Calendario lunare

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ariel.46
00lunedì 31 maggio 2010 17:14
Il rimedio spagirico del mese: La Quercia, Regina dell’Estate.



Il solstizio in astronomia è definito come il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l'eclittica, il punto di declinazione massima o minima.
Il fenomeno è dovuto all’inclinazione dell’asse di rotazione terrestre rispetto l'eclittica.
Il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno in occasione del solstizio di estate boreale, mentre raggiunge il massimo valore di declinazione negativa in dicembre, in occasione del solstizio di inverno boreale, corrispondente all'estate nell'emisfero australe.
Nel 2010 il solstizio estivo accadrà il 21 giugno alle ore 11,28.

SIMBOLISMO.
La Quercia è il simbolo della forza, della salvezza, della prosperità della vita.
La Quercia, da sempre adorata per l’imponenza del suo tronco e delle sue fronde, nonché per il suo legno resistentissimo, finì per diventare l’immagine del vigore sia fisico che morale.

MITOLOGIA.
La Quercia Oracolare consacrata a Zeus. Il più antico oracolo greco si trovava a Dodona, nell’Epiro le cui profetesse erano donne. Chi veniva a consultarlo si avvicinava alla quercia e l’albero si agitava un po', poi le donne prendevano la parola e riferivano quello che Zeus gli aveva detto. Giasone, durante la costruzione della nave Argo, inserì nelle fiancate un frammento di legno proveniente dalla quercia oracolare.
Nell’Odissea anche Ulisse si recò nel santuario.
Le querce avevano un privilegio: ospitavano due specie di ninfe: le driadi e le amadriadi. Le prime avevano la possibilità di abbandonare l’albero per questo motivo era proibito abbattere una quercia. Le seconde morivano invece con la quercia. Le si considerava quasi immortali. Appena una quercia era in pericolo, le amadriadi prorompevano in lamenti minacciosi.

Ascolta, boscaiolo, ferma il braccio:
legno solo non è quello che abbatti,
non vedi il sangue sgorgare dalle Ninfe
che vivono nei tronchi dalla dura scorza.
Sacrilego assassino, se s’impicca un ladro
per un bottino di scarso valore
quanto più tu meriti, o malvagio,
e ferro e fuoco e morte e patimenti.


SPAGIRIA.
Per la Spagiria la Quercia è la pianta della Vigore e come segnature planetarie ha Giove e Marte.
Giove è la funzione inerente all’espansione, all’equilibrio e al coraggio nel vivere attivamente e consapevolmente le potenzialità di cui si è dotati sia nei ruoli sociali in cui si è inseriti che nel rapporto con se stessi, nella capacità di governare e mettere a frutto le possibilità .
Nel corpo fisico ha a che fare con gli organi sessuali maschili, il fegato, il sistema nervoso autonomo, l’ipofisi e l’ipotalamo.
Marte è la funzione inerente all’attività, alla forza e alla decisione, in particolare nelle relazioni con l’ambiente, ma anche relativamente al rapporto che la persona intrattiene con il proprio mondo interiore, con la capacità di porre in essere le scelte volitivamente operate.
Nel corpo fisico ha a che fare con il sangue, il pericardio, i genitali femminili, la vescica urinaria, il colon e l’ano. Nel sistema endocrino è rappresentato dalla tiroide e dalle paratiroidi.

UTILIZZO NATUROPATICO.
La preparazione spagirica di quercia è il macerato glicerico spagyrico di Quercus Peduncolata e se ne assumono da 1 a 7 gocce in poca acqua, da 1 a 3 volte al giorno.
A differenza del preparato fitoterapico classico se ne utilizzano poche gocce per avere un efficace aiuto dalla natura.

La Quercia la troviamo anche nei Fiori di Bach – Oak – che viene preparato con la Farnia – Quercus robur – il fiore della perseveranza.
I tipi Oak sono persone consapevoli delle proprie responsabilità e affidabili, quindi hanno un alto rendimento nel lavoro. Per un malinteso senso del dovere si addossano molte responsabilità e talvolta portano persino i pesi altrui. Non si lamentano mai e non si lasciano fuorviare neppure dalle più grandi difficoltà. Se si ammalano, desiderano ristabilirsi al più presto, come i tipi Impatiens, perché sono insoddisfatti quando non possono essere produttivi.
Lo stato emozionale armonico è dato dal fatto che si acquisisce la capacità di dosare le proprie forze, di riconoscere i propri limiti e rispettarli, possibilità di conoscersi, di scoprirsi al di fuori del proprio senso del dovere.

A cura di Ivana Baffi – naturopata- ivanabaffiesilachios.wordpress.com/2010/05/26/il-solstizio-d’estate-–-la-quercia-la-regina-del...
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Tina.
ariel.46
00lunedì 31 maggio 2010 17:17
Le fasi lunari di giugno 2010.



Ultimo Quarto - ven 4 giugno

Luna Nuova - sab 12 giugno alle 11:15 u.t.

Primo Quarto - sab 19 giugno

Solstizio d'estate - lun 21 giugno alle 11:28 u.t.

Luna Piena - sab 26 giugno alle 11:30 u.t. - eclisse parziale di luna


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Tina.


ariel.46
00lunedì 31 maggio 2010 17:32
La Luna di Giugno in Giardino.
di Mimmo Tringale.

La luna del solstizio d'estate (21 giugno), insieme alle due lunazioni degli equinozi e a quella del solstizio d'inverno è una delle quattro più importanti dell'anno. In questo periodo l'influsso della luna si manifesta in maniera particolarmente dirompente sulla circolazione della linfa, scotendo definitivamente il mondo vegetale dal tepore primaverile. Soprattutto nel periodo che va dalla luna nuova al primo quarto, l'attrazione esercitata dal nostro satellite sulle piante è talmente intensa da far trasudare di linfa i tronchi e gli steli di numerosi vegetali. D'altra parte, in questo periodo si raccoglie la resina migliore dal pino, la sughera costituisce lo strato di scorza più spesso, le spighe dei cereali inturgidiscono a vista d'occhio e le rose accelerano la loro fioritura, per poi appassire per prime. L'influsso lunare rimane stabile per quasi tutto il mese, ma è soprattutto nei quattro giorni che seguono la luna piena, che risultano particolarmente favorite gli interventi in giardino e nell'orto.

Semine (luna crescente): Seminare in piena terra: Alyssum, Acanthus mollis, Althea rosea, Aster, campanula, Coreopsis, digitale, garofano dei poeti, Gypsophila, mais ornamentale, nontiscordardimé, Schizanthus, violaciocche.

Trapianti (luna crescente): Mettere a dimora: gerani, trapiantare le erbacee annuali perenni a fioritura autunnale, subito dopo la fioritura diradare e trapiantare le piante rizomatose.

Cimature e Potature (luna calante): Cimare i crisantemi e i rampicanti, potare alberi e arbusti sfioriti, tra cui le rose non rifiorenti.

Lavori (luna calante): Estirpare e poi riporre in magazzino i bulbi già fioriti, zappettare le aiuole fiorite per eliminare le infestanti, pacciamare il sottochioma di alberi e arbusti per ridurre l'evaporazione dell'acqua e frenare lo sviluppo delle infestanti.

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Tina.

ariel.46
00lunedì 31 maggio 2010 17:34
Le Erbe di Giugno in cucina.
a cura di Betty Forner.



Giugno è il sesto mese dell'anno secondo il calendario gregoriano ed il nome deriva dalla dea Giunone.
Numerose sono le erbe che si possono trovare in natura in questo rigoglioso periodo dell'anno.
Tra esse, rosmarino, lavanda e iperico sono particolarmente adatte per i loro benefici effetti.

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Tina.


ariel.46
00lunedì 31 maggio 2010 17:39
L'IPERICO.




