Ipomea

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ariel.46
00venerdì 11 febbraio 2011 11:55

Sembra incredibile ma le delicate campanule bianche, azzurre o rosa pallido che si avvolgono a spirale intorno ai rovi appartengono alla stessa famiglia della patata dolce americana, quel delizioso tubero che, cotto al forno o bollito, ha un delizioso sapore che ricorda le castagne e, immerso nell'acqua, emette lunghi tralci che si coprono di foglie verdissime.

Originaria del Sudamerica, l'ipomèa è una pianta rampicante perenne a crescita velocissima.
I suoi fiori, a un solo petalo a forma di imbuto, hanno stupefacenti tinte pastello e un leggero aroma di nettare che attira api e farfalle.
La fioritura è pressochè ininterrotta dalla primavera all'autunno e questo, oltre alla sua rapidità di sviluppo, ha contribuito a diffonderla in tutti i giardini del mondo.
La piantina selvatica dai bellissimi fiori candidi con leggere sfumature azzurre o rosate è presente in tutta Italia, nei prati, nei boschi e lungo i sentieri, dove tappezza muretti, tronchi e cespugli.

Gli ibridi della varietà "tricolor" danno fiori ancora più grandi e di tutti i colori, semplici o doppi, con i bordi ondulati o sfrangiati.
L'ipomèa è la pianta ideale per balconi, terrazzi e abbaini, perchè i lunghi tralci ricadenti si mantengono ricoperti di fiori per tutta la stagione vegetativa.
Ma è bellissima anche come rampicante, con rami che salgono verso l'alto aggrappandosi a qualunque sostegno.

La coltura è facilissima.
La pianta si adatta a qualsiasi terriccio, purchè sciolto, sostanzioso e ben drenato e da risultati sia in vaso che in piena terra.
Resiste moderatamente alla siccità anche se per ottenere una fioritura abbondante sono necessarie innaffiature regolari, somministrate al piede per non rovinare le corolle con il getto dell'acqua.

Alla fine del'autunno si tagliano tutti i rami alla base e si proteggono le radici con paglia o foglie secche.
L'ipomèa batatas o patata dolce non da fiori.
In compeso regala tralci di foglie verdissime per tutto l'inverno.
Basta tenere il tubero, che si acquista dal fruttivendolo fra ottobre e novembre, immerso pre tre quarti in un vaso pieno d'acqua, collocato su un supporto alto, in modo che i lunghi tralci ricadano a festoni.

Altezza: da 3 a 6 metri (la lunghezza dei tralci).
Fioritura: da inizio primavera a fine autunno. Per mantenere la pianta sempre fiorita bisogna eliminare i fiori a mano a mano che seccano.
Riproduzione: per seme. La semina va fatta in primavera in vasetti, in cassone vetrato o direttamente a dimora. durante l'estate si possono ottenere nuove piantine facendo radicare le propaggini.



Sfolgorante "Gloria del mattino"
L'umile campanula dell'Ipomèa violacea, ha in realtà alle spalle un passato importante.
era infatti ben nota agli Aztechi che sfruttavano le sue proprietà allucinogene, simili a quelle della segala cornuta, per entrare in comunicazione con le divinità durante le cerimonie magico-religiose.
Il nome azteco della pianta è Ololuiqui e significa "Gloria del Mattino".
Secondo un'antica leggenda fu scelto dal dio del Sole Huitzilopochtli che rimase incantato dallo scintillio delle gocce di rugiada trattenute dai delicati calici alle prime luci dell'alba.
L'aspetto elegante e delicato dei tralci fioriti non deve però trarre in inganno.
La pianta è tossica e, se ingerita, provoca allucinazioni simili a quelle dell'acido lisergico.

Tina

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