Calendario lunare

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ariel.46
00martedì 31 agosto 2010 18:53






ariel.46
00martedì 31 agosto 2010 18:59

Luna di Settembre
o Luna del Vino, Luna della Vendemmia, Luna dei Canti, Luna dei Cervi Scalpitanti, Luna della Raccolta, Luna delle Ghiande, Luna del Riso, Luna del Gelso, Luna di Freschezza.



Luna laboriosa, Luna del raccolto.

Dopo l'esuberanza dell'estate, la luna di settembre corrisponde a un tempo di raccolto, di bilanci, e di equilibrio.
Il tempo delle vacanze è ormai al termine e ci prepariamo a riprendere i ritmi lavorativi.
Al contrario la Dea Terra ha dato i suoi frutti più gustosi nella stagione estiva e lentamente si prepara per il meritato riposo.
Le giornate si accorciano visibilmente mentre la notte inizia ad allungarsi, e in questa fase di passaggio da una stagione ad un'altra la natura si mostra a noi
nel suo lato più dolce: l’aria è tiepida e l’atmosfera gradevolissima.
Gli animali sono indaffarati nell'intento di raccogliere le provviste in previsione dei mesi freddi, alcune specie migratorie si preparano al grande viaggio, ed anche per gli umani è tempo di stipare il raccolto nei luoghi preposti.
La natura intera è in piena sintonia con l’energia del segno zodiacale della Vergine, che saggiamente insegna quanto sia importante conservare, pianificare ed utilizzare ogni materia evitando dannosi sprechi.
E’dunque un buon tempo per fare conserve di ogni tipo, per rilassarsi e riflettere sulla continuità della vita, garantita proprio dalla sua ciclicità.

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Tina
ariel.46
00martedì 31 agosto 2010 19:02

Con il 23 Settembre arriva Mabon, giorno di equinozio che dà inizio all’autunno astronomico.
Un tempo di equilibrio perfetto tra le due polarità maschile e femminile, dove giorno e notte hanno la stessa durata.
Secondo i Grandi Misteri eleusini, Demetra rende sua figlia al mondo sotterraneo e mentre Persefone si prepara alla sua discesa nell’Ade, anche per noi si avvicina il tempo dello spirito.
Inizia il semestre buio dell’anno, che culminerà con il solstizio d’inverno, Yule.
Viviamo questa fase dell'anno senza inutili rimpianti, anzi con soddisfazione, pienezza, benessere e senso di opera compiuta, con promessa di continuità, come facevano gli antichi, che in questo periodo erano soliti fare riti per ringraziare la terra per il raccolto, pregando per avere una stagione invernale più mite possibile.
L’invito, anche per noi, è a connetterci con il senso di gratitudine nei confronti di Madre Terra, in questo momento in cui celebriamo il secondo grande raccolto, quello più abbondante e succoso: la vendemmia e la raccolta della frutta più carnosa.
Il tempo del raccolto è anche l'occasione per fare un bilancio, dove bilanciare significa anche portare equilibrio nella propria vita, tra l'energia maschile e femminile dentro di noi.
Onoriamo l’equilibrio che regna nella natura, la sua armonia e la sua bellezza, e prepariamoci così al passaggio nel segno della Bilancia, la cui energia avvolge la terra a partire dal 23 di settembre, giorno di Equinozio.

Curiosità:
La Cina festeggia il plenilunio di questo mese con la Festa della Luna, la dea Heng-wo, una delle tre grandi feste annuali. A lei si sacrificano frutti, dolci (che vengono preparati per essere consumati in quest'occasione) e rami di fiori di rosso amaranto. Agli uomini è vietato partecipare alla cerimonia.
In India, invece, è la Festa del Teji ed è la Festa della donna: per tre giorni viene adorata come se fosse la Dea Parvati che, dopo il digiuno purificatore, fa innamorare di sé Shiwa. In questi tre giorni le donne possono fare tutto quello che vogliono, persino scegliersi un amante che impersoni il dio.
Subito dopo, la donna tornerà ad essere discriminata secondo le sempre attuali consuetudini medioevali!

