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La Magia dei Dodici Giorni di Natale
La Magia dei Dodici Giorni di Natale Antiche leggende narrano che nella notte di Natale e nei dodici giorni precedenti, gli spiriti della terra vaghino liberi. Nei posti più selvaggi questi spiriti si liberavano dagli alberi, dalle rocce, dai laghi e dai ruscelli per cavalcare il vento invernale e danzare nella neve. In Russia, per esempio, le Rusalky, che secondo alcuni erano fantasmi di giovani donne, secondo altri le Fate dell'acqua, emergevano dai fiumi e dai torrenti per dare inizio ai loro canti e alle loro danze. Erano vestite di foglie verdi, avevano i capelli stellati e cantavano di ciò che era stato, che era o che sarebbe stato. Per i mortali uscire nelle notti d'inverno era molto pericoloso, perchè il canto delle Rusalky rubava l'anima a chi lo sentiva.Questi spiriti rimanevano comunque nei loro boschi.



Altre creature natalizie uscivano invece in cerca di esseri umani. In Romania i lupi mannari ululavano per tutta la dodicesima notte, in Grecia, dei Folletti chiamati Callicantzari saltavano fuori da sotto le rocce e dalle grotte nelle montagne e, battendo i denti, scorrazzavano per le città abitate dagli umani. Scivolavano dentro i camini, portando la rovina nelle case che visitavano, rovinando il banchetto di Natale, cavalcando le spalle dei padroni di casa e dando pizziccotti e spintoni ai bambini. Talvolta, questi atti grotteschi venivano attribuiti agli spiriti dei defunti, altre invece ai bimbi nati a Natale e quindi particolarmente vulnerabili agli incantesimi delle vecchie divinità. Per tenere lontani i Callicantzari, i Greci appendevano al camino l'osso della mandibola di un maialino, che si pensava avesse il potere di proteggere la casa. L'arma di difesa più efficace era però sempre il fuoco, che rimaneva acceso per tutto il periodo di Natale.

- Tratto da "Miti & Leggende" -

Tina


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