Bastet - Ricerca e Raccola a Tema

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Gabriel-1
00venerdì 24 luglio 2009 16:59

Tutto sulla Dea Bastet, mettiamolo qua.


E' una ricerca èer articoli, brani e trascrizioni e chi più ne ha, più ne metta.
Per chi copia dal Web, citare la fonte, deve essere una ricerca, limpida e strutturata bene.


ariel.46
00giovedì 12 novembre 2009 17:47

BASTET





Nel vasto e multiforme pantheon egiziano Bastet è la dea gatta, rappresentata come donna dalla testa di gatto o come una gatta nera.
Il suo luogo di culto più importante era la città di Per Bast, che i Greci chiamavano Bubastis, nei pressi dei delta del Nilo, a circa 80 km a nord-est del Cairo,
dove furono ritrovati molti templi a lei dedicati.

Dalla VI dinastia il culto si diffuse nell’Egitto, da locale che era inizialmente, e sotto il regno di Pepi II si immaginava Bastet come l’equivalente della Hathor di Dendera; Bastet aveva il potere di stimolare l’amore e la sessualità, e questa è una delle ragioni per cui il suo culto fu così popolare.

Il giorno dedicato alla dea Bastet, giorno di festa dove la gioia giungeva all’estasi, era il 31 Ottobre. Si beveva e si ballava a dismisura, e i bambini non potevano partecipare. Sul Nilo galleggiavano chiatte piene di donne, fiori e vino. Si dice che si trattasse di riti sensuali, pieni di musica e danze.
Erodoto così racconta “Arrivano in barca, uomini e donne assieme, in gran numero su ogni imbarcazione; mentre camminano molte donne fanno musica con dei sonagli, degli uomini suonano il flauto, mentre altri cantano e battono le mani. Quando incontrano una città lungo il fiume portano la barca a riva, ed alcune donne continuano a suonare, come ho detto prima, mentre altre lanciano insulti alle donne del luogo ed iniziano a ballare agitando i loro abiti in tutti i sensi.
All’arrivo celebrano la festa con dei sacrifici, e si consuma in questa occasione più vino che in tutto il resto dell’anno”

Lo stesso Erodoto afferma che il tempio di Bastet, costruito in granito rosso, era il più bello del paese e che vantava il maggior numero di fedeli, parlando di almeno 700000 persone, “bambini esclusi”. L’importanza di queste feste sembrava poco realistica agli egittologi del tardo ‘800, ma nel 1887 un archeologo di nome Henri Édouard Naville, scoprì il sito e dimostrò la veridicità dei resoconti di Erodoto.

A Bubastis è stata rinvenuta una grande necropoli di gatti e, sempre Erodoto, ci dice:
“I gatti defunti vengono portati a Bubastis, dove sono mummificati e sepolti dentro delle urne sacre”

Migliaia di felini furono sepolti in gallerie sotterranee della città e dei dintorni di modo che potessero portare il messaggio del loro padrone fino agli dei.
Naville fece ricerche sia nel sito del tempio di Bubastis sia nelle catacombe dei gatti, oltre che in alcune sepolture faraoniche, e provò così che si trattava eventi religiosi considerevoli, i cui devoti erano di ogni classe sociale della popolazione egizia.

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Tina.

ariel.46
00giovedì 12 novembre 2009 17:49

Bastet nasce come divinità solare, personificando il calore benefico del sole, al contrario di Sekhmet che ne incarna il calore bruciante; solo in epoca greca venne assimilata ad Artemide, diventando così una dea lunare.
Ad Efeso era così adorata soprattutto come dea della fertilità. Infatti mentre le statue greche la ritraggono come una giovane con arco e frecce, le statue provenienti da questa zona la mostrano con il busto coperto di protuberanze rotondeggianti che sono state interpretate sia come seni che come testicoli di toro.
E’ proprio l’arco di Artemide a simboleggiare, nel periodo post classico, la falce lunare.
La vergine dea della caccia, della selvaggina e dei boschi, era infatti adorata anche come dea del parto e della fertilità perché si diceva avesse aiutato la madre a partorire il fratello Apollo.