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Tina
ariel.46
00martedì 31 agosto 2010 19:06

Spiriti di Natura: fate.

Piante: finocchio, segale, frumento, bursera, valeriana.

Colori: marrone, giallo-verde, giallo.

Fiori: narciso, giglio.

Profumi: storace, lentisco, gardenia, bergamotto.

Pietre: crisolito, olivina, citrino.

Alberi: nocciolo, larice, lauro.

Erbe: grano, foglie di vite e di quercia.

Animali: serpente, sciacallo.

Divinità: Demetra, Cerere, Iside, Nephthys, Freya, Ch'ang-O, Thoth.

Incensi: mirra, pino, salvia, ibisco e petali di rose.

Energia: riposo dopo il lavoro; equilibrio tra Luce e Buio.

Organizza: Fai pulizia e rimedia il disordine fisico, mentale, emotivo e spirituale.

Simboli: l'uva, il vino, i fichi, le ghirlande, le pigne, il granturco, le foglie secche, le ruote del sole, il melograno.

L'uccello dell'Equinozio è il cigno in quanto simbolo dell'immortalità dell'anima e guida dei morti nell'aldilà.
Le attività includono la preparazione di amuleti di protezione per la stagione invernale.

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Tina

ariel.46
00martedì 31 agosto 2010 19:08
Il cielo di Settembre 2010.

Si presenta più tranquillo il cielo di Settembre, rispetto alle tensioni dell’estate, dove configurazioni astrali quali la grande croce cosmica, di cui si è parlato il mese scorso,
ci hanno dato dolorosi assaggi della loro potenza sia sul piano collettivo (catastrofi naturali senza precedenti, incendi e terribili alluvioni con migliaia di morti in più parti del pianeta) che personale (ne sanno qualcosa in particolare i segni cardinali).
Ora l’aspetto si scioglie almeno in parte, grazie a Urano e Giove che, retrogradi, tornano a far visita agli ultimi gradi dei Pesci (giove arriva ai 27° di Pesci e Urano a 29° nel corso di questo mese) inducendoli a improvvisi e non scontati cambiamenti.

Saturno avanza fino agli 8° di Bilancia nel corso del mese e, quasi libero dalla quadratura con Plutone, forse potrà meglio esercitare il suo ruolo di portatore di giustizia, nel segno dell’equilibrio per eccellenza.
Plutone non si muove dai 3° di Capricorno ma torna diretto dal giorno 14 del mese. Nettuno indietreggia di un passo ancora in Acquario e si porta a 26°.

Per quanto riguarda i pianeti più veloci, continua la lunga sosta del mobile Mercurio in Vergine, che in particolare dal 15 del mese, quando riprende il suo moto diretto, aiuterà a sbloccare molte situazioni stagnanti specialmente sul piano del lavoro, soprattutto per quanto riguarda i tre segni di terra coinvolti in questo transito.
Si inaugura una stagione ricca di soddisfazioni soprattutto sul piano sentimentale per i segni d’acqua, grazie all’ingresso di Venere nel segno dello Scorpione, a partire dal 9 di settembre, con tanto di novilunio fresco fresco.
Normalmente Venere soggiorna in ogni segno per il tempo di un mese o poco più, e poiché i pianeti sono tanto più incisivi quanto più sono lenti, non c’è di solito il tempo per lasciare profonde tracce del suo passaggio, che vadano oltre un momentaneo benessere o un gradevole incontro.
Ora però, con il suo ingresso in Scorpione, dà inizio ad un lungo “anello di sosta” (permanenza nel segno) che durerà per tutto l’autunno, e questo darà modo alla Dea dell’amore di esprimere al massimo i suoi potenziali , tanto più trovandosi in un segno intenso e magnetico quale lo scorpione.
Anche Marte fa il suo ingresso in tale segno, suo domicilio, dal 15 di settembre, rendendo ancor più pepato questo inizio d’autunno.

