| | | OFFLINE | Post: 165.720 Post: 132.667 | Registrato il: 02/06/2006 Registrato il: 28/10/2008 | Sesso: Femminile | Nevin | Utente Gold | | |
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08/09/2011 18:54 | |
... vi trovarono Paul Hewson, un tipetto che si era fatto notare a scuola per certe pose punk (una catena gli solcava il viso dal naso all'orecchio) e per la lingua veloce.
Paul era anche lui, come Larry, un dublinese fatto e finito, ma a differenza del nuovo compagno, la famiglia da cui proveniva non era affatto unita quanto ad appartenenza religiosa: suo padre Bobby, impiegato delle poste, era un cattolico convinto na non integralista, non tanto, almeno da rinunciare a mettere su famiglia con una protestante, Iris Rankin, "la deliziosa Iris" a detta di tutti, casalinga gentile ma ferma.
Nato al Rotunda Hospital di Dublino il 10 maggio 1960, irrequieto, di spirito ribelle, sicuro di sè all'apparenza ma in realtà tormentato da forti contrasti interiori, retaggio dell'attrito religioso su cui era fondata la sua famiglia (che comprendeva anche il fratello maggiore Norman) e ancor di più della sofferenza patita per la scomparsa dell'amata madre, sua "alleata e protettrice" morts nel 1974, per il momento Paul aveva dell'artista solo l'istinto e la scaltrezza.
Ingannò Larry allorchè gli disse di saper suonare la chitarra, quando invece avrebbe appena potuto strimpellarla, e di cavarsela anche con la voce.
Alla prima riunione di casa Mullen, l'organizzatore dell'incontro si ritrovò così ad essere l'unico non-chitarrista della band.
E di chitarristi o presunti tali ce n'erano fin troppi (due o tre ragazzi presenti all'appuntamento furono subito scartati e chissà dove sono o cosa fanno oggi).
In compenso, Larry era il solo a saper davvero suonare uno strumento e ad avere una qualche esperienza in materia.
Dei fratelli Evans, Dave pareva il più dotato.
Ad Adam andava a genio l'idea di diventare il bassista del gruppo, mentre tutto ciò che Paul poteva offrire era una gran parlantina, unita ad un'impulsiva voglia di fare e a manifeste qualità di intrattenitore.
Lo stesso Mullen ricorderà, anni dopo, di essersi sentito il leader della neonata band per soli cinque minuti; dopodichè il comando delle operazioni era passato nella mani di Hewsons.
Con lui al microfono, "davanti" al resto dei componenti, l'assetto era stabilito e la band era pronta ad uscire allo scoperto.
Continua...
- Tratto da U2 La lunga strada dei ragazzi di Dublino -
Tina
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