È una pianta glabra, con fusto eretto percorso da due strisce longitudinali in rilievo ben riconoscibile anche quando non è in fioritura perché ha le foglioline che in controluce appaiono bucherellate, in realtà sono piccole vescichette oleose da cui il nome perforatum. Le foglie sono opposte oblunghe, i fiori giallo oro macchiettati di nero ai margini hanno 5 petali delicati sono riuniti in pannocchie che raggiungono la fioritura massima verso il 24 giugno (ricorrenza di San Giovanni) da cui il nome popolare.
L'Iperico è conosciuto anche come "erba di san Giovanni", ovviamente il "mistero" di questo nome può essere chiarito soltanto facendo ricorso a varie leggende, le quali tuttavia concordano sul fatto che Giovanni sia da identificare con il Battista e non con l'apostolo. Nella Bibbia si afferma che Giovanni si nutriva di locuste e di miele selvatico. Il termine greco per locusta (akron), però, non indica tanto l'insetto quanto la cima delle piante su cui la locusta si posa; é vero che di solito, nella Bibbia, akron indica l'insetto, tuttavia, quando la leggenda si sofferma a descrivere le preferenze culinarie del Battista, utilizza lo stesso termine sia per l'insetto sia per la pianta.
Il Solstizio d’Estate rappresenta il tempo dell’abbondanza, del calore, dei colori, dei profumi, dei frutti e della fertilità e come tale è una festa della Terra e dell’elemento divino femminile. Alla nascita del Sole bambino durante il Solstizio d’Inverno segue la fecondazione della Madre Terra nei riti di Primavera, che sono la premessa dell’abbondanza estiva.
A tutto questo gli antichi associavano anche il potere di guarigione.
Infatti il Solstizio d’Estate era considerato il momento migliore per la raccolta delle erbe. Nella tradizione, le erbe venivano conservate per l’inverno e utilizzate nella cura di svariate malattie. Una parte, veniva bruciata subito nei fuochi solstiziali. L’erba solstiziale sacra per eccellenza è l’Iperico. Si credeva che raccolto a mezzo giorno, come ancora si dovrebbe fare, era in grado di curare numerose malattie, mentre le radici, raccolte a mezzanotte tenevano lontano gli spiriti maligni. Per questo motivo, era abitudine appendere l’iperico sulla porta delle abitazioni. Hypericon, nel greco antico significa appunto “proteggere” o “sconfiggere un’apparizione”.
In alcune Regioni d’Italia, ancora oggi durante il Solstizio d’Estate la gente si reca nelle campagne e sui monti per raccogliere le erbe selvatiche, un eco di un tempo passato. Un rituale di cui si è completamente perso il significato, ma che riporta gli uomini per un attimo a rivivere gli antichi rapporti che avevano con la Natura.
L'Iperico per uso esterno è utile per trattare la pelle arrossata da pannolini nei bambini, per ustioni, eritemi solari, piaghe da decubito non infette. Per uso interno è indicato per stati depressivi lievi e moderati, disturbi dell'umore, condizioni di ansia, nervosismo ed ipereccitabilità nervosa.
L'uso dell Iperico come antidepressivo ha suscitato notevole interesse anche da parte della medicina ufficiale, sia per l'indubbia efficacia, clinicamente dimostrata, sia per l'elevata sicurezza d'uso del fitocomplesso rispetto ai trattamenti farmacologici. In Germania l'Iperico è ufficialmente approvato per il trattamento dell'ansia e della depressione.

TISANA ALL'IPERICO

50 Grammi di sommità d'iperico
15 Grammi di fiori di tiglio
15 Grammi di fiori di biancospino
10 Grammi di verbena officinale
10 Grammi di foglie di melissa

Portare l'acqua in ebollizione, mettere un cucchiaino di miscela e continuare a bollire per un minuto. Spegnere e lasciare in infusione per 15 minuti. Filtrare e bere dopo cena o prima di andare a letto.


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Tina.

ariel.46
00lunedì 31 maggio 2010 18:31

IL ROSMARINO.




Il Rosmarino è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Labiatae; i fusti sono legnosi, con portamento prostrato ascendente e può superare i due metri di altezza e si espande facilmente in larghezza. Le foglie sono piccole, lineari, opposte, di colore verde scuro e quasi argenteo sulla parte superiore. Sessili e coriacee, persistono durante l'inverno; i fiori sono irregolari, disposti in verticilli terminali a forma di spiga; hanno colore blu pallido e raramente biancastro. L'odore è intenso d'incenso e canfora ed il sapore é aromatico con proprietà astringente.
Il termine Rosmarinus deriverebbe da "ros" = rugiada e "marinus" = marino, in riferimento al fatto che queste piante vivono in prossimità del mare. Il significato è stato mantenuto in numerose lingue: in spagnolo è chiamato "romero", in francese "romarin", in inglese "rosemary" ed in tedesco "rosmarin".
I Romani fecero del rosmarino il simbolo dell'amore e della morte, Orazio infatti diceva: " Se vuoi guadagnarti la stima dei morti, porta loro corone di rosmarino e di mirto". Nell'antica Grecia veniva bruciato al posto dell'incenso per fare sacrifici agli dei. Gli egiziani lo utilizzavano per curare i vizi di stomaco, le congestioni epatiche ed il vomito. Nei Capitolati di Carlo Magno la specie è presente nell'elenco delle piante che non devono mancare mai negli orti del regno.
Secondo una leggenda i fiori del rosmarino una volta erano bianchi e divennero azzurri quando la Madonna, durante la sua fuga in Egitto, lasciò cadere il suo mantello su una pianta di Rosmarino.
Gli furono conferite anche virtù magiche: nel medioevo veniva usato per scacciare spiriti maligni e streghe durante le pratiche esorcistiche e per secoli venne usato come fumigante per disinfettare le stanze dei malati.
Il Rosmarino é una delle piante simbolo del solstizio d'estate, e nel linguaggio dei fiori il messaggio di questa pianticella sempre verde esprime, "sono felice quando ti vedo", inoltre sembra che portare sul cuore un ramoscello fiorito doni una grande felicità interiore.
Il decotto di rosmarino serviva per la pulizia delle cucine, lavelli, vasche da bagno; rametti di rosmarino venivano posti nei cassetti della biancheria, negli armadi per profumare e tenere lontane le tarme.
Il Rosmarino ha proprietà di antisettico, antispasmodico, colagogo, diuretico, stimolante stomachico, tonico, vulnerario, rilassante, aumenta la memoria, aromatizzante, aperitivo, digestivo, balsamico.
Molto comune nella cucina mediterranea, come è avvenuto per molte erbe è entrato nella cucina attraverso la via della medicina, serve ad aromatizzare arrosti, patate, castagnaccio, verdure saltate in padella, pane,focacce, marinate, cacciagione.
Questa é un'antica ricetta in cui veniva usato il Rosmarino.

VINO AROMATICO AL ROSMARINO

1 Litro di Vino Rosso
25 Grammi di Foglie essiccate di Rosmarino
25 Grammi di Foglie essiccate di Salvia
15 Grammi di Miele

Versate in un recipiente il vino rosso, aggiungendo le foglie essiccate di rosmarino, le foglie essiccate di salvia e il miele. Scaldate il tutto a bagnomaria per 20 minuti, poi lasciate riposare fino al completo raffreddamento. Filtrate, versate in una bottiglia e prendetene un bicchierino a ogni pasto.

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Tina.
ariel.46
00lunedì 31 maggio 2010 18:34
LA LAVANDA




Pianta con una base legnosa bruna e senza foglie da cui si sviluppano numerosi fusti erbacei, alti fino a 70 centimetri, a sezione quadrangolare e grigio-pubescenti. Le foglie sono opposte, lanceolato-lineari gradatamente ristrette in un apice acuto, con il margine ripiegato e rivolto verso la superficie inferiore; ambedue le superfici sono biancotomentose, l'inferiore anche ghiandolosa; nei giovani germogli le foglie talvolta sono piane, verdastre e scarsamente pelose.
L'infiorescenza è posta al termine del fusto che nella sua parte superiore manca di foglie; talvolta si hanno infiorescenze laterali inserite all'ascella delle ultime foglie. I fiori sono riuniti in verticilli che nel loro insieme formano una specie di spiga; essi hanno un calice tubulare, tomentoso e di colore bluastro, terminato da cinque denti piccoli e ottusi; la corolla è tubulare e termina alla fauce in due labbra: quello superiore è bilobato, l'inferiore è diviso in tre lobi
sottili.
Il frutto è dato da quattro acheni allungati, di colore bruno e lucenti, posti alla base del calice persistente.
La Lavanda è conosciuta fin dai tempi più antichi per le sue proprietà antisettiche, vasodilatatorie, antinevralgiche, per i dolori muscolari ed è considerata un blando sedativo.
Nell'antichità la lavanda era usata non solo per il suo profumo e per l'igiene personale ma anche come disinfettante: nel Medioevo e fino al 1700 si cospargevano e si strofinavano i pavimenti utilizzando la lavanda come disinfettante.
La spiga di lavanda è considerata un amuleto contro le disgrazie ed i demoni e si dice che sia anche un talismano per portare prosperità e fecondità. La lavanda è l'essenza astrale del segno zodiacale dell'Ariete.
In aromaterapia, viene utilizzata come antidepressivo, tranquillizzante ed equilibrante.
Qualche goccia di olio essenziale, aggiunta nell'acqua del bagno, aiuta a rilassare.
Per uso cosmetico, se utilizzata nell'ultimo risciacquo, quando si lavano i capelli, oltre che dare un profumo delizioso, aiuta a combattere i capelli grassi.
I fiori di lavanda, contrariamente a tante altre specie, conservano a lungo il loro aroma anche se secchi é infatti consuetudine mettere dei sacchetti di tela nei cassetti per profumare la biancheria.

GELATO ALLA LAVANDA

1/2 Litro di panna fresca,
100 Grammi di miele fluido,
una manciata di fiori di lavanda
3 uova

In una casseruola mescolate con una frusta miele, panna e uova, quindi raddensare al fuoco, Unite i fiori di lavanda e passate il gelato nella gelatiera o, se non l'avete, versatelo in una vaschetta per il ghiaccio e mettete in freezer. Dopo circa un'ora e mezzo estraete e rimescolate riponendo poi in frigorifero. Ripetete l'operazione almeno un'altra volta prima di lasciare raffreddare completamente il gelato.

Fonte.

Tina.
ariel.46
00giovedì 1 luglio 2010 11:40





ariel.46
00giovedì 1 luglio 2010 11:45

Luna di Luglio
o Luna delle Erbe, Luna del Tuono, Luna del Fieno…




La luna Madre, luna del Fieno.

