Burn
Deep Purple
Febbraio 1974
Ritchie Blackmore suggella la sua tirannide dopo la defenestrazione di Ian Gillan e Roger Glover. Con la Mark II in esilio, Re Riccardo chiama a sé i giovani Glenn Hughes e David Coverdale, suoi scudieri nella ricerca del Santo Graal (ossia, il sound grezzo cristallizzato da In Rock). Ci si perdonerà l’abusato vocabolario medievaleggiante, ma è difficile resistervi quando si parla del Blackmore di metà anni ’70 (del Novecento), piantato lì con un piede nel metal e uno nel rinascimento albionico. Condizione lampante nella giustapposizione di potentissimi riff e classicissime progressioni nell’omonimo brano d’apertura di quello che è l’ultimo grande album dei Deep Purple.
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