Il novilunio in Vergine si compie l’8 settembre alle ore 12:30 locali, mentre avremo luna piena il 23 settembre alle 10: 17 locali, poco dopo l’equinozio d’Autunno, Mabon, che avviene il 23 alle ore 4:09 locali, con l’ingresso del sole nel segno della Bilancia.

Testo di Manuela Caregnato per www.ilcerchiodellaluna.it inserito nel sito nel Agosto 2010

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Tina


ariel.46
00martedì 31 agosto 2010 19:11

Le fasi lunari di Settembre 2010.



Ultimo Quarto - mer 1 settembre

Luna Nuova - mer 8 settembre alle h. 10:30 u.t.

Primo Quarto - mer 15 settembre

Equinozio d’Autunno - mer 23 settembre alle h.03:09 u.t.

Luna Piena - mer 23 settembre alle h. 09:17 u.t.


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Tina
ariel.46
00martedì 31 agosto 2010 19:16

La Luna di Settembre in Giardino.
di Mimmo Tringale.

La Luna di Settembre: la luna del cambiamento
Gran parte del mese è attraversato dalla settima lunazione. I vecchi giardinieri giapponesi erano soliti affermare che in settembre la natura "dona agli uomini tutto ciò che le rimane della buona stagione, prima di cadere nel sonno dell'autunno". Si tratta infatti di un periodo molto ricco di frutti, sia spontanei, sia coltivati.
La prima settimana del mese è la più indicata per la raccolta dei fiori e in particolare di aster, crisantemi, dalie e gladioli, i cui colori risultano più vividi del solito grazie all'approssimarsi dell'equinozio d'autunno (23 settembre). Le perturbazioni create dalle forti maree equinoziali fanno sentire il loro influsso soprattutto nel periodo che va dalla luna piena all'ultimo quarto. Durante questi giorni è consigliabile ridurre al minimo, o meglio ancora evitare, ogni intervento sulle piante.

Semine e piantagioni. (luna crescente)
A dimora in piena terra: alisso marittimo, altea rosea, calendula, campanula, convolvolo, digitalis, garofano dei poeti, iberis, nontiscordardimé, papavero, primula, pisello odoroso.

Trapianti. (luna crescente)
Altea rosea, anemone, bucaneve, campanula, chionodoxa, crocco, digitalis, garofano dei poeti, giacinti, leucojum, muscari, narciso, nontiscordardimé, primula, scilla, tulipano, violaciocca.

Riproduzione. (luna crescente)
Preparare le talee di rosa (legno di due anni) e di anaucuba, bosso, ligustro, lillà, rosa, sforsizia (legno di un anno). Diradare e dividere i cespi dalle erbacee perenni.

Cimature e potature. (luna calante)
Potare i sempreverdi mantenuti in forme obbligate (bosso, ligustro, leccio, tasso, thuya, ecc.). Spuntare gli arbusti sfioriti per eliminare i rami appassiti e svecchiare la chioma. Eliminare i boccioli laterali dai crisantemi e quelli in soprannumero dalla dalia. Dopo la fioritura potare i rosai rampicanti non rifiorenti.

Lavori. (luna calante)
Preparare il terreno per i nuovi impianti e mettere a dimora gli arbusti a fogliame persistente. Mettere a riparo le piante in vaso sensibili al freddo.

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Tina


ariel.46
00martedì 31 agosto 2010 19:18

Le Erbe di Settembre in cucina.
a cura di Betty Forner.



Settembre è il nono mese dell'anno secondo il calendario gregoriano. Il suo nome deriva dal latino september, a sua volta da septem, "sette", perché era il settimo mese del calendario romano, che iniziava con il mese di marzo.