La stagione dell’abbondanza è al culmine, la vegetazione è lussureggiante, il raggi del sole intensi e l’aria corposa, profumata, aromatica.
L’erba alta nei prati è pronta per essere falciata ed anche i cereali sono vicini alla maturazione.
Questa è la luna del fieno, quando la Terra nutriente e rigogliosa ha già dato buona parte dei suoi frutti, e può permettersi di assumere al meglio quel carattere ricettivo e accogliente di Grande Madre, che corrisponde all’energia del segno zodiacale di questo mese, il Cancro.
Cancro, dominato dalla Luna, è il segno femminile per eccellenza, legato al concetto di materno, radici, nido, famiglia.
Un tempo, quando anche la Terra era chiamata Madre, era naturale per gli esseri umani sentire il profondo legame che ad Essa ci univa e il rapporto con la Essa, considerata divina, era intriso di gratitudine e rispetto da un lato, e di timore dall’altro. Come ogni madre, la Terra era fonte di nutrimento, vita e piacere, ma era anche spaventosa nella sua ira e nella furia dei suoi elementi.
Il processo di “emancipazione” dell’uomo ha spezzato questo legame e noi, come adolescenti ribelli, abbiamo sempre più rinnegato le nostre radici. Ma la nostalgia per ciò che si è perso è un forte richiamo, e i tempi sono più che maturi per rivisitare il nostro rapporto con la prima fonte di vita.
Approfittiamo di questo tempo dell’anno, che per molti coincide con le vacanze, per fare un passo avanti nel nostro legame con Madre Terra.
A qualsiasi stadio del rapporto ci troviamo, possiamo decidere di progredire dalla capricciosa dipendenza infantile, verso una matura assunzione di responsabilità, fino a scegliere consapevolmente di collaborare con Lei, con la Madre Terra, come esseri alla pari, individui finalmente adulti in grado di contribuire al benessere e alla tutela del nostro pianeta.
Il tempo delle vacanze è una condizione ideale anche per entrare in contatto con la propria interiorità, il mondo della emozioni.
Nella momentanea assenza di attività frenetiche possiamo concederci il piacere di meditare, e rielaborare le esperienze delle scorse stagioni, esercitando una delle più belle funzioni dell’’elemento acqua: trattenere ciò che è utile, metabolizzandolo, ed espellere ciò che non ci serve più, lasciandolo veramente andare come una vela sul mare.

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Tina.

ariel.46
00giovedì 1 luglio 2010 11:49

Corrispondenze della luna di Luglio.


Spiriti di Natura: hobgoblins (piccole, bizzarre, ma amichevoli creature simili ai folletti), fate delle messi raccolte.

Piante: agrimonia, caprifoglio, balsamo di limone, issopo.

Colori: argento, blu-grigio.

Fiori: loto, ninfea, gelsomino.

Profumi: iris, incenso.

Pietre: perla, agata bianca.

Alberi: quercia, acacia, frassino.

Animali: granchio, tartaruga, delfino, balena, ibis.

Divinità: Khepera, Atena, Giunone, Hel, Holda, Cerridwen, Nephthys, Venere.

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Tina.


ariel.46
00giovedì 1 luglio 2010 11:52

Il cielo di luglio 2010:

Siamo nel mese del cancro, e proprio i nati nei primi giorni di questo segno si trovano di questi tempi ad affrontare sul piano personale la quadratura di giove e urano dall’Ariete e l’opposizione di Plutone dal Capricorno .
Ogni sfida nasconde una grande opportunità e così anche i cancerini, che per loro natura non cambierebbero mai niente, sapranno affrontare gli importanti cambiamenti che la vita proporrà loro.
In realtà non saranno i soli, poiché l’aspetto coinvolge i 4 segni cardinali, seppur con toni diversi, stressando in particolare la Bilancia.
Per quanto riguarda i rimanenti segni, Venere dispenserà i suoi favori ai segni di fuoco per i primi dieci giorni del mese, mentre dal 10 si sposterà in Vergine e saranno i segni di terra ad esserne i favoriti.
Anche perché sempre in Vergine troviamo Marte fino alla fine del mese, pronto ad energizzare anche la più statica delle esistenze, aiutato da Mercurio che dal 27 fa il suo ingresso sempre nella Vergine e dà inizio al lungo anello di sosta che lo tratterrà in questo segno fino ad Ottobre.
Lascia la Vergine invece Saturno, che il 22 luglio entra in Bilancia, perfezionando l’opposizione ad Urano in Ariete (retrogrado dal 6 Luglio), già in atto da tempo, tra moti diretti e retrogradi dei due pianeti.
Si ripropone dunque sul piano collettivo lo scontro tra “vecchio” e “nuovo”, tra gli irrigidimenti del vecchio mondo e del vecchio potere che non vuole cedere, e la spinta al rinnovamento e alla ribellione che ora con Urano in Ariete si fa ben più forte, più aggressiva, certamente più difficile da contenere rispetto a quando urano si trovava nei teneri Pesci.
Anche Giove, toccati i 3 gradi di Ariete, diventa retrogrado dal 23 Luglio, giorno in cui il Sole entra in Leone, trionfalmente accompagnato da un bel trigono a giove e urano ed un sestile a saturno.

Il novilunio dell’11 luglio si compie a 19 gradi del cancro, in sesta casa, ed è accompagnato da un’eclissi di sole totale che sarà visibile per una manciata di minuti (4 e mezzo) sull’Oceano Pacifico e in particolare in Polinesia, dove il sole sorgerà come ogni mattina intorno alle 7 locali, ma alle 8.30 la luna si frapporrà tra lui e il nostro pianeta.
La terra si farà buia in piena mattina, l’aria si raffredderà, e il cielo oscurato offrirà lo spettacolo della volta stellata dell’emisfero australe, dove le stelle brilleranno in pieno giorno e, per pochi incantati momenti, la luna sarà circondata da una corona di luce.
L’eclissi solare è un evento molto affascinante, come dimostra il picco di prenotazioni con destinazione l’isola di Pasqua in occasione dell’evento. Secondo le leggende tahitiane si tratta di un appuntamento d’amore tra il dio sole e la dea luna**.
Sul piano astrologico, psicologico e simbolico però non è che sia proprio una festa.
La luna, frapponendosi tra sole e terra, oscura l’astro dorato per un lasso di tempo durante il quale proietta un cono d’ombra sulla terra, privandola per un poco della benedizione dei suoi raggi carichi di luce, calore ed energia.
Energeticamente si tratta di un oscuramento dell’io solare, dell’identità in atto,della volontà.
E’ un momento di crisi della coscienza dell’essere, dove il passato e l’ombra del collettivo (luna) oscurano il presente (sole), forse per ricordarci la precarietà dei nostri fragili IO, di fronte all’infinito e all’eterno.
A conclusione il plenilunio, che ha luogo il 26 luglio, con sole in leone e luna in acquario, alle 2.37 ora italiana.

** leggenda Mahoi
Tanto tanto tanto tempo fà, il dio sole, La’a, si innamorò perdutamente di Marama, la dea luna. Il loro amore era così intenso che, man mano che i loro incontri si facevano più frequenti, La’a diventava sempre più incandescente. Finché, infuocato dal suo amore per la luna, rischiò di bruciarla. I due amanti allora, disperati, furono costretti a separarsi. Ma il loro amore è così forte che, una volta all’anno, ancora si incontrano. In quel giorno si verifica un’eclissi.

Testo di Manuela Caregnato per www.ilcerchiodellaluna.it

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Tina.

ariel.46
00giovedì 1 luglio 2010 11:56

Le fasi lunari di luglio 2010.



Ultimo quarto – dom 4 Luglio

Luna Nuova – dom 11 Luglio alle 19:40 u.t. eclissi di sole totale

Primo quarto – dom 18 Luglio

Luna Piena – lun 26 Luglio alle 1.37 u.t.

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Tina.




ariel.46
00giovedì 1 luglio 2010 12:02

Il rimedio spagirico del mese: Il Timo Serpillo, la fiamma dei sacrifici più antichi.



Il prossimo 27 luglio Mercurio farà il suo ingresso in Vergine, che in astrologia è il Domicilio notturno del pianeta, e ci resterà fino al 3 ottobre.
Mercurio è il primo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e il più piccolo in dimensioni. Si tratta di un pianeta terrestre di dimensioni modeste, con un diametro inferiore alla metà di quello terrestre; appare pesantemente craterizzato, anche a causa della mancanza di un'atmosfera apprezzabile che possa attutire gli impatti meteorici o coprirne le tracce; per questo il suo aspetto ricorda da vicino quello della Luna. Mercurio è dunque il più piccolo dei pianeti rocciosi del sistema solare interno.
In astronomia Mercurio è il pianeta più vicino al Sole, di non semplicissima osservazione, ma comunque già noto alle popolazioni antiche, come Egizi, Cinesi, Sumeri (terzo millennio a.C.).
Le difficoltà nell'individuarlo dipendono dalla piccola distanza dal Sole, che ne disturba sempre la visione durante il crepuscolo o poco prima dell'alba. I Sumeri lo chiamavano Ubu-idim-gud-ud; i Babilonesi, che ci hanno tramandato la prima osservazione dettagliata dei pianeti, utilizzavano i nomi gu-ad o gu-utu.
I Greci assegnarono a Mercurio due nomi: Apollo, la stella del mattino, ed Hermes, la stella della sera. La comprensione del fatto che si trattasse di un unico pianeta è attribuita a Pitagora. Sempre a causa delle grandi difficoltà osservative, fino al '900 era opinione comune che in realtà esistesse un altro pianeta ancora più vicino al Sole di Mercurio, Vulcano, in seguito identificato con lo stesso corpo celeste.