Dalla II dinastia Bastet fu rappresentata come un gatto selvatico o come una leonessa; e solo dal 1000 a.e.c. ebbe la forma di un gatto domestico, ed in epoca greca divenne anche più comune la raffigurazione come donna dalla testa di gatto; inoltre fu associata al dio leontocefalo Mihos, venerato a Bubastis assieme a Thot, in qualità di sua madre e ad Atum, il demiurgo, come sposa, anche se secondo altre fonti, Mihos sarebbe figlio di Ptah e Sekhmet.

Il gatto era un animale sacro in tutto l'antico Egitto e ad esso venivano dedicati templi, poesie e invocazioni, mentre i resti mortali ne venivano mummificati, ponendo acccanto alle mummie dei topi perché avessero cibo per l’eternità.
Era onorato perché proteggeva i granai dai topi e quindi il popolo dalla carestia, ma per quanto addomesticato, non era un animale abituato all’uomo come oggi.
Si dice che l’abissino incarni il vero gatto egiziano, ma il gatto egiziano per eccellenza resta il Mau, dallo splendido manto maculato, la corporatura agile, le fattezze simili a quelle trovate nelle pitture parietali delle tombe e nelle statue.
Gli egizi divennero talmente devoti alla dea Bastet e ai gatti che promulgarono leggi per impedirne l’esportazione ma i mercanti fenici riuscirono a contrabbandarne alcuni nei paesi del Mediterraneo. Era altresì severamente punito chi attentava alla vita di un gatto.


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Tina.

ariel.46
00giovedì 12 novembre 2009 17:59

Bastet è indicata figlia di Ra, oltre che come uno dei suoi “occhi”, ossia che veniva inviata per annientare i nemici dell’Egitto e dei suoi dei.
È una dea dal duplice aspetto, pacifico e terribile: nella sua forma di gatta o di donna gatto è la dea benevola, protettrice dell’umanità, dea della gioia e delle partorienti; nel suo aspetto feroce è nota per le sue collere, rappresentata con testa leonina, ed identificata con Sekhmet, la Possente, dea della guerra (oltre che della medicina). Come tutti i felini è attraente e pericolosa assieme, dolce e crudele: è il simbolo della femminilità, la protettrice del focolare e della maternità, ma è anche pronta a lottare quotidianamente col serpente Apophis, colui che contrasta la corsa della barca solare e delle forze benigne della creazione. In una delle tombe della valle delle regine è raffigurata portando dei coltelli per proteggere il figlio del re, e si dice che abbia partorito ed allattato il faraone, del quale sarebbe la dea protettrice.

Suo attributo era il sistro, strumento musicale creato da Iside, e detenuto anche da Hathor; uno degli appellativi della dea gatta era “Signora delle Bende”.

Una leggenda dice che Ra, offeso dall’umanità, inviò Hathor per punirla e sterminarla; la dea, una volta assunta la forma di Sekhmet, iniziò la strage; in seguito Ra, mosso a più miti consigli anche dagli altri dei, cercò di richiamare la dea furiosa: a questo scopo fece preparare della birra mischiata con ocra rossa per avere una liquido simile al sangue, e lo fece versare sul terreno. Sekhmet lo vide e lo bevve, ed ubriaca si addormentò, calmandosi. Passata la collera la dea assunse la forma di Bastet; un’altra variante del mito afferma che Bastet si bagnò nel Nilo e che in seguito tornò a Bubastis: sembra i devoti egiziani ripercorressero questo viaggio in onore della dea e come venerazione per i gatti.

I riti in onore di Bastet erano incentrati sull’idea della purificazione e la profumazione, con riferimento alla purificazione femminile durante il ciclo mestruale.
Dopo la fine della lunga era faraonica furono scoperte moltissime statue di Bastet, adorne di ori, con le code che accompagnano il corpo girate verso destra, doni, profumi e tesori.

Bastet seduce e incanta, in lei vi sono il maschile solare e il femminile lunare, la forza luminosa a tutti palese e la potenza indipendente e misteriosa, segreta, femminina, lunare.
Bastet era la Signora dell'amore, della gioia, del piacere, della danza e del canto e sotto la sua protezione erano posti gli animali a lei sacri, i gatti, ma anche chi incarnava questi aspetti di indipendenza e di fascino misterioso, di fragilità e di bellezza, quindi i bambini e le donne.
Ella era venerata e invocata dalle donne per avere in dono la fertilità e per proteggere poi la gravidanza.

