Anemone

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ariel.46
00sabato 12 febbraio 2011 19:36

Per la bellezza e la lucentezza dei petali che scintillano al sole come se fossero smaltati, è considerato il principe dei prati.
Un principe pericoloso, perchè tutta la pianta che cresce spontanea dappertutto in Europa e sulle rive del Mediterraneo, è molto tossica per il bestiame.

Conosciuto e apprezzato per la sua bellezza fin dall'antichità, l'anemone era addirittura venerato dai greci che lo associavano a un fenomeno naturale, il vento, da cui la pianta ha preso il nome.
Anemone, infatti, in greco antico e moderno significa "vento", "brezza" che, per gli antichi sempre pronti a dare spiegazioni soprannaturali ai fenomeni della natura, era "il respiro di Zeus", il padre di tutti gli dei.
Non è difficile capire il perchè di questa predilezione.
L'anemone non dà soltanto fiori bellissimi e colorati, ma è una pianta misteriosa che, in natura cresce a sorpresa spuntando all'improvviso in zone in cui non si è mai vista.
E non basta.
I fiori possiedono la rara caratteristica del polline nero-bluastro, diverso da quello giallo e arancio di tutti gli altri fiori.
queste particolarità sono state attentamente osservate da Plinio il Vecchio, il grande naturalista morto nell'eruzione del Vesuvio a Pompei il 24 agosto del 79 d.C., che all'anemone dedicò un intero capitolo della sua "Naturalis Historia", quella grande enciclopedia in 37 volumi che racchiude tutte le conoscenze scientifiche dell'antichità.
Nel linguaggio dei fiori significa abbandono e fragilità, significati che si rifanno all'incostanza del vento.
Offrire anemoni a una donna significa rendere omaggio alla sua bellezza e al suo fascino, dirle "mi piaci così come sei".

L'anemone può essere piantato in piena terra, o in cassette per bordure coloratissime ma anche per ottenere fiori da recidere.
E' una pianta rustica, resistente al freddo e la coltura è facile.
Predilige luoghi ombrosi ma ben illuminati, umidi ma ben drenati, senza ristagni d'acqua, terriccio argilloso ma ricco di humus.
I rizomi, che si acquistano già pronti nei colori e nelle varietà desiderate, si piantano in autunno a una profondità di 5 centimetri e a una distanza di 15 l'uno dall'altro.
La coltura in vaso o in cassette può dare fioriture scaglionate nell'arco di un intero anno.
Per questo basta continuare l'interramento dei rizomi nei mesi successivi in vasi che devono essere tenuti in ambiente fresco ma riparato fino al momento della messa a dimora definitiva.
Se prima di interrarli i rizomi appaiono rinsecchiti, basta immergerli per una notte in acqua appena tiepida.
Germoglieranno più in fretta.
Ogni due-tre anni i rizomi devono essere rinnovati perchè tendono a inselvatichire.
Dopo la fioritura la pianta va in riposo e a questo punto i rizomi possono essere cqvati dal terreno e conservati in strati di sabbia e torba asciutta fino all'autunno successivo.
Questa accortezza offre il vantaggio di farli durare più a lungo.
Dal momento in cui vengono emessi i primi germogli fino al tremine della fioritura, la pianta ha bisogno di annaffiature regolari ma somminustrate con delicatezza, al piede, mentre sono sconsigliabili le concimazioni organiche.

Altezza: da 12 a 25 centimetri.
Fioritura: in primavera le varietà selvatiche.
Tutto l'anno le varietà olandesi perchè dipende dal paese in cui è stato interrato il tubero.
Riproduzione: per seme, in terra o in cassette a primavera, ma la piantina fiorisce due anni dopo; per rizoma e divisione dei rizomi in autunno e primavera.



Tina




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