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Il "Bestiario" del Natale

Ultimo Aggiornamento: 28/12/2022 16:31
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11/12/2022 14:31


Nove leggende popolari che (forse) non ti aspetti.




I bestiari costituiscono veri repertori di storia naturale del passato: poco importa ai compilatori di queste opere l'indagine di tipo aristotelico sugli organi, il movimento, la vita degli esseri: quello che interessa sono le loro appartenenze, le virtù, le qualitates, le proprietà, attraverso un particolare aspetto della potenza divina che si è riversata nell'essere; la sagacia nella volpe, la memoria nell'elefante, la forza nel leone, la carità nel pellicano, la semplicità nella colomba , la fedeltà nel cane, la previdenza nella formica.
Al tempo stesso dai vari comportamenti si ricavano ammaestramenti morali; messaggi che Dio ha scritto nella natura e inviato a coloro che li sappiano decifrare.
Ma non è da credere che si tratti di una cultura minore, inferiore, popolare: è una propria e vera visione parallela a quella che è definita ufficiale.



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Nevin
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11/12/2022 14:42


LEGGENDE E STORIE POPOLARI DAL SAPORE NATALIZIO
Le leggende e le storie popolari sono testimonianza di questa ricchezza del passato.
Le leggende riguardano in genere la cosmogonia, la fondazione del comportamento di un animale, allorchè fu creato o venne in contatto col mondo divino o i Santi.
Sono queste spesso la fonte delle rappresentazioni pittoriche che si rifanno alla Leggende Aurea o ai grandi cicli leggendari.
Le storie popolari, dal canto loro, sono apologhi, vicende esemplari, racconti moralleggianti, nettamente distinto dalle favole.
Testi dispersi, spesso raccolti dalla tradizione orale che fanno parte del pensiero popolare sul mondo animale.

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Nevin
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11/12/2022 14:54


IL MISTERO DELLA NATIVITA' NELLA TRADIZIONE POPOLARE
Il Natale è un momento centrale della nostra tradizione.
E come è noto, non mancano gli animali primi tra tutti l'asino e il bue, che occupano un ruolo importante anche nelle leggende.

Il bue e l'asino nella grotta

Vedendo che il bue e l'asino scaldavano col loro alito il Bambino nella culla, mentre il cavallo dormiva tranquillo sulla paglia, la Madonna fu commossa e disse: "Voglio che questo sia per sempre ricordato".
Fece una croce sulla groppa dell'una e dell'altra bestia e li preservò per sempre da qualunque malia e da qualunque maleficio, come dalle arti delle streghe e dei demoni.
Per questo l'asino e il bue tengono lontani ogni sorta di maledizioni e di spiriti impuri.
Il cavallo invece è preda della paura, teme la propria ombra ed è spaventato dai fantasmi e dai folletti che gli intrecciano la criniera e lo fanno imbizzarrire.

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11/12/2022 15:03


La Madonna e la mula
Mentre il bue e l'asinello nella grotta di Betlemme riscaldavano con il loro alito il bambino Gesù, sopraggiunse una mula, portata da un contadino che veniva a visitare il Signore.
Vedendo quello che facevano le altre due bestie, la mula si mise a soffiare sul Bambinello procurandogli, invece di caldo, freddo.
Il Bambino piangeva e, quando la Madonna s'accorse di quello che succedeva, cacciò la mula dalla grotta maledicendola per la sua malagrazia e stabilì che non avrebbe mai avuto figli.
Così la mula fu sterile.

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11/12/2022 16:04


IL DRAMMA DELLA FUGA IN EGITTO
Per fuggire all'ira di Erode, Giuseppe, Maria e il piccolo Gesù fuggono in Egitto.
Scappare da un pericolo, emigrare, non è mai semplice e non lo è stato nemmeno per la famiglia di Gesù, come testimoniano queste storie.