Bastet incarna ciò che di più intimo e femminile è rinchiuso dentro di noi e attende, a volte, unicamente di emergere: la sensualità e la dolcezza, il fascino e la generosità, l’amore e la passione, il desiderio e il piacere, la vita che rifulge in tutta la sua pienezza.

Testo e ricerca di Mauro Melon.

Fonte.

Tina.

marygio67
00mercoledì 18 novembre 2009 23:57
marygio67
00giovedì 19 novembre 2009 00:00
Bastet è la dea egizia della femminilità, della luna e della fecondità. È stata rappresentata con una testa di gatto, animale sacro in tutto l'antico Egitto.
I gatti venivano imbalsamati ed avevano un posto d'onore nelle pitture egizie. In tutti i musei dedicati all'antico Egitto, come quello di Torino, il British Museum e il Louvre, il gatto ha uno spazio importantissimo.
Da cosa viene l'amore degli Egizi per il gatto? Non si sa, precisamente: senz'altro il gatto cacciatore di topi ha attirato su di sé la benevolenza di un popolo che si basava molto sull'agricoltura: ma come resistere all'aura magica del gatto?

(tratto da L'ANGOLO DI BASTET)
ariel.46
00venerdì 24 marzo 2017 12:45

22 marzo, celebrazione di Bast, la Dea solare egiziana che fu rappresentata come un gatto selvatico o come una leonessa, e solo nel 1000 a.c, ebbe la forma di un gatto domestico. Al momento della morte, tutti i gatti furono imbalsamati e poi sepolti nella città santa di Bubastis, dedicata al culto della Dea Bast.

Sempre in Egitto commemorazione di Maat, la Dea che simboleggiava l'ordine cosmico, la verità, la giustizia e l'esattezza. Essa personificava l'equilibrio fra i contrasti della vita egiziana, fra l'Alto e il Basso Egitto, fra la fertile valle del Nilo ed il deserto ed anche fra il bene ed il male.Così Maat era la base della cultura e della potenza dell'Egitto. Fu lei a stabilire il codice del giusto comportamento umano nonché i principi etici. La società egiziana era regolata dalla legge di Maat. Lo stesso faraone affermava, di regnare tramite lei ed i giudici egizi erano considerati suoi sacerdoti. Era opinione comune che la Maat regnasse qualora le due terre erano unite. Senza di lei anche l'opera di creazione non poteva durare, per cui il faraone aveva il compito di mantenere il potere di Maat.

Sempre in Egitto veniva onorata Shait la Dea multipla della fortuna, del destino, delle nascite e deĺl'intelligenza. Colei che è nata con una bambina; Colei che cresce e accompagna ogni donna dalla nascita, a guardare le loro virtù ei loro vizi, i loro errori e le loro realizzazioni, tutte le donne avevano la loro Shait. Colei che al momento della morte parla per conto di Maat dopo la valutazione dell'anima a rendere conto esatto in preparazione per le condizioni di una nuova vita. Spirito Guardiano delle donne; Colei che ordina la durata della vita delle donne e la natura della loro morte.

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ariel.46
00venerdì 24 marzo 2017 12:48

A Roma festa dei Salii, Saliorum Processio, collegio sacerdotale consacrato al culto di Marte, facevano la terza festa con processioni, canti, danze e suoni guerreschi. In precedenza veniva celebrata con l'intento di espellere e stimolare la crescita delle piante con rituali magici.

Tubilustrium, ultimo giorno delle feste di Minerva a Roma, prima festa per la purificazione delle trombe, tubi, usati nelle cerimonie sacre dai trombettieri, tubicines sacrorum.

Celebrazione della Dea della Mesopotamia Ininni, controparte della sumera Inanna. Un antica Dea Madre, Ininni brillava con la luce del pianeta Venere e regnava le acque e la natura sulla Terra. Nonostante questa energia venusiana, aveva anche un aspetto marziale, come patrona della guerra e dei rettili.