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Tina

ariel.46
00martedì 31 agosto 2010 19:21

UVA




L’uva è il frutto della vite (Vitis vinifera), si presenta sotto forma di grappolo, composto da un graspo e da numerosi acini (più propriamente bacche), di piccola taglia e di colore chiaro (giallo, giallo dorato o verde) nel caso dell’uva bianca, o di colore scuro (rosa, viola o nero) nel caso dell’uva nera. L’acino è a sua volta costituito dalla buccia, dalla polpa e dai semi (vinaccioli).
L’uva è utilizzata soprattutto per la produzione del vino, e si parla in questo caso d’uva da vino, ma anche per il consumo alimentare come frutta, sia fresca (uva da tavola), sia secca (uva passa, utilizzata in cucina e nella preparazione dei dolci); infine dall’uva si estrae il succo d’uva (bevanda non alcolica), e dai semi si estrae l’olio di vinaccioli.
Le proprietà dell’uva sono note sin dall’antichità. Ogni chicco racchiude un concentrato di sostanze rivitalizzanti in grado di contrastare l’invecchiamento e di proteggere dalla fragilità capillare. Gli acini ed in particolare i vinaccioli, i semi contenuti al loro interno, sono infatti ricchi di calcio, fosforo, polifenoli e flavonoidi (che svolgono un’azione idratante, levigante ed antiossidante) nonché d’acidi organici (malico, tartarico, glicolico), dall’elevata proprietà schiarente (un vero e proprio peeling naturale).

Risotto all’uva bianca

300 gr di riso
1 grappolo d’uva regina o pizzutella (matura ma soda)
70/ 80 gr formaggio con le noci
800/900 ml brodo vegetale
75 ml di vino bianco secco
1 cucchiaio erba cipollina
3 cucchiai olio d'oliva

Preparare un brodo vegetale con 1 cipolla, 1 carota, 1 gambo di sedano.
Nel frattempo in una casseruola larga, a bordi bassi, mettere l'olio, l'erba cipollina e il riso.
Far prendere colore al riso per 3 - 4 minuti e aggiungere il vino; farlo evaporare a fiamma vivace. A questo punto aggiungere il brodo bollente, un mestolo alla volta, mescolando di tanto in tanto con un cucchiaio di legno ed intanto lavare e asciugare l'uva; tagliare a metà gli acini ed eliminare i semi.
A 10 minuti dalla fine della cottura aggiungere l'uva preparata e 5 minuti prima, il formaggio tagliato a dadini.
Negli ultimi istanti alzare la fiamma per far asciugare bene il risotto, evitando che si attacchi al fondo della padella.
Spegnere il fornello e aspettare 5 minuti prima di servire.

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Tina

ariel.46
00martedì 31 agosto 2010 19:23

FICO




Il fico comune (Ficus carica L.) è una pianta xerofila dei climi subtropicali temperati, appartenente alla famiglia delle Moraceae. Rappresenta la specie più nordica del genere Ficus.
L'epiteto specifico carica fa riferimento alle sue origini che sono fatte risalire alla Caria, regione dell'Asia Minore. Testimonianze della sua coltivazione si hanno già nelle prime civiltà agricole di Mesopotamia, Palestina ed Egitto, da cui si diffuse successivamente in tutto il bacino del Mar Mediterraneo.
Le proprietà del fico sono innumerevoli: nelle sue gemme fresche sono contenuti degli enzimi digestivi che regolano la motilita’ e la secrezione gastroduodenale, soprattutto in soggetti con reazioni psicosomatiche a livello gastrointestinale. Le foglie raccolte da maggio ad agosto e fatte essiccare lentamente, contengono furocumarine, bergaptene, psoralene, cumarine, lattice ed hanno proprietà emagoghe, antinfiammatorie ed espettoranti. I frutti immaturi, parti verdi e giovani rametti contengono il lattice che sgorga dai tagli contiene amilasi e proteasi che è applicato per uso esterno per eliminare calli e verruche per l’azione caustica e proteolitica. I frutti freschi assunti in quantità hanno un effetto lassativo invece i frutti essiccati sono ricchi di vitamine A e B, proteine e zuccheri, hanno proprietà emollienti, espettoranti e lassative.