SIMBOLISMO
Il timo è tra i fiori più ricercati dalle api e grazie a questo stretto legame con le operose api la pianta di timo ha evocato l’emblema della Diligenza.
La diligenza (dal latino diligere, "scegliere") è l'assiduità, la precisione, lo scrupolo perseguiti nello svolgimento di un lavoro o di un compito.
La diligenza è la principale qualità che si richiede a professioni con una certa rilevanza giuridica come quelle del medico, dell'ingegnere, del notaio.
Si contrappone alla negligenza. L'errore professionale dovuto a mancata diligenza è inescusabile in sede giudiziaria.
L’uso sacrificale del timo è spiegato dal suo stesso nome greco, thymon, che lo designava come l’arbusto più adatto a produrre il fumo sacrificale: derivava infatti dal verbo thymiao, “ardo come profumo”.

SPAGIRIA
Per la Spagiria il Timo è la pianta dell’Integrità e come segnature planetarie ha Mercurio, con la potenzialità della Vergine e dell’Acquario.
Mercurio è la funzione inerente ad ogni ambito di relazione, comunicazione e scambio, sia nelle dinamiche inerenti al rapporto con l’esterno che a quelle relative al mondo interiore della persona e quindi con le complesse dinamiche della psiche. Nel fisico ha a che fare con la respirazione, con la digestione, con il pancreas e, come aspetti più generali, con il sistema linfatico, i nervi, la pelle e il sistema immunitario.
La Vergine è il segno che porta a compimento la stagione estiva e, dopo la completa acquisizione della potenza solare, la natura da inizio ad un processo di selezione, differenziazione e purificazione che mette i vegetali in grado di formare e dare una scorza protettiva ai semi.
L’Acquario rappresenta lo stato dell’animo e l’orizzonte ideale in cui le qualità di Saturno (domicilio) e Mercurio (esaltazione) sono massimamente presenti ed attinenti, rispetto alle qualità elementari del segno, all’elemento Aria strettamente legato per analogia all’ambito del pensiero.

UTILIZZO NATUROPATICO
Le preparazioni spagiriche di timo sono l’elixir e la quintessenza di Thymus Serpillum.
L’elixir si assume da 1 a 7 gocce in poca acqua, da 1 a 3 volte al giorno.
La quintessenza di timo necessita di una consulenza e utilizzo da parte di persona preparata, non è possibile indicarne le dosi in modo generico.
A differenza del preparato fitoterapico classico se ne utilizzano poche gocce per avere un aiuto dalla natura.

A cura di Ivana Baffi - Naturopata
ivanabaffiesilachios.wordpress.com/2010/06/21/mercurio-in-vergine-–-27-luglio-2010-–-il-timo-serpillo-la-fiamma-dei-sacrifici-piu-...


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Tina.

ariel.46
00giovedì 1 luglio 2010 12:06

La Luna di Luglio in Giardino
di Mimmo Tringale

La quinta lunazione, che si svolge tra giugno e luglio, è considerata la più importante in assoluto, poiché durante il suo corso avviene la mietitura e la raccolta dei cereali più importanti.
Nell'antico Giappone, questa lunazione veniva chiamata della "Luna d'oro" a causa della dominanza del colore giallo della vegetazione, causato dall'arsura estiva, ma anche per l'abbondanza delle messi che in questo periodo raggiungono il culmine della stagione. I giorni compresi tra la luna nuova e il primo quarto, sono i più favorevoli per raccogliere, mietere ed estirpare le erbacce. Ma in generale è un momento favorevole per tutti i lavori, almeno fino alla luna piena, quando a causa dell'influenza della luna sui flussi linfatici, è consigliabile operare con precauzione, soprattutto sulle piante da fiore.

Semine (luna crescente)
A dimora in piena terra: Althea rosea, Amaryllis belladonna, Colchium, Dahlia (talee radicate), digitale, garofano dei poeti, gladioli, Gloriosa superba (zampe), Lilium candidum, nontiscordardimé, Sternbergia lutea, tuberosa, tigridia, violaciocche.

Piantagioni (luna crescente)
Se avete la possibilità di accudire le piante dopo il trapianto con annaffiature, frequenti spruzzature sulla chioma ed un eventuale ombreggiatura si possono mettere a dimora: agrumi, Ficus, lecci, magnolia, alloro, pittosporo, ecc.

Cimature e Potature (luna calante)
Potare le rose rampicanti non rifiorenti. Cimare le erbacee da fiore per prolungarne la fioritura. Asportare sulle dalie i germogli secondari e i bottoni fiorali in soprannumero. Eseguire leggere potature di regolazione su ortensia, gardenia, oleandro, lantana e sulle siepi. Se la chioma di alberi e arbusti appare squilibrata, eseguire a fine fioritura una leggera potatura.

Lavori (luna calante)
Pacciamare le aiuole e il sottochioma di alberi e arbusti per ridurre l'evaporazione dell'acqua e frenare lo sviluppo delle infestanti.

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Tina.


ariel.46
00giovedì 1 luglio 2010 12:08

Le Erbe di Luglio in cucina
a cura di Betty Forner



Luglio è il settimo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano . Il mese fu chiamato così in onore di Giulio Cesare, nato il 13 di questo mese. Anteriormente, nel calendario di Romolo, era chiamato Quintile.

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Tina.


ariel.46
00giovedì 1 luglio 2010 12:15

LIMONE




Il Limone è il simbolo del calore e del sole mediterraneo.
Il Limone ha origini asiatiche e precisamente proviene dall'Estremo Oriente (India e Cina) dove fu trovato allo stato spontaneo. Conosciuto in Cina, in India e nelle civiltà mesopotamiche per le sue proprietà antisettiche, antireumatiche e tonificanti é considerato sacro nei paesi islamici. Esso veniva per lo più impiegato come antidoto contro i veleni, come astringente contro le forme dissenteriche ed emorragiche nonché per tenere lontani i demoni dalle case. Gli antichi Egizi lo utilizzavano per imbalsamare le mummie e spesso lo riponevano nelle tombe con datteri e fichi. I Greci lo importavano dalla Media e lo utilizzavano a scopo ornamentale e per profumare la biancheria e difenderla dalle tarme. Le prime chiare descrizioni dell'impiego del Limone a scopo terapeutico risalgono alle opere di Teofrasto, l'allievo di Aristotele, che viene considerato il fondatore della fitoterapia. Era costume degli Ellenici coltivare gli alberi di limone vicino agli ulivi per preservare questi ultimi da attacchi parassitari.
Anche Plinio parlò del Limone nei suoi trattati e lo prescrisse, tra l'altro, come antidoto verso diversi veleni. Sebbene si ritenesse che gli antichi Romani non conoscessero il frutto, nel 1951 una scoperta archeologica smentì questa diffusa opinione: nel corso di scavi effettuati a Pompei venne infatti alla luce una casa, denominata la “Casa del frutteto”, con degli affreschi alle pareti che ritraggono varie piante tra cui, appunto, il Limone. In Occidente il Limone si diffuse intorno all'anno 1000 grazie agli Arabi che lo portarono in Sicilia. La prima descrizione del Limone, introdotto dall'India due secoli prima, apparve infatti in scritti arabi del dodicesimo secolo. Le origini del nome derivano dal persiano (Limu).
In Europa la prima vera coltivazione di Limoni venne impiantata a Genova a metà del quindicesimo secolo. Nel 1494 i Limoni comparvero nelle Azzorre, mentre in America il Limone e gli altri agrumi furono portati dagli Spagnoli e dai missionari dopo la scoperta di Cristoforo Colombo.
Nel XV secolo si scoprì che il succo di Limone curava e preveniva lo scorbuto, malattia diffusa tra i marinai che si cibavano per lunghi periodi solamente con farine, cibi conservati e altri alimenti privi di vitamina C. Con il tempo si appurò che lo scorbuto dipendeva dalla carenza massiccia e prolungata di vitamina C (acido ascorbico) presente nella frutta e nelle verdure fresche e ciò spiega anche perché si iniziò ad utilizzare i Limoni in grande quantità a bordo delle navi.
Fu tramite i viaggi per mare che il frutto venne introdotto anche nei paesi del Nord Europa. Le navi che arrivavano nel Mediterraneo si rifornivano di Limoni, pagandoli con merci pregiate o addirittura in oro. I frutti acquistati venivano rivenduti a prezzi altissimi nei paesi del Nord, dove il Limone era considerato un prodotto di gran lusso, ma sempre a prevalente scopo ornamentale e terapeutico. Solamente nel XVIII secolo il Limone cominciò ad essere usato in cucina per aromatizzare cibi e bevande.
Il Limone ha molteplici proprietà terapeutiche: antisettico, battericida, attivatore dei globuli bianchi (difese immunitarie), rinfrescante, febbrifugo, tonico del sistema nervoso e simpatico, tonico cardiaco, disintossicante, diuretico, antireumatico, antigottoso, antiatritico, calmante, antiacido gastrico, antisclerotico (contro la senescenza), antiscorbutico, antivelenoso, fluidificante sanguigno, ipotensore (abbassa la pressione troppo alta), depurativo, remineralizzante, antianemico, stimolatore gastro-epatico-pancreatico, emostatico, carminativo (aiuta ad espellere i gas in eccesso), vermifugo, antipruriginoso, alcalinizzante, inoltre da recenti studi americani e svedesi è emerso che, se assunto regolarmente e nelle dosi giuste, il limone potrebbe svolgere anche un'azione preventiva contro il tumore all'intestino, allo stomaco e al pancreas.
Se al mattino vi sentite stanchi e avete bisogno della carica giusta per affrontare la giornata, il frullato che vi proponiamo vi assicurerà un tonico ed energetico inIzio di giornata!

