Snella.
Anche il fisico di Maria nel frattempo era cambiato: fra il 1952 e il 1954 la Callas, che era alta un metro e settantuno, aveva interpretato sette opere e perso ben 28 chili, appuntando su un calendario il peso fra un'interpretazione e l'altra. Le leggende su questo repentino cambiamento fisico che la portò da 92 a 64 chili furono molte, prima fra tutte quella che avesse volontariamente ingoiato la larva di una tenia. La carriera stava andando bene e sembrava quasi che anche nella vita della cantante ci fosse spazio per la serenità, ma tutto precipitò: nel 1958, a Roma, interruppe la Norma dopo il primo atto era andata in scena con un po' di raucedine e la freddezza del pubblico l'aveva ancora di più frenata), e nel 1959, ormai ossessionata dalla vita mondana, lasciò il marito per l'armatore greco Aristotele Onassis.
Follie d'amore.
Lei allora era già la divina e aveva attraversato da protagonista i palchi e le opere più famose al mondo. Continuò ad andare in scena con fortune alterne fino al 1965, ma non resse la pressione e il triangolo amoroso: Onassis le preferì infatti la sorella di una vecchia amante, e, l'ex first lady americana Jackie Kennedy, una "diva" del jet-set.
«Maria Callas», conclude Allegri, che la incontrò più volte «era una bambinona che aveva sofferto molto nella sua vita, ed era di una ingenuità spaventosa. Era affamata di affetto e prendeva cantonate da ogni parte. Quando si innamorava di una persona, diventava possessiva e perdeva la testa. E questo forse perché da bambina e da ragazza aveva sofferto moltissimo per mancanza di affetto. Sua madre stravedeva per la figlia maggiore e trascurava Maria. I suoi coetanei non la degnavano di uno sguardo perché era grassa, trasandata, bambolona. Se un uomo le si dimostrava gentile, pensava che fosse innamorato di lei e si concedeva anima e corpo».
Infelice.
Amò profondamente Meneghini, che forse pensava più ai soldi che avrebbe guadagnato con la sua voce che a lei. Perse la testa per Onassis, che se ne serviva per attirare personalità sulla sua nave e combinare affari, ma la trattava solo come una schiava. Si innamorò di Pasolini, che le dimostrava grande gentilezza, ma forse era l'unica persona al mondo a non sapere che lui era omosessuale. E così per tutta la vita. Non fu mai felice. Forse solo dal 1947 al 1959, quando visse con Meneghini. Amava l'arte, ma amava soprattutto la vita, una vita semplice, la famiglia, quella famiglia che invece non ebbe mai.
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Tina