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Mondi dei Misteri

Origini della Befana tra Paganesimo e Cristianesimo

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    00 04/01/2021 22:57

    Origini della Befana tra Paganesimo e Cristianesimo

    Di origini decisamente pagane è invece la tradizione legata alla Befana, la cui storia si usa ricollegare al racconto fantastico per cui nella notte volavano sui campi appena seminati figure femminili pronte a propiziare il raccolto.

    Furono gli antichi Romani ad ereditare alcuni riti propiziatori pagani legati ai cicli stagionali e associandoli al calendario romano. La dodicesima notte dopo il solstizio invernale essi celebravano la morte e la rinascita della natura attraverso Madre Natura e si credeva che proprio in quelle dodici notti delle figure femminili volassero sui campi coltivati, al fine di ingraziarsi la fertilità dei futuri raccolti.

    Alcuni identificarono la figura femminile con Diana, dea lunare della cacciagione e della vegetazione, altri a divinità minori come “Sàtia” (dea della sazietà), o “Abùndia” (dea dell’abbondanza).

    Altre credenze collegano la Befana a un’antica festa romana, che si svolgeva in inverno in onore di Giano e Strenia (da cui deriverebbe anche il termine “strenna”) e durante la quale ci si scambiavano doni. Altre ancora fanno risalire la Befana ad alcune figure importate della mitologia germanica, come Holda e Berchta, sempre come una personificazione femminile della natura invernale.

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    00 04/01/2021 23:10

    La Befana come personificazione della Natura
    Secondo gli studiosi, le origini della Befana datano molto indietro nel tempo: alcuni parlano addirittura del X secolo a.C. e tutti i ricercatori concordano nel dire che almeno dal VI secolo a.C. è presente nei riti propiziatori pagani. In questo periodo è una personificazione della natura nel suo ciclo invernale e le celebrazioni in suo onore sono legate alla speranza che i raccolti dell'anno nuovo siano abbondanti. Da qui l'iconografia che la rappresenta come una vecchia, pronta appunto a cedere il passo a un nuovo ciclo naturale.

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    00 04/01/2021 23:11

    La Befana e il Cristianesimo
    Con l'avvento del Cristianesimo la Befana va incontro a un periodo turbolento: inizialmente viene giudicata, insieme a tutte le credenze pagane, come il frutto di influenze sataniche. Probabilmente nasce qui l'idea che sia una strega. Quasi contemporaneamente alla condanna si levano però voci che spingono verso un'assimilazione, come ad esempio quella autorevole di Epifanio di Salamina (315-403 d.C. circa).

    La posizione di Epifanio ha la meglio e la Befana, ripulita dagli elementi pagani e favolistici, viene sovrapposta alla ricorrenza dell'Epifania. Secondo una versione religiosa del suo mito, la Befana è una vecchia alla quale i Re Magi chiesero indicazioni sulla strada da seguire per raggiungere la grotta di Gesù. Dopo avere ricevuto le informazioni, i saggi la invitarono ad andare con loro a portare doni al Salvatore: lei rifiutò, ma poi si pentì, raccolse dei regali in un sacco e si mise a cercare i Magi. Non trovandoli decise di consegnare i doni ai bambini.

    Un ultimo dettaglio: non è chiaro quando l'iconografia abbia inserito la scopa, ma è probabile che sia un'aggiunta avvenuta nel Basso Medioevo e che sia legata all'idea della purificazione e della pulizia in vista della nuova stagione.

    L’aspetto da vecchia sarebbe anche una raffigurazione simbolica dell’anno vecchio: una volta davvero concluso, lo si può bruciare, così come accadeva in molti paesi europei, dove esisteva la tradizione di bruciare dei fantocci vestiti di abiti logori, all’inizio dell’anno.

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    00 04/01/2021 23:14

    Com’è vestita la Befana
    Niente cappello da strega come spesso erroneamente si rappresenta, ma uno scialle annodato di stoffa pesante (la cosiddetta pezzóla) o uno sciarpone di lana.

    Il suo aspetto, col viso grinzoso e pochi denti, un naso prominente e schiena ricurva, si deve alla raffigurazione simbolica dell’anno vecchio, che ci si appresta a bruciare, così come accadeva in alcuni Paesi europei, dove si seguiva la tradizione all’inizio dell’anno di bruciare fantocci vestiti di abiti logori. In molte parti d’Italia, l’uso di bruciare o di segare un fantoccio a forma di vecchia rientrava tra i riti di fine Quaresima.

    Per ripararsi dal freddo, la Befana indossa gonne lunghe e rattoppate e un grembiule. Usa, infine, calzettoni pesanti e scarpe comode, ma non stivali alla guascone. Sulle spalle a volte ingobbite ha sempre uno scialle di lana pesante e tutto colorato.



    Storia di una Strega

    Tina

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