Pasta ai fichi e peperoni

400 gr di penne integrali
1 sedano
1 scalogno
2 peperoni gialli
3 fichi
Peperoncino

In una padella rosolare olio, sedano tritato, scalogno. Aggiungere i peperoni gialli tagliati a listarelle e far cuocere. Aggiungere i fichi (neri,verdi, a piacere) tagliuzzati, far appassire e schiacciarli con una forchetta. Salare e aggiungere peperoncino q.b.
Far cuocere fino a ridurre il tutto ad una "poltiglia".
Cuocere la pasta e condirla con il sugo preparato, ancora caldo.
Il risultato ottimale sarebbe una pasta con il sapore di fico, dolcino ma bilanciato dal sedano, il peperone ed il peperoncino.

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Tina
ariel.46
00martedì 31 agosto 2010 19:28

NOCCIOLA




Il nocciolo è una pianta originaria dell'Asia Minore ed in Italia è diffuso in tutte le regioni, dalla pianura fino 1300 metri d’altitudine.
L'Italia è uno tra i principali produttori mondiali. Le regioni dove assume maggiore importanza sono la Sicilia, la Campania, il Lazio, il Piemonte e la Liguria.
Appartiene alla Famiglia delle Betulaceae, genere Corylus, comprendente numerose specie tra cui Corylus avellana L., C. maxima Mill., C. chinensis Franch., C. sieboldiana Bl., C. colurna L. Il nocciolo comune coltivato in Italia presenta un gran numero di varietà, alcune delle quali sono degli ibridi tra Corylus avellana L. e C. maxima Mill. Portamento a cespuglio, pollonifero, alto in genere 2-4 m (max 7 metri). Il fusto è sottile e slanciato. I giovani rami recano peli corti, in parte ghiandolari. La corteccia è di colore marrone grigio, precocemente glabra, con solcature longitudinali e sparse lenticelle chiare. Le radici sono superficiali; le foglie alterne rotondo-ovali con picciolo lungo. La parte superiore è verde poco pelosa; la parte inferiore è più chiara; le nervature sono evidenti. Pianta monoica con fiori riuniti in infiorescenze unisessuali che si sviluppano molto prima delle foglie. Gli amenti maschili sono riuniti in gruppi di 2-4 all’estremità oppure all’ascella delle foglie dei rami dell’anno precedente, i fiori maschili sprovvisti dell’involucro, hanno quattro stami. Il frutto è un diclesio (nocciola e involucro), il cui pericarpio legnoso contiene un seme dolce e oleoso (nocciola).
Il nocciolo è una delle più antiche piante coltivate dall’uomo; Greci e Romani resero omaggio alle virtù di questa pianta, rappresentata con due serpenti attorcigliati nel simbolo di Esculapio, Dio della medicina, riconoscendone e apprezzandone le proprietà medicinali.
Per i popoli del Nord Europa è simbolo di fertilità e saggezza e grazie alle qualità dell’elemento Aria (Vata nella medicina Ayuevdica) ispira i cercatori di conoscenza e saggezza perché sviluppa l’intuizione che porta ad individuare la sorgente interiore da cui tutto deriva, facilita quindi la meditazione ed è il simbolo sacro della parola.
A metà Novecento le difficoltà della guerra e la tradizione ed esperienza contadina resero l'olio di nocciola un condimento di uso comune nelle cucine di quelle zone geografiche in cui era difficile reperire l'olio di oliva.
Le nocciole come tutta la frutta secca sono un alimento molto ricco di “grassi buoni”, tra cui gli OMEGA-6, ma l’eccezione è la presenza di OMEGA-3 (di solito presenti nel pesce e alghe marine), grassi particolari che aiutano a prevenire l’insorgenza di malattie cardio-vascolari ed aiutano ad abbassare l’eccesso di colesterolo nel sangue. Digeribili più di ogni altro frutto oleoso, è una delle varietà di frutta secca più ricca di vitamina E, l’antiossidante per eccellenza. Sono inoltre un’ottima fonte di Selenio (un minerale che previene l’invecchiamento cellulare) di flavonoidi (principali polifenoli, capaci di svolgere una grande azione antinfiammatoria, antivirale e che aiuta a prevenire l’insorgenza dei tumori), di fitosteroli, sostanze ritenute importanti per la prevenzione delle malattie cardiovascolari; a questo proposito un recente studio scientifico ha dimostrato che un uso regolare di nocciole è in grado di abbassare i livelli di colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”) e di trigliceridi. L’olio di nocciole è particolarmente ricco di acidi grassi necessari per l’equilibrio lipidico dell’alimentazione quotidiana, inoltre contiene calcio, Vitamine B6, B1, B2 e PP. Promuove la rigenerazione cellulare e stimola la circolazione. E’ nutritivo, rimineralizzante, energetico e può essere d'ausilio nei periodi di convalescenza.

