a consentire al cane di “seguire le tracce” dopo aver annusato un indumento della persona di cui è alla ricerca: ogni giorno l’uomo perde circa 50 milioni di cellule cutanee, a causa del calore emanato dal corpo, queste si distaccano e cadono a terra formando così una traccia microscopica che il segugio è in grado di seguire.
L’odorato era senza dubbio di vitale importanza per la sopravvivenza dei nostri antenati del periodo Paleolitico, l’età della pietra,.
Il cacciatore aveva bisogno di un olfatto molto sensibile per seguire la preda e proteggere se stesso e la propria famiglia dai pericoli; allo stesso modo, un olfatto molto sviluppato aiutava le donne nella raccolta delle radici e delle piante che costituivano la dieta di base.
Le popolazioni di quel periodo erano perlopiù formate da tribù nomadi che si spostavano a seconda della stagione per reperire quantità sufficienti di acqua, selvaggina e piante.
Anche l’odore del corpo potrebbe aver esercitato un ruolo importantissimo nel Paleolitico, per la demarcazione del territorio, contribuendo a tenere lontani animali pericolosi e predatori.
All’inizio del Neolitico alcuni popoli stabilirono i primi insediamenti fissi e presero a dedicarsi alla coltivazione delle piante e all’allevamento degli animali.
A partire da quel momento la dipendenza del senso dell’odorato cominciò a declinare.


Continua...

Tina.


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