- Fuga in Egitto di Girolamo Domenichini -


Il cavallo e il porco
Fuggendo le guardie di Erode, la Sacra Famiglia trovò da riposarsi in un ovile.
Giunse d'improvviso uno scalpitare di cavalli, stavano arrivando molti armigeri al galoppo.
Giuseppe, vedendo che c'era una buca, vi fece entrare la Vergine e il Bambino coprendoli con il fieno.
Quando arrivarono le guardie, Giuseppe fingeva di star mungendo le pecore: i soldati frugarono, cercarono, ma non trovarono nulla.
In quel mentre un cavallo che pascolava nel prato, visto il fieno nella buca, prese a mangiarlo di gran gusto, mentre Giuseppe cercava di cacciarlo via.
Ma per quanto cercasse di allontanarlo, il cavallo insisteva al punto che stava scoprendo il Bambino e la Madre che erano nascosti.
Un porco, che era là vicino, quando si accorse di quello che stava succedendo, corse e col grifo gettò altro fieno nella buca, da dove l'aveva tolta il cavallo, tanto che i soldati, convintisi che non c'era nessuno se ne andarono.
Giuseppe, passato il pericolo, fece uscire Maria e Gesù.
Aveva avuto molta paura e non perdonò il cavallo, condannandolo a lavorare, a correre tutta la vita e a morire in battaglia, poi, carezzando il porco, lo liberò dal lavoro e dalla fatica per tutta l'esistenza.



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19/12/2022 14:10


La Madonna e il ramarro
La Madonna durante la fuga in Egitto dovette passare per dirupi scoscesi tra pietraie e sassaie, dove si camminava a stento e dove spesso non c'erano nè alberi e nè erba.
Una volta in uno di questi luoghi selvaggi la Vergine si ferì a un piede urtando una pieta.
La ferita si gonfiò e cominciò a dolorare, tanto che Maria camminava zoppicando.
Non aveva con sè nè acqua, nè altra cosa per medicarsi e cercava inutilmente una fontanella, una polla.
Intorno c'erano solo sabbia, sassi e il sole del deserto.
Si sedette allora sconfortata sopra una pietra e, tenendo sulle ginocchia Gesù, disse: "Quanto vorrei che qualcuno mi indicasse dove trovare un po' d'acqua".
Richiamata da un suono strano si voltò, e vide su una pietra un ramarro che emetteva il suo canto e ogni tanto correva avanti e indietro come se le volesse indicare una direzione.
La Madonna lo seguì e il piccolo animale la condusse poco lontano dove, tra le pietre, gemeva una fonte d'acqua limpida e fresca.
La Madonna lavò la ferita, la fasciò, si ristorò e dette da bere al Bambino.
Prima di riprendere il cammino però benedisse il ramarro dicendo: "Tu sia una creatura benedetta, non temerai la serpe e il tuo canto annuncerà sempre d'ora in poi, la pioggia.



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19/12/2022 15:58


La Vergine, la cicala, la formica e il ragno
Mentre la Madonna fuggiva col Bambino cercando scampo in Egitto, non aveva da mangiare, nè da bere, nè da potersi pagare un letto per la notte.
Doveva quindi chiedere per carità quel tanto da poter sopravvivere e camminare, sfuggendo ai soldati di Erode.

Una volta si fermò davanti a una casa, bussò e si affacciò sulla porta una donna che le disse un po' burbera:
"Che volete?"
"Qualcosa da mangiare per me e questo Bambino".
"Ma andatevene via che mi disturbate la festa. Non ho tempo per voi: siamo tutti in allegria cantando, perchè il figlio si sposa..."
"E allora cantate e canterete sempre..."
La donna improvvisamente divenne una cicala e tutti gli abitanti e gli invitati della casa divennero cicale.



Procedendo sulla via, si fermò presso una cascina e chiese qualcosa da bere a una donna che rimetteva nei sacchi il grano che era steso al sole. Questa le rispose:
"Non vedete che tra poco pioverà? Il tempo si mette al brutto e, se il grano resta nell'aia, è perso per sempre. Andate da qualche altro, che io ho da lavorare..."
"Lavorate e lavorerete per sempre" rispose la Vergine.
La donna si tramutò in una formica.



La Madonna trovò poi una vecchia che lavorava al telaio e le chiese se poteva farla dormire, magari anche nel granaio o nella rimessa, ma quella rispose:
"Quando lavoro al telaio non posso alzarmi : per riprendere capo all'ordito perdo tempo e il lavoro non mi corre. Andate avanti, ci sono altre case e troverete certo qualcuno che vi offre un riparo per la notte".
"E tu tessi e tesserai per sempre" disse la Vergine.
E la donna si trasformo in un ragno.