Giornata dedicata alla Dea ittita della sessualità e dell'amore Inara, era la Dea degli animali selvatici, della steppa e figlia della tempesta.

Celebrazione di Marzenna, antica festa di primavera in Polonia, festeggiavano con canti, balli e falò, celebrando la rinascita della natura.



Articolo e foto tratto da Il Cerchio del Drago e del Lupo Lucca

Tina



their
00venerdì 12 maggio 2017 23:55
mai sentita prima questa Dea Bastet
ariel.46
00sabato 13 maggio 2017 21:00

www.freeforumzone.com/d/8839774/Bast-Bastet-/discussione.aspx

qua puoi trovare notizie sulla Dea Bastet

Tina

ariel.46
00martedì 18 febbraio 2020 00:35

Meditazione di Bast – La dea Felina, Lunare e Duale

"Io raccolgo la magia da ogni luogo e da chiunque la possegga,
veloce come il levriero, rapida come la luce…
La magia che crea la forma, che viene dal grembo della Madre,
la magia che invoca Dio, che viene fuori dal silenzio;
la magia che riscalda Dio, che viene dalla Madre.
Ora questa magia mi viene data da ogni luogo
e da ogni persona che la possiede,
veloce come il levriero, rapida come la luce.
"
Libro dei Morti – cap. XXIV


La Dea egizia Bast – dalle forme feline e da sempre “amica degli amici” dei gatti – è antichissima. Nei testi più datati figura come generata da Ra, il dio Sole, insieme alla sorella Sekhmet, mentre in testi successivi appare come figlia di Iside e Osiride, sorella gemella di Horus e, talvolta, come sua moglie (anche se spesso come moglie di Horus viene indicata Hathor oppure Sekhmeth).

Bast è madre del dio dalla testa di leone Mihos.

La profezia egizia secondo la quale Horus ritornerà per restaurare il ciclo solare del padre, con l’aiuto di sua moglie Bast, rispecchierebbe l’avvento dell’Era Acquariana.

È conosciuta con i nomi Bast, Ba en Aset, Bastet, Pakhet, Pasht, Pasch, Ubastet, Ubasti oppure più comunemente Bastet, anche se questo nome le dovrebbe essere riservato solo quando appare in forma di gatto.



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ariel.46
00martedì 18 febbraio 2020 00:37

La forma piú antica del suo nome – menzionata in documenti che risalgono al 3000 a.C. – è Pasht, però il suo culto arrivò a toccare l’apice in dinastie successive. Il culto di Bastet , che perdurò fino al settimo secolo d.C., era incentrato a Bubastis, una città localizzata nella regione sud-est del delta del Nilo che fu capitale durante la XXIII dinastia. Bubastis è il suo nome greco: il nome originario era Pwr-Bast o Pwr-Bastet. In egiziano pwr può essere tradotto come “casa” o “regno”, quindi Bubastis era nota come Casa di Bast.

Nel tardo periodo Bubastis fu capitale dell’Egitto per una dinastia e fu resa famosa da Erodoto – nel IV secolo a.C. – quando egli descrisse nei suoi Annali una delle festività che vi avevano luogo e che attirava devoti da tutto il paese.
Secondo Erodoto alla festa annuale di Bastet di fine ottobre partecipavano 700.000 persone che raggiungevano la città viaggiando su chiatte, suonando e cantando e facendo fluire in dilagante allegria il suono dei flauti e degli strumenti a percussione: “Si consumava più vino in quei giorni di baldoria che nel resto dell’anno”.
Da una iscrizione che risale a Ramses IV, si viene a sapere che durante la festa della Dea era severamente proibito cacciare il leone.

Vi sono state, in Egitto, diverse città che hanno ospitato importanti e influenti templi dedicati al culto di Bast, come Memphis (Mennefer), Heliopolis (Iunu) e Herakleopolis (Henen-nesut) e tracce del culto di Bastet sono state rinvenute nell’Italia meridionale, specialmente a Pompei; nessuna città, però, le fu più sacra di Bubastis.
A Bubastis, distrutta dai Persiani nel 350 aC., gli scavi archeologici nelle rovine di Tell-Basta (il suo nome attuale) hanno fruttato molte scoperte, incluso un cimitero di gatti sacri mummificati.

