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Calendario Lunare - Mese di dicembre 2013

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2013 21:07
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Nevin
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02/12/2013 20:59


Radicchio




Il radicchio di Treviso è un tipo di radicchio rosso, caratterizzato da foglie dette "screziate" a causa della loro particolarità che le fa apparire simili, per forma, alle rose, con foglie di color panna spruzzate e punteggiate di rosso. Il sapore è decisamente amarognolo, ma delicato allo tempo stesso.
Il crespo di questo tipo di radicchio, ha una forma che ricorda appunto un fiore, con foglie larghe e leggermente arricciate.
La coltivazione del radicchio rosso, secondo la tradizione, iniziò nella seconda metà del secolo XVI presso il paese di Dosson in provincia di Treviso. Il metodo di coltivazione prevedeva fino agli anni sessanta la coltivazione in pieno campo, la raccolta, la preforzatura e il successivo imbianchimento in ambienti caldi e ricchi di sostanze organiche (molto spesso si trattava di letamai). Poi, in seguito alla diffusione dei pozzi artesiani e una fortunata intuizione di alcuni produttori si passò al metodo di imbianchimento in acqua. Questa tecnica prevede che il radicchio, dopo essere stato colto, venga messo ad imbiancare in vasche d'acqua per un periodo variabile tra una quindicina e una ventina di
giorni; si ottiene così un radicchio croccante e dal gusto più delicato.
Dal radicchio rosso di Treviso si ricavano numerose specialità alimentari tra le quali vale la pena di ricordare l'amaro omonimo che è stato riconosciuto dalla regione Veneto come uno dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.
Il radicchio é depurativo ed è consigliato in caso di stitichezza e cattiva digestione; inoltre è ottimo come terapia alimentare complementare in caso di diabete ed obesità. La ricchezza in oligoelementi e sali minerali ne consiglia l’uso in tutte le forme di artrosi e come alimento importante per chi soffre di reumatismi.

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Tina


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Nevin
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02/12/2013 21:01


Fusilli con radicchio, noci e ricotta

400 gr di fusilli
1 scalogno
3 cespi di radicchio rosso di Treviso
100 gr di ricotta fresca
10 noci sgusciate
1 noce di burro
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1/2 bicchiere di vino bianco secco
prezzemolo tritato
sale

Far appassire nell’olio lo scalogno. Aggiungere il radicchio mondato, lavato e tagliato. Versare il vino bianco e lasciare evaporare. Mettere la ricotta sbriciolata e le noci tagliate finemente, salare.
Portare ad ebollizione l’acqua salata e cuocere i fusilli. Spadellare i fusilli con la salsa, aggiungendo
il prezzemolo.

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Tina


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Nevin
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02/12/2013 21:04


Verza




Accanto al cavolo rosso e a quello bianco, la verza con le foglie increspate, detta comunemente verza, è la terza varietà di cavolo. Proviene dalle regioni mediterranee settentrionali. Questa varietà di cavolo viene menzionata per la prima volta nel 16° secolo, in Lombardia ed è per questo che è conosciuta anche con il nome di cavolo di Milano. Verza deriva dal latino viridis, verde, per via del suo colore. Oggi si distingue tra verza precoce e verza estiva, con teste allentate e leggere, la verza gialla, con testa compatta e la verza invernale, con testa più allentata e verdeggiante.
Le foglie di verza schiacciate, applicate come impacco, sono usate anche nel caso di dermatiti, ferite e reumatismi, perché favoriscono l’eliminazione delle tossine.
La verza è contiene molti sali minerali (potassio, calcio e fosforo), oligoelementi e vitamine, soprattutto vitamina C, E e acido folico.

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Tina


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Nevin
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02/12/2013 21:07


Fagottini di verza

10 gr di burro
sale, pepe dal macinapepe
50 gr di riso ad es. Carolina
1 grossa verza ca. 600 g
un pezzettino di porro
2 grosse cipolle
1 spicchio d'aglio
20 gr di erbe miste ad es. timo, rosmarino, prezzemolo
burro per la forma
250 gr di carne macinata di maiale
1 uovo
2 dl di brodo

Salsa:
1 piccola cipolla
400 gr pelati tritati
3-4 cucchiai di crème fraîche
10 gr di burro
sale, pepe dal macinapepe

Bollite il riso, passatelo sotto l'acqua fredda e lasciatelo sgocciolare. Nel frattempo sbollentate brevemente le foglie di verza, passatele sotto l'acqua fredda e stendetele su un panno pulito. Tagliate il porro per il lungo a striscioline, sbollentatele brevemente e passatele subito in acqua gelida. Tritate le cipolle e l'aglio e soffriggetele nel burro per 8-10 minuti, finché risultano cotte e dorate. Tritate le erbe. Scaldate il forno a 180°C. Imburrate una pirofila. Eliminate la costola centrale delle 8-12 foglie di verza più grosse. Seccate le foglie tamponandole. Tagliate le altre finemente e mescolatele con la carne macinata, le cipolle soffritte, metà delle erbe, un uovo, il riso e con le spezie. Distribuite il ripieno sulle foglie di verza e formate dei fagottini che sigillerete con una strisciolina di porro. Accomodate i fagottini nella pirofila, scaldate il brodo e versatelo sui fagottini. Coprite e cuocete nel centro del forno per ca. 20-30 minuti.
Per la salsa tritate le cipolle e soffriggetele nel burro. Unite il pomodoro e lasciate sobbollire per 5 minuti. Incorporate la crème fraîche, portate a bollore per poco tempo e passate la salsa al mixer. Distribuitela quindi in piatti caldi, cospargetela di trito d'erbe e servite sulla salsa un fagottino di verza.

Fonte

Tina


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