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28/12/2022 11:28


La Madonna, la serpe e la lucertola
Mentre Maria e Giuseppe fuggivano i soldati di Erode, si trovarono improvvisamente in una profonda valle rocciosa dove non era possibile proseguire, mentre gli inseguitori s'avvicinavano sempre più.
Incuriosita, s'affaccio dal buco di un masso una serpe che si mise a guardare i fuggiaschi.
Disse la Vergine appena la vide:
"Serpe, che sei creatura del Signore, salva me e Colui che ti fece: dimmi dove posso nascondermi e scampare alla furia di questi malvagi".
La serpe, intese queste parole, non volle saperne di aiutare la Madonna e, ritiratasi tra i sassi dai quali era uscita, sparì senza rispondere e non si fece più rivedere.



C'era là vicino una lucertola e Maria spaventata dal rumore degli inseguitori che si avvicinavano, le disse:
"Lucertola, creatura del Signore, non fare come la serpe malvagia, salva me e Colui che ti fece: dimmi dove posso nascondermi e scampare alla furia di questi malvagi".
La lucertola subito corse avanti, guidando la Sacra Famiglia in un anfratto così ben nascosto tra le rocce che i soldati di Erode passarono, non videro nulla e tornarono indietro.



Usciti sani e salvi, la Madonna disse alla serpe che, curiosa, di nuovo si era affacciata alla sua buca:
"Maledetta tu sia, serpe malvagia; d'ora in avanti tutti quelli che ti vedranno vorranno ucciderti e non avrai pace neppure sotto le pietre".

Poi si rivolse ala lucertola, la benedisse, ponendole sulla lingua le chiavi del Paradiso e liberandola da ogni maleficio, le disse: " D'ora in poi nessuno vorrà farti del male, vivrai in pace con gli uomini, vicino alle loro case, alle quali portarai fortuna".

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28/12/2022 11:53


Il ragno e la caverna
Mentre Maria e Giuseppe fuggivano cercando di raggiungere la terra d'Egitto, le guardie di Re Erode li inseguivano guadagnando sempre più terreno, finchè non furono in un vallone di rocce e macigni dove nessuna pianta poteva offrire un nascondiglio o un rifugio.
Maria, quando tutto pareva perduto e già si sentivano scalpitare vicino gli zoccoli dei cavalli, vide una piccola caverna che si apriva nel sasso.
"Entriamo qui dentro, ritarderemo almeno la fine" disse.
S'infilarono nella grotta, spingendo avanti il somaro, tenendo in braccio il Bambino e attesero.

Un ragno che era nel buco di un sasso subito si mise a tessere una grande tela con la quale, in poco tempo, chiuse l'ingresso della caverna.



Giunsero le guardie di Erode, e imprecando si dettero a frugare tra i massi, infuriati per la sparizione dei fuggiaschi.

"Dove sono?" dicevano.
"Eppure erano qui proprio ora!"
"Non saranno mica entrati sotto terra?"
"Per la strada non si vedono più".
"Ecco, sono entrati in questa caverna..."
"Qua no davvero, non vedi che ci sono le ragnatele?"
"Non perdiamo tempo, corriamo più avanti..."

Così le guardie continuarono la loro corsa e La Sacra Famiglia fu salva.

"Chi avrebbe detto che la una tela di ragno sarebbe stata così forte da impedire ai soldati di entrare?" , notò Giuseppe, riprendendo la strada e, prima di ripartire, benedisse il ragno, dicendo:
"Per la tua pietà, sarai benvenuto nelle case dove porterai la fortuna e gli uomini ti risparmieranno".
Infatti, da allora, il ragno in casa non si uccide, anche se si toglie la ragnatela.

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28/12/2022 12:25


L'INFANZIA DI GESU'
I Vangeli ufficili sono carenti di informazioni sui primi anni di vita di Gesù; al contrario i testi apocrifi, al pari delle leggende popolari, abbondano di aneddoti che cercano di colmare questo vuoto.
Tra tutte le varie storielle, due sembrano particolarmente significative per la presenza di animali.

La Madonna e la gallina
Quando Gesù era bambino, nella casa di Nazareth giocava sempre con gli animali che venivano intorno a rallegrarlo, poi se ne andavano contenti d'aver giocato con il Salvatore.
Solo la gallina andava per le sue faccende e poco si curava di Gesù Bambino.



Una volta, però, la gallina vide che la Madonna aveva dato al figlio per merenda un bel grappolo d'uva.
Si avvicinò festante con gli altri animali e, facendo finta di giocare, cominciò a piluccare un chicco dopo l'altro, il grappolo che Gesù teneva in mano.