Esiste una connessione fra Bast e le divinità dalla testa leonina o felina come Tefnut, Sekhmet (leonessa) o Mafdet (ghepardo) ed una relazione con altre dee in forma animale, come Wadjet, la dea-serpente e Hathor la dea mucca.

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ariel.46
00martedì 18 febbraio 2020 00:37

A partire dalla II Dinastia (approssimativamente 2890-2686 a.C.), Bast veniva raffigurata come un gatto del deserto, oppure come un grande felino: leonessa o pantera. Venne associata al gatto domestico solo intorno al 1000 a.C., e si pensa che fosse quella l’epoca in cui gli egizi iniziarono ad addomesticare i gatti.

Gli egizi divennero talmente devoti alla dea Bastet e ai gatti che promulgarono leggi per impedirne l’esportazione al di fuori dal regno, ma i mercanti fenici riuscirono a contrabbandarne alcuni nei paesi del Mediterraneo dove si diffusero ampiamente.

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ariel.46
00martedì 18 febbraio 2020 00:38

PROTETTRICE DEI GATTI DOMESTICI
Gli egizi addomesticavano i gatti per proteggere le granaglie e le provviste alimentari dai roditori. Inoltre il gatto è uno dei nemici naturali dei serpenti, allora molto diffusi e temuti (sebbene anch’essi considerati sacri).
Probabilmente in origine Bast era proprio una forma divinizzata del gatto (o della gatta) e l’antropomorfizzazione che la vede con corpo di donna e testa di gatto venne in un secondo tempo. Grazie alle sue qualità feline Bast era protettrice della casa, delle granaglie e delle messi, protetrice dai serpenti velenosi, dea della prosperità e della ricchezza.
Bastet risponde sempre alle invocazioni di soccorso per la salute o l’integrità dei gatti.
Nel mondo latino a volte era nominata nella forma plurale “Eponabus”, che sembra essere un’indicazione di appartenenza al gruppo delle “dee triplici”.



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ariel.46
00martedì 18 febbraio 2020 00:39

PROTETTRICE DELLE DONNE, DELLE FAMIGLIE E DEI BAMBINI
Le gatte erano assimilate alla Luna: le loro pupille feline subiscono grandi variazioni al mutare della luce, tanto da ricordare le fasi di espansione e riduzione del nostro satellite. “Gli egizi hanno osservato negli occhi di un gatto le varie fasi lunari perchè con la luna piena splendono di più mentre la loro luminosità diminuisce con la luna calante e il gatto maschio muta l’aspetto dei suoi occhi anche in relazione al sole; infatti, quando il sole sorge, la sua pupilla è allungata; verso mezzogiorno è rotonda e la sera non si vede affatto e sembra che l’intero occhio sia omogeneo“. (Edward Topsell)
Gli egizi conoscevano gli influssi della Luna sul mondo femminile e la sensibilità delle donne e dei gatti alle manifestazioni magnetiche ed elettriche. Il monumento che più esprime la natura segreta e misteriosa di queste due creature è la Sfinge di Giza, con corpo felino e testa di donna.

Come divinità delle Donne, dunque Bast era anche Dea dell’Amore, protettrice delle famiglie, della fecondità, delle nascite, dei bambini, della gioia.
Nella sua mano sinistra, veniva raffigurato spesso un amuleto sacro a forma di occhio di gatto, l’utchat (l’occhio di Ra, il dio Sole), che aveva poteri magici e indicava il potere di vedere le cose visibili e invisibili.
Questo amuleto veniva riprodotto nelle decorazioni nei templi e delle case, dove proteggeva da furti, malattie ed incidenti, ed anche nei gioielli per la protezione personale. Infatti, se portato al collo, proteggeva i viaggiatori e se veniva regalato agli sposi era auspicio di molti figli.
Molto probabilmente dalla parola utchat derivano la maggior parte dei nomi usati in varie lingue per identificare il gatto: gatto, cattus, gatus, gatous, gato, katt, katte, kitten, ecc.