FRULLATO ENERGETICO AL LIMONE
125 ml di succo di limone fresco o lime.
1/2 uovo
25 ml di latte
1 cucchiaio di zucchero
1/2 cucchiaio di miele chiaro
cornflakes per guarnire
Frullate tutti gli ingredienti, eccetto i cornflakes, ad alta velocità, fino ad ottenere un composto cremoso ed omogeneo. Versate nel bicchiere e guarnite con i cornflakes.

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Tina.

ariel.46
00giovedì 1 luglio 2010 12:17

CALENDULA




La Calendula appartiene al genere delle Asteraceae, originario dell'Europa, Nord Africa e Asia mediorientale, comprende oltre 20 specie erbacee annuali o perenni, alte fino a 60-70 cm, la più conosciuta è la Calendula officinalis nota volgarmente col nome di Calendola o Fiorrancio pianta erbacea annuale, pubescente, con fusto angoloso, foglie oblunghe, tenere, di colore verde chiaro, fiori simili a grandi margherite riuniti in capolini terminali di colore giallo-arancio brillante, a centro purpureo, con fioritura dall'estate fino ai primi geli, con numerosi ibridi e varietà nane dai fiori molto grandi e vivacemente colorati.
La mitologia racconta che la Calendula sia sbocciata da una ragazza bellissima di nome Calta la quale, innamoratasi del Sole, si perse inseguendolo.
L'uso dei suoi fiori in ambito medicamentoso, in particolare della Calendula officinalis, ha effetti antispasmodici e cicatrizzanti. Il decotto prodotto con circa 50 gr. di fiori essiccati per litro d'acqua, è consigliato contro l'ulcera gastrica; ha inoltre effetti sudoripari e preventivo/attenuanti dei dolori mestruali. Per il ciclo mestruale ha anche un effetto attenuante del flusso e regolarizzante. Viene a volte utilizzata all'interno di prodotti antistaminici per le allergie causate dalla polvere e dagli acari.
In dermocosmesi viene prodotta una crema con la polvere ottenuta dai fiori secchi, avente effetti di contrasto per l'acne e per le macchie della pelle. I fiori secchi, lasciati in sospensione all'interno di una bottiglia di olio d'oliva (50 gr. per mezzo litro) consentono di ottenere un olio da uso esterno risolutivo per bruciature e ustioni. Grazie alle sue proprietà disinfettanti e di contrasto alle infiammazioni viene utilizzata in esterno per impacchi e spesso sfruttata come ingrediente per i detergenti intimi.

RISO ALLA CALENDULA
400 gr. di riso
1 cipolla
30 gr. di petali di calendula
150 gr. di champignons
80 gr. di burro
brodo q.b.
60 gr. di parmigiano
sale
pepe
In una padella fate soffriggere, con la metà del burro, la cipolla finemente tritata, unite il riso mescolando perché prenda sapore. Versate un mestolo di brodo caldo, quindi aggiungete i fiori di calendula precedentemente pestati fino a ridurli come un battutino. Unite anche gli champignons puliti, lavati e tagliati a fettine sottili. Portate a cottura il risotto unendo il brodo a mano a mano che viene assorbito. Prima di servire amalgamate col restante burro e il parmigiano grattugiato, mescolate delicatamente e portate in tavola.

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Tina.

ariel.46
00giovedì 1 luglio 2010 12:20

CAMOMILLA




La pianta ha un portamento cespitoso, con più fusti che partono dalla base, più o meno ramificati nella porzione superiore. L'altezza non supera in genere i 50 cm nelle forme spontanee, mentre nelle varietà coltivate può arrivare agli 80 cm. La pianta è spiccatamente aromatica. Le foglie sono alterne e sessili, oblunghe. La lamina è bipennatosetta o tripennatosetta, con lacinie lineari molto strette. I fiori sono riuniti in capolini con ricettacolo conico e cavo. I fiori esterni hanno la ligula bianca, quelli interni sono tubulosi con corolla gialla. I capolini di diametro di 1-2 cm, sono riuniti in cime corimbose. Il frutto è un achenio di circa 1 mm di lunghezza, di colore chiaro, privo di pappo.
La specie è diffusa in Europa ed in Asia ed è naturalizzata anche in altri continenti. Cresce
spontaneamente nei prati ed in aperta campagna, non oltre gli 800 m, diventa spesso invadente comportandosi come pianta infestante delle colture agrarie, é una specie rustica che si adatta anche a terreni poveri, moderatamente salini, acidi. Il ciclo di vegetazione è primaverile-estivo, con fioritura in tarda primavera e nel corso dell'estate; di questa pianta vengono in genere raccolti i fiori, preferibilmente dopo aver perso i petali ma prima di essersi essiccati sulla pianta stessa. Una comune metodologia di raccolta consiste nel far passare fra le dita gli steli della pianta in maniera tale da raccogliere solamente i fiori, evitando una lunga fase di pulitura.
Gli infusi di fiori di Camomilla notoriamente vengono utilizzati per i loro effetti blandamente
sedativi, però un suo prolungato uso può portare l'organismo ad una reazione opposta: è infatti noto che molte persone, che hanno ecceduto nell'assunzione di infusi o decotti di Camomilla, non riscontrino più effetti sedativi, bensì tonico-eccitanti. Inoltre, se lasciata per troppo tempo in infusione, l'effetto della Camomilla non è più di calmante ma di eccitante, questa perché vi è presente una piccola quantità di caffeina.
Le tisane ottenute con questa pianta inoltre provocano l'espulsione di gas intestinali in eccesso.
Sono infine note le proprietà nutrizionali della Camomilla rispetto ai capelli e rispetto al cuoio capelluto; si utilizza anche per schiarire i capelli biondi che con il tempo tendono al castano: per questi scopi si deve preparare un infuso di fiori di Camomilla, lasciarlo raffreddare, filtrarlo e poi utilizzarlo regolarmente dopo lo shampoo.

SEMIFREDDO ALLA CAMOMILLA

200 gr. di fiori di Camomilla
100 g zucchero
20 cl acqua
3 uova
1/2 bicchierino vino marsala dolce
20 cl panna
1 bustina mandorle tritate
1/2 limone (succo)

Fate bollire i fiori di Camomilla con l'acqua e lo zucchero fino a quando si forma uno sciroppo denso. Colate il liquido da un passino a maglie fitte, schiacciando leggermente i fiori. In una ciotola montate a spuma i tuorli con lo sciroppo ricavato, aggiungete il marsala e il succo di mezzo limone. Montate a neve soda prima gli albumi e poi la panna unendo entrambi al composto, Versate in uno stampo a cassetta e ponete in freezer alcune ore. Cospargete con le mandorle tritate e servite.

Fonte

Tina.

ariel.46
00sabato 31 luglio 2010 22:22







ariel.46
00sabato 31 luglio 2010 22:27

Luna di Agosto
o Luna del Grano, Luna dello Storione, Luna del Raccolto, Luna dell'Orzo, Luna contraria, Weodmanath (mese della vegetazione), Luna Piena Rossa, Luna delle Ciliegie nere.



Luna creativa, Luna del grano

Noi ti celebriamo
Demetra
madre di messi
dai seni fiorenti
che ti adagi radiosa
tra docili valli fecondate da fiumi
e ruscelli divini
che tutti provengono
dall’Amante e Padre
Zeus e Fratello
che tutto irradia
del lucente
e forte suo seme.

Certo è fatica
per l’uomo
tenere ai tuoi passi
assecondare i tuoi fianchi
con il lucido aratro
e le miti
bestie possenti
Ma il cuore rigonfia
a vedere le messi
rinascere
dal vasto tuo seno
nutrimento dell’uomo
e di tutti i viventi
………
A te
il canto innalziamo
di trepida lode


(Invocazione tratta dall' Inno a Demetra di "Omericchio")


Con l'arrivo del mese di Agosto la ruota dell'anno ci conduce a Lughnassad, che letteralmente significa "festa in onore di Lug, dispensatore di luce e di saggezza", conosciuta anche con il nome medievale di Lammas.
Questo momento dell'anno, dominato dal calore solare e dalla generosità della natura, vede la fine degli sforzi umani per portare a compimento il ciclo agrario con il raccolto.
Lughnassad, 2 Agosto, è la prima delle tre feste per il raccolto, ed è antica usanza ringraziare la terra per l'abbondanza dei suoi doni, di cui finalmente si godono i risultati, dopo le fatiche.
Infatti questa è la festa del grano, di Demetra o Cerere, e del pane, da sempre considerato nutrimento divino.

