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Il Gatto racchiude in sé il lato istintivo della Natura, è un animale libero e indipendente. Perciò è un essere privilegiato per il suo lato criptico e segreto. Lo compresero gli Egizi che fecero del Gatto una divinità che siede nell’Olimpo degli déi. L’origine del Gatto risale al periodo terziario, circa 50 milioni di anni fa, discendente del Felis sylvestris libica, il Gatto africano. Ed è proprio in Africa nell’antico Egitto che si è istaurato il sottile legame esoterico tra l’uomo e il Gatto. Nell’antico Egitto il Gatto era considerato la manifestazione terrena di Bastet, la dea della salute e divinità protettrice della fertilità, della maternità e delle gioie terrene (danza, musica e sessualità), rappresentata con il corpo di donna e la testa di Gatto.



Infatti dalle immagini dipinte o scolpite nelle raffigurazioni di tombe e templi è possibile vedere come la dea Bastet era considerata: déa del canto e della danza, della prolificità degli uomini e degli animali, protettrice della maturazione delle messi e dei frutti e déa dell’amore. Nella sua mano sinistra, spesso veniva raffigurato un amuleto sacro a forma di occhio di Gatto, l’utchat, che aveva poteri magici. Questo amuleto veniva riprodotto nelle decorazioni delle case, dove proteggeva da furti, malattie e incidenti, nei templi e nei gioielli. Tenuto al collo proteggeva i viaggiatori e regalato agli sposi era auspicio di molti figli. Il Gatto era venerato come un essere sacro, chi uccideva questo animale era punibile con la morte. Quando un Gatto passava a miglior vita veniva imbalsamato e la sua tomba era posta in un necropoli destinata esclusivamente a questo animale.

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