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ariel.46
00martedì 18 febbraio 2020 00:40

SIGNORA DELLA MUSICA, DEL CANTO E DELLA DANZA
Come i gatti sono amanti della vita comoda, dei piaceri e del gioco, così erano anche gli egizi: Bast era una divinità gioiosa e amabile, patrona delle attività piacevoli e del divertimento.
In questa veste fu la signora delle arti musicali, della danza e del canto, che non mancavano mai durante le sue celebrazioni.
Come Dea delle Arti Musicali e delle Feste il suo attributo era il sistro sacro.
Poiché alle sue feste non erano ammessi i bambini si presume che il suo culto contemplasse molte libertà sessuali e la ricerca del piacere.
Un’altra particolarità di Bast era la predilezione per i profumi.

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ariel.46
00martedì 18 febbraio 2020 00:41

DEA DELLA VERITA’
Come i misteriosi gatti che sembrano conoscere tutto del mondo anche Bast era considerata la depositaria della Verità.
Una curiosità: pare che anticamente le donne lesbiche fossero conosciute come donne estremamente sincere e capaci di sostenere sempre la verità, per cui Bast era considerata Signora delle donne lesbiche.

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ariel.46
00martedì 18 febbraio 2020 00:44

IL SUO DOPPIO, SEKHMETH
Un aspetto importante di Bast era l’essere sorella gemella di Sekhmet, dea raffigurata come una donna con la testa di una leonessa e, anch’essa con l’utchat come attributo..



Ma mentre, nel binomio, Sekhmet rappresenta il lato distruttivo e oscuro della dea e le forze disgreganti che agiscono negli umani e nella natura, Bast impersona gli aspetti creativi e vivificanti speculari. Insieme, le sorelle gemelle rappresentano l’equilibrio tra la luce e l’ombra, il creativo e il distruttivo, il bene e il male: in pratica l’armonia del Cosmo.
Bast e Sekhmet sono un interessante esempio della dualità che permeava la cultura egiziana: Bast era una Dea del Basso Egitto (il nord, il delta) mentre Sekhmeth proveniva dall’Alto Egitto (la Nubia). La loro sorellanza oltre che dell’armonia cosmica era simbolo dell’Unione dei Due Regni.

Secondo H.P. Blavatsky “[Bast] È chiamata anche Beset o Bubastis, ovvero il principio che riunisce e quello che separa”.



Bast era espressione della magia della vita, della lungimiranza, della fertilità e della prosperità dei felini, mentre Sekhmet ne rappresentava la potenza (anche in guerra), l’abilità e la chiaroveggenza: veniva infatti interrogata dai sacerdoti per conoscere i piani del nemico e quindi aiutare i soldati in battaglia.
Quando le due sorelle sono affiancate le loro forze sono in equilibrio, mentre – in mancanza di una di esse – vi è la separazione, la disarmonia. Così gli aspetti estremamente positivi, femminili, amorevoli di Bast bilanciano l’aggressività di Sekhmet, mentre la vitalità e la potenza di Sekhmeth danno nerbo a una delle dee più aggraziate e femminili del pantheon egizio.

Continua...

ariel.46
00martedì 18 febbraio 2020 00:46

MEDITAZIONE DI BASTET
È una meditazione adatta alle donne. Mettete sull’altare l’immagine della Dea o di un gatto; ponete sui due lati delle candele (viola, blu o argentate) e fiori profumati, bianchi, blu o viola.

Avrete anche bisogno di una piccola candela del colore che in questo momento vi rappresenta meglio; mettetela di fronte all’immagine di Bastet.
È opportuno avere delle essenze, incenso o profumi, perché la Dea li gradisce: tradizionalmente Bast è vista come una dea dolce che ama la musica, la danza e il profumo. È dea dell’amore e della gioia, ama le coccole e le carezze, i lussi.
Tuttavia è meglio ricordarsi che, proprio come i gatti, lei ha un lato difficile, enigmatico ed anche aggressivo (rappresentato nel suo doppio Sekhmeth).



