Profumi della Provenza.

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ariel.46
00martedì 3 febbraio 2009 01:28

L'autunno è il periodo per potare gli steli fioriti della lavanda (attenti a non tagliare i rami dell'arbusto).
Se ci sono ancora giornate di sole, farla essicare fuori (al coperto) legata a mazzi e appesa a testa in giù. O in casa in una stanza asciutta.
La pianta si può comprare nei vivai, nei mercati di montagna o in Provenza.
Profumerà e proteggerà la biancheria dalle tarme.

Come ravioli pieni di fiori.
Togliere dalle spighe i fiorellini e metterli in un telo dentro ad un cesto: così se non sono ancora tutti perfettamente asciutti "respireranno" e finiscono di essiccare.
Poi, si prendono delle normali garze, quelle comuni da farmacia, si appoggia al centro un mucchietto di fiori, si fissa il profumo con due gocce di essenza di lavanda, si lega e si mettono nei cassetti e negli armadi, la delicata fragranza della lavanda profumerà tutta la stanza.

La lavanda mi fa tornare in mente mia nonna... donna di altri tempi, sempre profumata e con un fazzoletto intriso di questo delicato profumo che amo molto...

Tina.



ariel.46
00martedì 3 febbraio 2009 01:40

La lavanda nasce su zone aride montane, spontanea e coltivata.

È un'elegante pianticella cespugliosa, dai rami eretti e ramosi, che cresce spontanea e perenne nei luoghi aridi o sassosi o sui dossi bene esposti. È pure coltivata negli orti e nei giardini o anche su scala industriale per estrarne quell'essenza profumata nota ormai in tutto il mondo.La lavanda ci suscita cari ricordi di case ordinate e pulite, dei cassettoni delle nostre nonne nei quali la biancheria odorava di spigo, ma questa pianta possiede delle virtù medicinali non indifferenti.
Prendiamo per esempio il famoso "asedo de spic" che si preparava in primavera mettendo a macero un'abbondante manciata di fiori di spigo in un litro di aceto? Agli impacchi di questo aceto miracoloso si ricorreva per calmare un atroce mal di testa o un'improvvisa vertigine.
Ottimo anche l'olio di lavanda preparato mettendo a macerare, per alcune settimane, una manciata di questi fiori in mezzo litro di olio di oliva. Cinque gocce di olio di lavanda prese su di una zolletta di zucchero due volte al giorno favoriscono l'espulsione dei gas superflui dall'intestino, così dannosi allo stomaco, al cuore ed anche al cervello. I fiori di lavanda, inoltre, sono antispasmodici e servono ottimamente a calmare gli accessi di asma, di tosse convulse, gli attacchi di laringite stridula nel mal caduto. Così i fiori di lavanda sono antisettici, disinfettanti, servono, pertanto, nelle influenze migliorando, fra il resto, la secrezione dei bronchi. L'infuso, da prendersi in ragione di quattro tazze al giorno, si prepara con la solita manciata di fiori in un litro di acqua bollente. Gli impacchi caldi di fiori di lavanda cotti nel vino possono risolvere beneficamente i gonfiori molesti al ventre e calmare i violenti dolori alla vescica nei casi di ritenzione di urina. La tintura di lavanda è ottima per lavare piaghe e ferite e per applicare, quale calmante, su dolorosi bernoccoli. La si prepara con una manciata di fiori messi a macero in un litro di grappa. In caso di stati di choc e di forti emicranie può essere somministrata al paziente in ragione di alcune gocce su di un dado di zucchero. E per concludere non manca accennare all'acqua di lavanda antisettica e delicatamente profumata, molto indicata nell'igiene e nella pulizia quotidiana. Si prepara mettendo a macero per quindici giorni in mezzo litro di alcool puro un etto di fiori di lavanda, quindi si filtra e si conserva ben chiusa.

Tina.





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