La Madonna se ne accorse e chiamò la gallina, gettandole qualche grano di miglio in terra, ma la gallina rimase ostinata a beccare l'uva, perchè le piaceva di più.

La Madonna allora la maledisse, dicendo:
"Tu, animale sciocco, d'ora in poi rasperai sempre in terra, cercando questi semi di miglio che ti ho dato, e non li troverai".

Da allora la gallina raspa continuamente in terra, anche se non ha fame; cerca il miglio che le ha dato la Madonna, ma per quanto frughi, non lo trova mai, e continua a raspare.

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28/12/2022 15:12


Come nacque il lupo
Vicino alla casa di Nazareth c'era un bellissimo pero che apparteneva a un avaro.
Quest'uomo prima contava i fiori, poi contava i frutti, tenendo il conto di quanti ne cadevano, quanti ne mangiava e quanti ne restavano.
Non avrebbe dato un bicchier d'acqua a uno che moriva di sete, e viveva prestando denaro a usura.
Un giorno Sant'Anna si ammalò e, lamentandosi nel dolore disse che se avesse potuto mangiare due di quelle pere sarebbe guarita.
Gesù, che era piccolino, corse allora a chiedere due frutti all'avaro, il quale, appena se lo vide davanti, gli disse:
"Che vuoi tu? Due di quelle pere? Fuori i soldi, o levati dai piedi".
"Non ho soldi, ma ve le chiedo per una persona malata che le desidera".
"Ah, che bell'idea! Se dovessi dare due pere a tutti quelli che sono malati, io che mangerei? Le foglie? Se è malata si curi, che c'entrano le mie pere? Fuori di qui e non tornare più tra i piedi".
Gesù se ne andò e appena si fu allontanato, comparvero sul corpo dell'uomo peli neri che si allungarono sulle braccia, sul viso, sulle gambe, divennero folti e ispidi.
Poi gli uscirono le unghie dalle dita, le zanne dalla bocca, il muso cominciò a farsi a punta.
Spaventato, corse nell strada gridando:
"Dove vai? Torna indietro... io scherzavo... Cosa mi hai combinato bambino? Toglimi questa malia".
Corse alla pianta, colse quante più pere potè, ma intanto aveva preso la forma della bestia e cadde a terra con le braccia che erano diventate zampe.
Dalla bocca non uscivano più parole, ma ululati, e gli era spuntata anche una lunga coda.



Alcuni soldati che passavano lo videro e, ponendo mano alle alabarde presero a ferirlo gridando:
"Da dove sei venuta, maledetta bestiaccia? Ora vedrai che festa ti facciamo".
Pesto e sanguinante l'uomo, ridotto a una fiera, si salvò prendendo la strada dei boschi.
Lì rimase e fu il lupo, cacciato e inseguito da tutti, mentre ulula per la fame continua che lo tormenta.



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Nevin
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28/12/2022 16:31


COSA POSSONO DIRE QUESTI APOLOGHI ALLE DONNE E AGLI UOMINI DI OGGI?
Man mano che crolla, sotto i colpi della stessa scienza, l'antropocentrismo, l'animale riemerge come interlocutore, se non altro esistenziale, dell'uomo che lo riscopre come compagno nel viaggio della vita.
I poeti e i pensatori che hanno spinto lo sguardo avanti nel mondo che ci prospetta la civiltà industriale, ne hanno ricavato la sensazione di un deserto, dove l'uomo resta sempre più chiuso nella propria individualità, in un mondo dove la comunicazione umana è sempre più precaria e quella con la natura quasi impossibile.
L'animale in questa prospettiva si presenta come un'ancora di salvataggio.
L'uomo contemporaneo, dalla stessa logica dell'economia, viene momentaneamente sbalzato a un posto di potere, di forza, di ricchezza per essere emarginato ben presto in un limbo senza resurrezione, nel quale l'impottenza e l'inutilità sono pari alla frustrazione e alla solitudine.
La logica di tutto il sistema pone l'uomo nella condizioned'essere prima o poi un perdente, tanto più quanto può raggiunge successo e potere.
Ciò si tocca con mano in carriere di impiegati come quelle di cantanti, sportivi, industriali, politici.

L'animale si fa sempre più il compagno dell'emarginato, dello sconfitto, ma anche del solitario, del pensionato, dell'uomo che non trova rapporto con gli altri.

- Tratto da Mistero n. 101/2022 -

Tina




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