Torta al cioccolato con le nocciole

Per la pasta:
90 gr di nocciole tostate e mondate
140 gr di zucchero semolato
180 gr di cioccolato fondente in pezzi
180 gr di burro ridotto a pezzetti
4 uova
1 cucchiaino di vanillina
30 gr di farina
un pizzico di sale

Per la guarnizione:
glassa al cioccolato
30 gr di cioccolato bianco
30 gr di cioccolato al latte

Passare le nocciole al tritatutto con 2 cucchiai di zucchero. Sciogliere a bagnomaria il cioccolato, togliere dal fuoco e aggiungere il burro a pezzetti, amalgamare bene il tutto e lasciare riposare.
Lavorare il tuorli con 90 gr di zucchero finché raggiungono una consistenza cremosa. Incorporare il cioccolato fuso e la vaniglia. Amalgamare la farina e il sale con la granella di nocciole e aggiungere al composto di cioccolato.
Battere a neve durissima gli albumi con il rimanente zucchero e incorporarli al composto di cioccolato con movimenti lenti dal basso verso l'alto. Versare il composto in una tortiera apribile da 23-24 cm e cuocere in forno preriscaldato a 190° per 30-35 minuti. AL centro deve conservare una certa umidità. Lasciare raffreddare nella tortiera, poi capovolgere su una base di cartone.
Preparare la glassa e fare la doppia glassatura: lasciare raffreddare un quarto della glassa finché è spalmabile, spalmarlo sulla torta e metterla in frigo. Se la restante glassa si fosse indurita, riscioglierla a sufficienza a bagnomaria e completare la glassatura. Sciogliere separatamente il cioccolato bianco e al latte, mettere in due tasche da pasticcere e formare alternativamente dei cerchi concentrici sulla torta. Con uno stecchino tirare delle righe dal centro verso l'esterno ed ecco una bella decorazione! Conservare in frigo per 2/3 giorni o congelare per un mese.

Fonte

Tina

ariel.46
00lunedì 4 ottobre 2010 15:50







ariel.46
00lunedì 4 ottobre 2010 15:56

Luna di Ottobre
o Luna Rossa, Luna del Sangue, Luna delle Foglie Cadenti, Luna della Caccia, Luna d’Anima, Luna del Vino, Luna di Corsa, Luna piena dell’Erba Morente, Luna della Stagione che Cambia.



Luna dell’equilibrio, o luna delle foglie

I meli sono carichi di frutti maturi, gli ultimi stormi di uccelli solcano il cielo, e le foglie dopo aver concluso il loro compito attendono che un tiepido e umido vento autunnale le porti via.

La Dea Terra si sta preparando ad affrontare il lungo letargo invernale e nel fare ciò indossa un nuovo abito, tinto con le sfumature più calde ed accese del rosso, del giallo e dell’arancio, facendoci dono con lo spettacolo poetico della sua bellezza in mutamento e con i suoi profumi intensi e antichi.

Siamo nel mese della Bilancia, segno di ricerca dell’armonia, governato da Venere.
Armonia che incontriamo prima di tutto nella bellezza della natura autunnale, e che possiamo cercare di portare a nostra volta intorno e dentro di noi, lasciandoci ispirare da Afrodite, archetipo della Bilancia.

