È, inoltre, interessante analizzare come le tradizioni formali e culinarie di questo magico periodo nascondano antiche credenze: in Europa è usanza diffusa quella di fare il “brindisi” ben augurante, facendo tintinnare i bicchieri tra di loro e, più brindisi si fanno, più fortuna si attira. Nell’Europa dell’Est si è soliti rompere i bicchieri contro una parete. In Spagna si usa mangiare 12 chicchi d’uva, esattamente quanti sono i mesi dell’anno, esprimendo un desiderio per ognuno di essi e, se il bacio sotto al vischio è di buon augurio per le coppie, poiché anticamente il vischio era considerato altamente protettore di ogni cosa, perfino i proverbi natalizi rispecchiano credi di un antico folclore:
La neve prima di Natale è madre, dopo è matrigna.
Seminare decembrino vale meno d'un quattrino.
Per i Santi Innocentini son finite le feste ed in quattrini.
Se piove per Santa Bibiana, piove per quaranta dì e una settimana.
Chi fa Natale al sole fa Pasqua al fuoco.
Da Natale in là il freddo se ne va.
Quel che è certo è che la notte di Natale acquista gran parte del suo fascino dalla magia che antichi racconti sprigionano di generazione in generazione: leggende d’altri tempi raccontano che chi nasce in questo giorno è destinato a diventare un lupomino (ovvero lupo mannaro in gergo meridionale), le maledizioni e le benedizioni mai come in questa notte hanno valore profetico e ogni cosa sembra rivestire un ruolo sacro.
Continua...
Tina.