Vischio la pianta di Natale.
Durante il periodo natalizio si presentano auguri e si adornano le case con una pianta assai singolare: il vischio.
Andiamo a cercarlo. Non lo troveremo in terra.
Esso affonda le radici sui rami di una pianta ospite, generalmente il castagno, ma anche il melo, il pero, il pioppo, la quercia.
Com'è accaduto?
Osserviamo i frutti: bacche color madreperla, grandi quanto un grosso pisello.
Son maturate in autunno e si conservano fino a primavera.
Apriamone una: uscirà un liquido (attenzione, è velenoso) che appiccica, vischioso appunto, nel quale si trovano uno o due semi.
Gli uccelli, i tordi in particolare, ne sono ghiotti.
Ma, dopo averli mangiati, sentono che il becco rimane sporco, appiccicoso.
Allora se lo puliscono sfregandolo su un ramo,. al quale resta attaccato un seme che, in seguito germmerà.
Ed ecco la pianticella di vischio che si nutre succhiando la linfa della pianta ospite.
Si sviluppa molto lentamente.
Le prime foglie, due opposte e attaccate alla medesima altezza, nascono al termine del secondo anno o all'inizio del terzo.
La pianta sarà alta allora solo un centimetro.
Poi dall'ascella delle foglie si formano rami laterali.
E cosi di anno in anno fino a formare il caratteristico cespo che raggiungerà il
diametro di una cinquantina di centimetri in una ventina d'anni.
Dannoso alle piante sulle quali s'insedia, dona loro un po' di verde anche d'inverno. Ha infatti foglie persistenti che cadono ogni due anni.
Tina.