Risvegliare Afrodite/Venere in noi significa portare armonia nei rapporti, specialmente per chi sta in coppia, accorgersi degli altri, dare attenzione all'etica e senso di giustizia, e anche all'estetica, dunque circondarsi di bellezza, giacchè anch'essa è una qualità divina, come la natura dimostra. Dunque il momento è favorevole anche per curare in modo particolare il proprio aspetto personale e quello della nostra dimora, sollecitando il proprio buon gusto.
Il tempo della Bilancia è anche un tempo buono per dedicarsi all’arte, visitare musei o lasciarsi sedurre da qualche oggetto prezioso che con la sua bellezza arricchirà la nostra esistenza.

L’inizio d’autunno è una fase di transizion, che prelude alla grande trasformazione che avviene poi in Scorpione, e l’invito è ad approfittare delle ultime giornate di tiepido sole per fare passeggiate in natura, magari tra i boschi, dove godere degli intensi profumi e colori autunnali, accompagnati dallo stropiccio delle foglie sotto i piedi, per poi far ritorno al calore di casa, dove è possibile ritrovare il piacere della cose intime.

Dal 23 di Ottobre inizia il tempo dello Scorpione, che ci introduce alla festa del mistero, Samhain, la notte più magica di tutto l’anno,
il capodanno celtico.
E’ ora il tempo di addentrarsi nello spazio sacro della nostra interiorità, per meditare e trasformare, e dare così degnamente inizio ad un nuovo giro della ruota dell’anno.

La luna di Ottobre è detta anche luna del sangue, con riferimento alla riapertura della stagione della caccia.
Ci piacerebbe poter dire che quest’antica e barbarica usanza è solo un brutto ricordo che appartiene al passato, ma la realtà non lo conferma.
Così, con un enorme peso nel cuore, a noi non resta che inviare un pensiero d’amore a tutti quei poveri animali che, strappati alla loro stupenda natura selvaggia, cadranno sotto i colpi di fucili inconsapevoli.

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Tina


ariel.46
00lunedì 4 ottobre 2010 15:59

Spiriti di Natura: fate del gelo, fate delle piante.

Piante: menta romana, timo , angelica, uva ursina, bardana.

Colori: blu-verde scuro.

Fiori: calendula, cosmos.

Profumi: fragola, fiore di melo.

Pietre: opale, tormalina, berillio, turchese.

Alberi: tasso, cipresso, acacia.

Animali: cervo, sciacallo, elefante, ariete, scorpione, airone.

Divinità: Ishtar, Astarte, Demetra, Kore, Lakshmi, Dio Cornuto, Belili, Hathor.

Energia: avanzamento; purificazione interiore. Karma e reincarnazione; Giustizia ed equilibrio. Profonda armonia.

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Tina


ariel.46
00lunedì 4 ottobre 2010 16:02


Il cielo di ottobre 2010.

Ottobre si apre con la congiunzione di Sole a Saturno, a 8° del segno di questo mese, la Bilancia.
Saturno è un pianeta affine alla bilancia, che ne esalta tutto il simbolismo legato al senso di giustizia, etica e legalità. Sul piano individuale il ritorno di saturno sul proprio sole significa, per coloro che appartengono alla prima decade del segno, l’avvio di un vero e proprio nuovo ciclo esistenziale, una nuova tappa che porterà soddisfazioni in termini di crescita e realizzazione. I doni di Saturno sono sempre legati ad una maggior autonomia, maturità e stabilità sotto ogni profilo, ma molto dipende da come si è seminato nel passato. Se le scelte fatte in passato non erano esattamente in linea con i propri valori personali, qualcuno andrà in crisi ma in ogni caso avrà la possibilità di far piazza pulita (grazie anche alla quadratura di Plutone) di ogni zavorra per mettere le basi di un nuovo ciclo che durerà per la bellezza di un trentennio circa (tempo di rivoluzione di saturno).
Per quanto riguarda il moto dei pianeti, nel corso di Ottobre Saturno avanza spedito fino a 11° di Bilancia.
Stazionario Plutone a 3° di capricorno e Nettuno a 26° Acquario, retrogrado. Retrogradi rimangono anche Urano e Giove, che indietreggiano rispettivamente di uno e di due passi, portandosi fino a 27° e 24° di Pesci.
Prende la rincorsa invece Mercurio, che terminato l’anello di sosta in vergine, dal 4 del mese passa in bilancia per spostarsi in scorpione già dal 21 di Ottobre.
Prosegue invece la lunga sosta di Venere in scorpione, che nei primi giorni del mese si congiunge a marte e si infuoca di passione.
Marte che il 28 del mese entra in sagittario e si fa più sportivo, e anche più leggero.
Il novilunio del 7 ottobre si verifica con uno stellium in bilancia formato da sole e luna congiunti a saturno e mercurio, nella sesta casa dello zodiaco, quella del lavoro, della salute e della quotidianità, e questo lascia supporre che per questa lunazione il riflettore punti sui temi della giustizia, dell’etica e dei diritti, specie nel mondo del lavoro.
Il 23 ottobre, giorno di plenilunio, il Sole entra in Scorpione.