Sebbene questo sia per noi il tempo delle nostre vacanze, per i celti segnava la fine dell'estate l'inizio dell'autunno.
La luce lentamente decresce giorno per giorno, eppure l'astro dorato proprio in questo mese incontra la sua sede zodiacale privilegiata: il segno del Leone.
Leone è il segno per eccellenza legato al concetto di identità, in quanto il primo a rendersi vero co-creatore della propria esistenza.
Gioia di vivere, fiducia, ottimismo e positività: questi sono i sentimenti più autenticamente leonini e sono anche quelli che caratterizzano l’energia di questa fase dell’anno e che ci accompagnano mentre ci tuffiamo tra le onde del mare, godiamo di un tramonto mozzafiato, o camminiamo tra i sentieri delle verdeggianti montagne, o ancora esploriamo nuove terre a caccia di avventure.

Approfittiamo di questo momento e dell'energia di questo segno solare, per esprimerci creativamente e rispolverare (o lasciar affiorare) quei talenti che spesso, presi dalla frenesia del lavoro, trascuriamo per tutto l'anno, per esempio lo scrivere, il dipingere e tutte quelle piccole o grandi capacità che ognuno di noi possiede in qualche misura, ma spesso non esprime per mancanza di tempo.

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Tina.

ariel.46
00sabato 31 luglio 2010 22:31


Corrispondenze della luna di Agosto.

Piante: camomilla, angelica, lauro, iperico, finocchio, ruta, arancio.

Colori: giallo, oro.

Fiori: girasole, calendula.

Profumi: incenso, eliotropio.

Pietre: occhio di gatto, cornalina, diaspro, agata rossa.

Alberi: nocciolo, ontano, cedro.

Animali: leone, fenice, sfinge, drago, falco, aquila.

Divinità: Ganesh, Thoth, Hathor, Diana, Ecate, Nemesi.


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Tina.



ariel.46
00sabato 31 luglio 2010 22:33

Il cielo di Agosto 2010

E' in primo piano per questo mese la Bilancia prima decade, e con essa tutti i segni cardinali (Ariete, Cancro, Capricorno).
Agosto infatti si apre con la congiunzione di Marte e Saturno al primo grado della Bilancia, dove entrambe hanno fatto il loro recente ingresso e dove questo mese avanzano rispettivamente fino a 20° (Marte) e 4° (Saturno).
Anche Venere entra in Bilancia, suo domicilio, dal giorno 7, e avanza fino a 23° nel corso di agosto.
Il mobile Mercurio rimane nella sua sede, Vergine, anche per questo mese, diventando retrogrado dal giorno 21.
Retrogrado anche Giove, che nel corso del mese si sposta da 3° a 1° di Ariete.
Idem per Urano che indietreggia fino a 29° dei Pesci, dove fa il suo ritorno il giorno 14.
Va indietro di un passo anche Nettuno, spostandosi a 27° dell’acquario, mentre Plutone non si muove dai 3° di Capricorno (pur rimanendo nel moto retrogrado).

Questa la posizione dei pianeti, che non fanno che “perfezionare” quegli aspetti che già si sono delineati nel cielo del precedente mese.
C’è dunque ancora tanta tensione nel cielo di questa delicata estate.
In particolare si intensifica il "quadrato a T" formato da Giove-Urano in Ariete opposti a Saturno in Bilancia (cui si congiungono come abbiamo visto anche Marte e Venere) e quadrati a Plutone in Capricorno.
Trattandosi dei segni cardinali e come tali legati all’azione, ci sono i presupposti per aspettarsi che, a livello di massa, qualche evento possa scatenare una crisi o momenti di forte tensione sul piano economico o delle risorse terrestri. La forte presenza di pianeti in Bilancia poi, soprattutto la congiunzione di Marte e Saturno, lasciano intendere anche la possibilità di importanti lotte sul piano della legalità e della giustizia.
Il giorno 7 in particolare, con il passaggio della luna in cancro, si completa una configurazione che viene definita “grande croce” tra i segni cardinali.
E saranno soprattutto questi a vivere anche sul piano personale gli effetti di questi passaggi planetari, che indubbiamente chiedono cambiamento, che per qualcuno potrà anche significare svolte di vita radicali.
Il modo in cui si vivono gli aspetti planetari dipende sempre dal grado di consapevolezza individuale e indubbiamente il modo migliore per fluire in mezzo a tanta tensione è rimanere centrati, e portare il più possibile chiarezza dentro di sé, interrogandosi con onestà su cosa nella nostra vita veramente abbia bisogno di essere cambiato.
Molto più morbida la seconda metà del mese, dove gli aspetti si allentano, e Urano torna a far visita agli ultimi gradi dei Pesci, muovendo così anche le acque di chi è nato negli ultimi giorni di Cancro e Scorpione, e di chi si trova in aspetto dinamico con essi (Vergine, Gemelli e Sagittario, sempre degli ultimi gradi).
Il novilunio si compie il 10 di agosto, con la congiunzione di sole e luna a 17° del maestoso leone.
Il giorno 23 agosto alle 06:27 ora italiana il sole entra nel segno della Vergine e il giorno dopo, 24 agosto, abbiamo il plenilunio alle 17:05, con Sole che da 1° della Vergine si confronta con l'opposta Luna a 1° dei Pesci.


Testo di Manuela Caregnato per www.ilcerchiodellaluna.it

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Tina




ariel.46
00sabato 31 luglio 2010 22:36


Le fasi lunari di agosto 2010



Ultimo Quarto - martedì 3 Agosto

Luna Nuova - martedì 10 Agosto alle 03:08 u.t.

Primo Quarto - lunedì 16 Agosto

Luna Piena - martedì 24 Agosto alle 17:05 u.t.


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Tina






ariel.46
00sabato 31 luglio 2010 22:40


Il rimedio spagirico del mese:
Venere in Bilancia, suo domicilio, dal 7 agosto 2010. Il Rovo è la pianta che la rappresenta.




Il 7 agosto Venere, il secondo pianeta del Sistema Solare, entra in Bilancia.
È l’oggetto naturale più luminoso nel cielo notturno, con l’eccezione della Luna, raggiungendo una magnitudine apparente di -4.6. Venere raggiunge la sua massima brillantezza poco prima dell’alba o poco dopo il tramonto, e per questa ragione è spesso chiamata la “Stella del Mattino” o la “Stella della Sera”.
La massa dell’atmosfera di Venere è costituita per il 96,5% da biossido di carbonio, mentre il restante 3,5% è composto soprattutto da azoto.
Circa l’80% della superficie di Venere è formata da lisce pianure vulcaniche.
Il resto è costituito da due altipiani definiti continenti, uno nell’emisfero nord del pianeta e l’altro appena a sud dell’equatore. Il continente più a nord è chiamato Ishtar Terra, da Ishtar, la dea babilonese dell’amore, e ha circa le dimensioni dell’Australia. I Monti Maxwell, il più alto massiccio montuoso su Venere, si trovano su Ishtar Terra. Nel punto più alto i monti raggiungono gli 11 km al di sopra dell’altezza media della superficie del pianeta. Il continente a sud è chiamato Aphrodite Terra, dalla dea Greca dell’amore, e ha circa le dimensioni del Sud America. La maggior parte di questo continente è ricoperta da un intrico di fratture e di faglie.

SIMBOLISMO
Il Rovo evoca il simbolismo funereo e infernale. Un roveto in una foresta costituisce anche un ostacolo impenetrabile, un sinistro, imoto scenario di morte simbolica.
Spesso, infatti, nelle favole è l’arbusto che strappa le vesti del bimbo o della bimba.
Venere simboleggia il matrimonio fecondo tra intelligenza e materia, la capacità di tenere uniti aspetti diversi nel pieno rispetto di ogni componente l’Unità.
È il femminile che segue e sostiene il Maschile, che arreca le componenti umide atte a sostenere e ad alimentare il Fuoco duraturo, che dà rigogliosità e fecondità ad ogni ambito del processo vitale.

BOTANICA
Rubus Fructicosus – Rovo
Famiglia: Rosaceae
Genere: Rubus
Specie: Rubus Fructicosus
È un arbusto spinoso che può raggiungere i 2-3 m di altezza.
Le foglie sono decidue, composte da 3-5 foglioline a lamina ovata o obovata e margini seghettati e spinosi e apice acuto.
I fiori sono ermafroditi, biancastri o rosati, riuniti in infiorescenze a racemo; fioritura da maggio ad agosto.
I frutti sono composti da tante piccole drupe, di colore rosso nelle prime fasi di crescita, nero a maturazione.

