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PROTETTRICE DELLE DONNE, DELLE FAMIGLIE E DEI BAMBINI
Le gatte erano assimilate alla Luna: le loro pupille feline subiscono grandi variazioni al mutare della luce, tanto da ricordare le fasi di espansione e riduzione del nostro satellite. “Gli egizi hanno osservato negli occhi di un gatto le varie fasi lunari perchè con la luna piena splendono di più mentre la loro luminosità diminuisce con la luna calante e il gatto maschio muta l’aspetto dei suoi occhi anche in relazione al sole; infatti, quando il sole sorge, la sua pupilla è allungata; verso mezzogiorno è rotonda e la sera non si vede affatto e sembra che l’intero occhio sia omogeneo“. (Edward Topsell)
Gli egizi conoscevano gli influssi della Luna sul mondo femminile e la sensibilità delle donne e dei gatti alle manifestazioni magnetiche ed elettriche. Il monumento che più esprime la natura segreta e misteriosa di queste due creature è la Sfinge di Giza, con corpo felino e testa di donna.

Come divinità delle Donne, dunque Bast era anche Dea dell’Amore, protettrice delle famiglie, della fecondità, delle nascite, dei bambini, della gioia.
Nella sua mano sinistra, veniva raffigurato spesso un amuleto sacro a forma di occhio di gatto, l’utchat (l’occhio di Ra, il dio Sole), che aveva poteri magici e indicava il potere di vedere le cose visibili e invisibili.
Questo amuleto veniva riprodotto nelle decorazioni nei templi e delle case, dove proteggeva da furti, malattie ed incidenti, ed anche nei gioielli per la protezione personale. Infatti, se portato al collo, proteggeva i viaggiatori e se veniva regalato agli sposi era auspicio di molti figli.
Molto probabilmente dalla parola utchat derivano la maggior parte dei nomi usati in varie lingue per identificare il gatto: gatto, cattus, gatus, gatous, gato, katt, katte, kitten, ecc.

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