LA GIOVANE AMOROSA
Il motivo centrale di un dramma, una tragedia, una farsa, è tradizionalmente una vicenda d’amore, al punto che nel teatro delle maschere i due protagonisti, il giovane amoroso e la giovane amorosa, appaiono del tutto caratterizzati dal loro sentimento e a null’altro impegnati che a realizzare. scavalcando ogni ostacolo, il sogno della loro esistenza; gli altri personaggi, parenti e domestici, sono soltanto ingranaggi del loro gioco d’amore, e se alla fine si sposeranno anche loro, sarà quasi per meglio coronare, con nozze collettive, la felicità raggiunta della coppia maggiore, Così si spiega perché il ruolo della giovane amorosa sia, più che una maschera, un carattere: Fiorinetta, Isabella, Aurelia, Silvia. Camilla, Flaminia, non potevano essere che ragazze vestite alla moda, e dotate in maniera da rappresentare l’ideale femminile del loro tempo. Il primo tipo di giovane amorosa fu Fiore, detta anche Fiorinetta, ingenua, virtuosa, un poco campagnola; quando la madre, constatando le sue attrattive, si proporrà di avviarla alla prostituzione. Fiore finirà con l’innamorarsi e sposare Flavio, il suo primo e unico « cliente ». Col passar degli anni, però, il personaggio andrà acquistando maggior vivacità e compiutezza, e ne sarà interprete insuperata Isabella, un’attrice che esordì sedicenne a Padova nel 1578 e andò poi sposa al celebre attore Francesco Andreini, specializzato a interpretare la parte del Capitano, e dal quale ebbe un figlio, Giovanni Battista, fiero come il padre e bello come la madre, che fu ricercatissimo nella parte di Lelio, il giovane amoroso.Dopo Isabella la figura della giovane amorosa andò acquistando maggior malizia e civetteria. L’amorosa divenne esperta di poesia e di musica, ambita ospite di sovrani e notabili. Ormai, più che all’ingenua Fiore, assomigliava per arguzia e iniziativa alla domestica Colombina.
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Tina