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ariel.46
00martedì 18 febbraio 2020 00:47

Chiudete gli occhi e respirate profondamente per qualche minuto rilassandovi con la vostra tecnica abituale. Quando siete completamente rilassate, aprite gli occhi, guardate per un po’ di tempo la fiamma della vostra piccola candela. Poi chiudete di nuovo gli occhi, svuotate la mente e osservate il buio e il vuoto. Immaginate una nebbia nell’oscurità che comincia a muovere il buio intorno a voi. Guardate i vortici, ascoltate il silenzio.

A poco a poco, la nebbia si dissipa.
Non appena si cancella, si rivela al vostro occhio interiore un paesaggio desertico di sabbia rossastra.

Nelle vicinanze, si vedono le possenti colonne di un tempio.
Passeggiate verso il tempio sentendo il calore della sabbia sotto i piedi e il sole caldo sul corpo.

Ora osservate: come siete vestite? Osservate cosa vi circonda e prendete nota di tutti i dettagli. Usate il vostro occhio interiore per osservare l’ambiente che vi circonda. Cosa potete vedere?
Rendete reale nella vostra mente il luogo che state attraversando.

Arrivate alla base del tempio e vi prendete un po’ di tempo per esaminarlo. Ci sono incisioni e bassorilievi sui muri o è disadorno?

Fate un respiro profondo e annusate l’aria. Odore d’incenso e profumi arrivano dal tempio, inebrianti, riempiono il naso… la testa.
Si sente smorzata una musica dolcissima, l’armonia dei flauti, il ritmo dei tamburi. Tutto questo vi attira.

Entrate dall’ingresso principale, attraversate un cortile assolato e vi trovate all’ingresso di una grande sala dalle colonne altissime, di pietra. Dentro è quasi del tutto buio, ma sull’altare ci sono ciotole di olio accese che emettono una luce tremolante.
Qui l’aria è fresca e l’odore di incenso è mischiato al profumo di fiori freschissimi.

Avanzate e osservate se ci sono delle persone – sacerdotesse – o se siete da sole.

Andate a toccare una delle colonne sentendo la ruvidità della pietra sotto le dita. Aggiungete dettagli e realismo alla scena.

Poi attraversate tutta la sala fino ad arrivare all’ingresso di un piccolo santuario. Contro il muro c’è una grande statua di basalto nero di un gatto seduto: la Sacra Gatta Bastet, porta orecchini d’oro e un collare di pietre dure.

Intorno ci sono incensieri, candele e sacerdotesse che si affaccendano. Ovunque vi sono gatti, alcuni seduti sul pavimento, altri nelle nicchie nelle pareti. L’aria è piena della vibrazione delle loro fusa.
Prendetevi del tempo e vedete se desiderate parlare con le sacerdotesse, se volete avvicinare un gatto o il simulacro della Dea.

Dopo pochi minuti, salutate e lasciate il santuario da un’altra porta. Vi trovate ora in un corridoio con le pareti dipinte. Anche qui non c’è molta luce… ma è possibile vedere dove si sta camminando alla chiarore delle candele.

Il corridoio si apre in una vasta sala, fiancheggiata da colonne. Di fronte a voi, in fondo alla sala, Su un altare in cima a una gradinata c’è un altro simulacro dorato della Dea.
È una donna in grandezza naturale, dalla testa di gatto, che porta un sistro decorato con gattini d’oro. Indossa un abito lungo a guaina e una collana, ma i suoi piedi sono nudi.
La sala risuona di musica vivace, suonata da un gruppo di sacerdotesse con flauti, tamburi e sonagli. Altri sacerdoti e sacerdotesse danzano sinuosamente al ritmo della musica, mischiati a gatti che giocano fra loro e con loro.

Il pavimento è coperto di petali che sprigionano una ricca fragranza. Vi avvicinate ai piedi della statua della dea e la guardate.
Visualizzate che – gradualmente – la statua si sta animando. Gli occhi diventano vivi e – lentamente – il rigido oro si trasforma in un morbido mantello di pelliccia dorata e in pelle vellutata e fresca.
Osservate la dea scendere le scale, leggera e felina, e venire verso di voi mentre vi osserva con i suoi occhi pieni di benevolenza e di pace. Bastet può vede la vostra anima e voi la sua: vi riconoscete…


Fonte

Tina

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