USI
La pianta è utilizzata per delimitare proprietà e poderi con funzione principale difensiva. Altre funzioni delle siepi a rovo sono nella fornitura di nettare per la produzione del miele (in Spagna), nella associazione di specie antagoniste di parassiti delle colture (ad esempio le viticole), nella formazione di corridoi ecologici per specie animali.
Il frutto, annoverato tra i cosiddetti frutti di bosco, ha discrete proprietà nutrizionali con marcata presenza di vitamine K, C e A, manganese e rame, acido folico.

SPAGIRIA
Per la Spagiria il Rovo è la pianta di Venere per eccellenza, che manifesta le sue benefiche virtù sia a livello di Rene che a livello dei genitali femminili.
Il Rovo insegna ad osare, dona estroversione e la virtù dell’auto-difesa.
Venere è l’Armonia e la sua funzione è l’attrazione, l’equilibrio armonico e la grazia.
Nel corpo fisico ha a che fare con la gola, la laringe, la faringe, il collo, con le reni, i tuboli contorti, l’equilibrio idrosalino e il seno.
Nel sistema endocrino è rappresentata dall’attività delle ghiandole surrenali.

UTILIZZO NATUROPATICO
La preparazione spagirica di Rovo è il macerato glicerico spagyrico di Rubus Fructicosus e se ne assumono da 1 a 7 gocce in poca acqua, da 1 a 3 volte al giorno.
A differenza del preparato fitoterapico classico se ne utilizzano poche gocce per avere un aiuto dalla natura.

a cura di Ivana Baffi, naturopata - www.ivanabaffiesilachios.wordpress.com

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Tina



ariel.46
00sabato 31 luglio 2010 22:43


La Luna di Agosto in Giardino
di Mimmo Tringale

la Luna del sole. Negli antichi calendari la sesta lunazione veniva soprannominata "del sole" poiché va a cadere in uno dei periodi più caldi dell'anno. Per Robert Frederick, uno dei maggiori studiosi degli influssi siderali sulle coltivazioni, la luna crescente dei primi giorni di agosto comincia a fare sentire le prime avvisaglie dell'autunno, oramai alle porte, rallentando la vigorosa crescita delle piante. In questo mese risultano particolarmente benefici per tutti i vegetali i cosiddetti "bagni di luna", i cui influssi impregnano le cellule delle piante in profondità, rafforzandone lo sviluppo e predisponendole alla fruttificazione. Per questo motivo è consigliabile esporre anche le piante d'appartamento durante la notte ai benefici influssi della sesta lunazione. A beneficiare dei "bagni di luna" sono soprattutto i bulbi destinati ad essere ripiantati in autunno che andranno esposti durante la settimana che va dalla luna piena all'ultimo quarto (6 -14 agosto).

Semine e piantagioni (luna crescente)
A dimora in piena terra: bulbetti di narciso.

Riproduzione (luna crescente)
Preparare le talee degli arbusti da fiore e sempre verdi (Berberis, Cotoneaster, Erica, Deutzia, Fucsia, Hybiscus, Mahonia, ortensia, rosa ecc.) e di geranio (talee di punta con almeno tre foglie). Dividere verso sera i ceppi delle specie erbacee a fioritura precoce (iberis, ecc.).

Cimature e Potature (luna calante)
Cimare i rampicanti sempreverdi (caprifoglio, edera, gelsomino, ecc.). Dopo la fioritura potare i rosai rampicanti non rifiorenti. Potare gli alberi e gli arbusti sfioriti per eliminare i rami appassiti e svecchiare la chioma. Eseguire una leggera potatura alle siepi.

Lavori (luna calante)
Preparare le aiuole e le buche per le piantagioni autunnali.

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Tina

ariel.46
00sabato 31 luglio 2010 22:47


Luna del Grano.



Fin dalla notte dei tempi il grano o frumento è stato considerato uno dei cereali che hanno contribuito a nutrire l’umanità; dal grano dipendeva la ricchezza del popolo o la povertà in caso di carestia, infatti è stato definito “nutrimento divino”.

Nelle Cure Miracolose, Suor Ildegarda, una monaca medievale, raccomanda: “il grano tagliato in luna crescente dai mietitori fornisce più farina di quello mietuto in luna calante, perché la luna crescente possiede la sua forza completa, che è un po’ ridotta a luna calante. Al contrario può essere raccolto a luna calante se deve mantenere la sua forza di germinazione, meglio se fosse tagliato in luna crescente (…)” La santa definisce il grano un buon alimento caldo e forte, ottimo per il buon sangue; inoltre scrive nei suoi ricettari: “E chi sente dolori alla schiena o ai lombi faccia cuocere chicchi di frumento in acqua e ne faccia un impacco sul punto dolente, il calore del frumento scaccerà le forze di questo malanno”.

Le persone anziane raccontano che, spesso, “ai loro tempi”, usavano il frumento grezzo bollito per curare i dolori; questo veniva posto sulla parte dolente ancora fumante, per di più veniva usato come impacco anche per curare i raffreddamenti ai bronchi.

Nella medicina popolare il grano ha sempre avuto un’azione curativa oltre che nutritiva; per curare l’anemia ed il rachitismo si consiglia di aggiungere nell’alimentazione un cucchiaio al giorno di germogli di grano, così come il frumento integrale, ottimo per combattere la stitichezza, se assunto regolarmente dà buoni risultati.

Per un buon bagno emolliente, aggiungere in un sacchettino frumento, crusca, ed avena, mettendolo nella vasca non troppo calda.

Dalla spremitura a freddo del germe di frumento, preventivamente deacidificato, si ottiene l’olio di germe di grano, che rappresenta una delle fonti più ricche di vitamina E, efficace antiossidante, quindi più che valida per combattere i radicali liberi; inoltre olio di germe di grano è un concentrato di acido oleico, linoleico, linolenico, leticina, stearico, ed è un buon integratore dell’alimentazione, perché contiene calcio, manganese, selenio, fosforo, zinco, vitamina, B1, B2, PP, B5, B6, D, oltre alla E.

Oggi lo troviamo facilmente nelle farmacie e nelle erboristerie sotto forma di capsule gelatinose, o semplicemente come estratto; l’olio di germe di grano viene indicato per combattere il colesterolo, come prevenzione del tumore, come antinfiammatorio, integratore per ristrutturare la crescita dei capelli e delle unghie; oltre che essere utilizzato per combattere lo stress e affaticamento psico-fisico, migliora le prestazioni sportive, perché la vitamina E può ridurre il consumo di ossigeno nei muscoli. Infine, aiuta lo smaltimento dell’inquinamento atmosferico, è un emolliente per pelli delicate e screpolate, viene usato per la cosmesi ed in aromaterapia può essere usato come olio vettore.

Il grano aveva già il suo fascino nell’antico Egitto, ed ancor oggi la misteriosa spiga del grano mantiene il suo velo di magia.
A proposito di magia, non avete mai provato la magia di fare il pane in casa? Una bella pagnotta fumante che lascia la sua fragranza in tutta la casa?

Come fare il pane in casa:

Sciogliere 25g. di lievito di birra con un cucchiaino di zucchero in un bicchiere d’acqua tiepida. Setacciare 1Kg di farina bianca di frumento in una terrina, aggiungere il lievito, sale a piacere e quattro cucchiai di olio di oliva, mescolare il tutto con po’ di acqua ed un bicchiere di latte intiepidito, mescolare ancora e poi lavorare l’impasto sul tavolo fino a formare una pagnottina, lasciare lievitare per circa un'ora e mezzo, infornare a forno caldo a 180 gradi per 55 minuti; durante la cottura porre in forno una ciotola piena d’acqua.

Per la bellezza:

Lavare la testa spesso può indebolire i capelli; ecco una ricetta veloce per uno Shampoo secco: mescolare un cucchiaio di farina di frumento, qualche goccia di olio essenziale di rosmarino e qualche goccia di olio della profumazione desiderata; dividere a ciocche i capelli e cospargere il preparato, attendere qualche minuto e spazzolare.

Olio per capelli secchi e sfibrati: 10 ml di olio di germe di grano, 40 ml di olio di cocco, 20 gocce in totale di olio essenziale di lavanda, camomilla, ylang-ylang.

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Tina

ariel.46
00sabato 31 luglio 2010 22:49


Le Erbe di Agosto in cucina
a cura di Betty Forner



Agosto è l'ottavo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano, e si colloca nella seconda metà dell'anno civile. Il mese fu così chiamato (Augustus mensis) dai Romani in onore dell'imperatore Augusto, da cui prende il nome anche il ferragosto (feriae Augusti).

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Tina


ariel.46
00sabato 31 luglio 2010 22:52


GIRASOLE




Il Girasole è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Lavynyes, con una grande infiorescenza a capolino. Il fusto può arrivare a 3 metri di altezza, mentre il diametro del capolino può raggiungere i 30 cm.
Il nome comune italiano deriva dal fatto che il capolino ruota durante la giornata in direzione del sole, comportamento noto come eliotropismo.
Il Girasole è originario delle Americhe dove fu coltivato fin dal 1000 a.C.. Francisco Pizzaro scoprì che gli Incas consideravano il Girasole l'immagine del loro dio del sole. All'inizio del XVI secolo furono portati in Europa sia riproduzioni in oro del fiore, sia semi dello stesso. Heliantus è invece il nome greco del girasole.
Nella mitologia greca si racconta di come una ragazza di nome Clizia si fosse innamorata del dio del sole Apollo e non facesse altro che guardare il suo carro volare del cielo. Nove giorni dopo venne però trasformata in un girasole. Per questo motivo la parola girasole esisteva già molto tempo prima che l'"Heliantus annuus" venisse portato in Europa ed è evidente che il mito sopraccitato (menzionato ne Le Metamorfosi di Ovidio) si riferisca più propriamente all'eliotropio.
I semi di Girasole sono piccoli, saporiti, salutari e molto calorici, anche se con le loro 557 kcal per 100 g , sono i più light, se cosi possiamo dire, di qualsiasi altro seme oleoso. Nei semi di girasole troviamo anche tante proteine (20-28%) e carboidrati (23,5%).
Quello che distingue i semi di Girasole da altri alimenti dello stesso gruppo è il ricchissimo patrimonio vitaminico, uno dei più elevati del mondo vegetale. In particolare nei semi di girasole troviamo la rarissima vitamina B12 (4 mcg), pressoché assente negli altri alimenti di origine vegetale, e un contenuto record di vitamina B1 (1,36-2,2 mg), il più elevato in assoluto tra tutti gli alimenti.
Buoni anche i valori di vitamina A (40 mcg), D (22 mcg), E (31 mg) e PP (3,3 mg). I semi di girasole si distinguono anche per il ricco tenore di sali minerali inferiore solo a quello del sesamo. Numerose ricerche hanno evidenziato nei semi di girasole una cospicua presenza di acido clorogenico,che svolge anche una preziosa azione di protezione dell’organismo come antibatterico e antinfettivo.


PANE AI SEMI DI GIRASOLE
450 gr. acqua tiepida
1 cucchiaino di sale fino
250 gr. farina tipo 0
200 gr. farina grano duro
50 gr. farina Manitoba
1 cucchiaino di malto di riso senza glutine
20 gr. olio di semi di girasole
1/2 cubetto scarso di lievito sciolto in poca acqua presa dal totale a cui si aggiungerà lo zucchero
1 cucchiaino di zucchero
2 cucchiai di semi di girasole + 1 per decorare
Unite gli ingredienti seguendo l'ordine indicato: se avete la macchina del pane, fate il programma impasta e lievita , poi fate i panetti e rimetteteli a lievitare per una mezzora, sennò in alternativa potete semplicemente impastare una decina di minuti continuativi e poi dare le forme desiderate.
Infarinandosi le mani fate 4 panini tondi, spennellate con olio di semi di girasole, incidete una croce sulla superficie per favorire la lievitazione e cospargete con i semi di girasole.
Mettete a lievitare in forno preriscaldato a 50° e poi spento per un'ora e poi cuocete a 200° per 30 minuti, possibilmente mettendo una ciotola termoresistente in forno.

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Tina

ariel.46
00sabato 31 luglio 2010 22:55


FINOCCHIO




Il Finocchio (Foeniculum vulgare Mill.) è una pianta erbacea mediterranea della famiglia delle Apiaceae (Ombrellifere).
Conosciuto fin dall'antichità per le sue proprietà aromatiche, la sua coltivazione orticola sembra che risalga al 1500.
Si distinguono le varietà di Finocchio selvatico dalle varietà di produzione orticola (dolce).
Il Finocchio selvatico è una pianta spontanea, perenne, dal fusto ramificato, alta fino a 2m, possiede foglie che ricordano il fieno (da cui il nome foeniculum), di colore verde e produce in estate ombrelle di piccoli fiori gialli. Seguono i frutti (acheni), prima verdi e poi grigiastri.
Del Finocchio selvatico s'utilizzano i germogli, le foglie, i fiori e i frutti (impropriamente chiamati "semi").
Il Finocchio coltivato ( o dolce) è una pianta annuale o biennale con radice a fittone, raggiunge i 60-80 cm di altezza e si consuma la grossa guaina a grumolo bianco che si sviluppa alla base.
Il Finocchio ha proprietà: emmenagoghe, diuretiche, carminative, aromatiche, antispasmodiche, anti-infiammatorie, epatiche; é utilizzato per chi ha difficoltà digestive, aerofagia, vomito e nell'allattamento per ridurre le coliche d'aria nei bambini, é noto infatti che un forte tè fatto con i semi di questa pianta sia molto efficace nel trattamento di gonfiori addominali da aerofagia.
In cucina si possono usare tutte le parti del Finocchio. Il bulbo si può mangiare crudo nelle insalate oppure lessato e gratinato e si può aggiungere agli stufati. Per quanto riguarda il Finocchio selvatico, chiamato in cucina anche "finocchina" o "finocchietto", si usano sia i fiori freschi o essiccati, sia i frutti o “diacheni”, impropriamente chiamati “semi”, che sono più o meno dolci, pepati o amari, a seconda della varietà, sia le foglie (o “barba”). I fiori si usano per aromatizzare le castagne bollite, i funghi al forno o in padella, le olive in salamoia e le carni di maiale (in particolare la "porchetta" dell'Alto Lazio). I cosiddetti "semi" si usano soprattutto per aromatizzare ciambelle o altri dolci casalinghi e per speziare vino caldo o tisane. Le foglie s’usano fresche e sminuzzate per insaporire minestre, piatti di pesce, insalate e formaggi; é in uso nelle regioni costiere del Tirreno, un "liquore di finocchietto", per il quale s'utilizzano i fiori freschi e/o i "semi" e le foglie.


Spaghetti al Finocchio

400 gr. di spaghetti,
1 finocchio fresco con le foglioline verdi,
1 peperoncino rosso,
origano,
500 gr. di polpa di pomodoro,
olio e sale

Lavare il Finocchio affettarlo e cuocerlo per circa venti minuti in una casseruola assieme al pomodoro, un mestolino d'acqua calda e un pizzico di sale; poi passare tutto al setaccio.
Ora in un padellino soffriggere il peperoncino rosso tagliuzzato in quattro cucchiai d'olio e aggiungervi il passato di pomodoro e di finocchio, un pizzico d'origano e cuocere ancora per cinque minuti. Con questa salsa condire gli spaghetti cotti al dente.

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Tina

ariel.46
00sabato 31 luglio 2010 22:58


ARANCIO




L'Arancio (Citrus × sinensis) è un albero da frutto appartenente al genere Citrus (famiglia
Rutaceae), il cui frutto è detto arancia. È un antico ibrido, probabilmente tra il pompelmo ed il mandarino, ma da secoli cresce come specie autonoma e si propaga per innesto e talea.
La sua patria è la Cina e sembra che sia stato importata in Europa appena nel secolo XIV dai marinai portoghesi. Ma alcuni testi antico-romani ne parlano già nel primo secolo; veniva coltivata in Sicilia e la chiamavano melarancia, il che potrebbe significare che il frutto avesse raggiunto l'Europa via terra. Potrebbero essere corrette entrambe le teorie. probabilmente l'Arancio giunse davvero in Europa per la via della seta, ma la coltivazione prese piede solo nella calda Sicilia, dove la propagazione si arenò. Solo dopo secoli venne riscoperto dai marinai portoghesi.
Da notare che a Roma, nel chiostro del convento di Santa Sabina all'Aventino è presente una pianta di Arancio dolce che secondo la tradizione domenicana è stata portata e piantata da San Domenico nel 1220 circa. La leggenda purtroppo non specifica se il santo avesse portato la pianta dal Portogallo o dalla Sicilia, dove essa era giunta al seguito della conquista arabo-berbera.
L’Arancio amaro cresce in India, ma e’ coltivato anche nelle zone mediterranee del sud Italia e della Spagna, le sue foglie e la scorza del suo frutto sono usate in medicina naturale per favorire la digestione e per aromatizzare perché contiene delle sostanze che stimolano l’attivita’ gastrica e cardiovascolare;

Crepes all'Arancio

Per la pastella:
200 gr. Di Farina
2 Uova
40 gr. Di Zucchero
½ l. di Latte
3 Cucchiai d'Acqua di Fiori d’Arancio
1 presa di Sale

per la salsa all’arancio:
2 Arance
50 gr. Di Burro
2 Cucchiai di Zucchero
1 cucchiaino di Cointreau
1 Cucchiaino di Cannella

Mescolare bene tutti gli ingredienti per la pastella, aggiungendo latte fino a quando sembra
sufficientemente liquida. Lasciar riposare per un po’, nel frattempo prelevare la buccia dell’arancio a striscioline e farla candire in 3dl di acqua con un pugno di zucchero (fuoco
basso, per mezz’oretta). Cuocere le crêpes in una padellina antiaderente: far sciogliere un fiocchetto di burro (pochi grammi), versare un mestolo di pastella al centro e far girare la padella in modo che tutta la superficie si copra di pastelle. Rigirare dopo una trentina di secondi.
Preparare la salsa: in un padellino far sciogliere il burro, aggiungere il succo delle arance, la cannella, lo zucchero e il cointreau, far sciogliere il tutto e far ridurre fino a ottenere una consistenza sciropposa. Spalmare la superficie di ogni crêpes con un cucchiaio di salsa e arrotolare. Disporre sui piatti, finire con una spolverata di cannella, un filo di salsa e un po’ di bucce candite.


Fonte

Tina

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