Testo di Manuela Caregnato per www.ilcerchiodellaluna.it

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Tina


ariel.46
00lunedì 4 ottobre 2010 16:05

Le fasi lunari di Ottobre 2010



Ultimo quarto: ven 1 Ottobre

Luna nuova: gio 7 ottobre alle 18:44 U.T.

Primo quarto : gio 14 ottobre

Luna piena : sab 23 ottobre alle 1:23 U.T.

Ultimo quarto: sab 30 ottobre

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Tina





ariel.46
00lunedì 4 ottobre 2010 16:08

La Luna di Ottobre in giardino.
di Mimmo Tringale

La lunazione del fuoco : Esplosione di colori autunnali prima del lungo sonno biologico.
Il nome assegnato all'ottava lunazione prende origine dal colore delle foglie di alberi e arbusti che in questo mese si impregnano seppure con sfumature diverse, di rosso acceso. Con ottobre, si entra nel pieno dell'autunno e la linfa comincia gradualmente a rallentare il suo flusso all'interno delle piante, prima di entrare definitivamente nel lungo sonno biologico che abbraccerà l'intero regno vegetale per tutto l'inverno. In particolare, l'ultima parte del mese, quando noci, corbezzoli, pruni e sorbi si apprestano a raggiungere il culmine del loro splendore, è quella più propizia per la raccolta dei frutti autunnali. Sempre in questo ultimi scorcio del mese si possono effettuare nell'orto e in giardino le ultime lavorazioni del terreno e compiere le ultime abbondanti raccolte.

Semine e piantagioni (luna crescente)
In semenzaio: agerato, calendula, Alyssum maritimum, calceolaria, Centaurea cyanus, calendula, ciclamini, Cineraria ibrida, Dianthus barbatus, gerbera, Malcomia maritima, myosotis, pratoline, piselli odorosi, primule, reseda, Viola cornuta, Viola tricolor.
A dimora all'aperto le biennali da fiore (Althea rosea, bocche di leone, campanule, digitalis, garofano dei poeti, margheritine, nontiscordardimé, primula, violacciocca, viola del pensiero, ecc.), i bulbi a fioritura invernale-primaverile (anemone, crocus, fresia, fritillaria, calle, giacinto d'Olanda, gigli ibridi iris d'Olanda, Lilium tigrinum, Lilium candidum, muscari, narcisi, nerine, ranuncolo, sparaxis, scilla, tulipani,), nonché i nuovi rosai.

Riproduzione (luna crescente)
Preparare le talee di rosa (legno di due anni), di anaucuba, bougainvillea, camelia, sforsizia, spirea, (legno di un anno) e di fuchsia, heliotropium, lantana, ortensia, pelargoni, veronica. Diradare e dividere i cespi delle erbacee perenni (alisso, coreosside, veronica, stachys, ecc.).

Messa a dimora frangivento (luna calante)
Nei giardini dei litorali, battuti dai venti ricchi di salsedine, si possono mettere a dimora siepi frangivento. Le essenze più indicate sono: Tamarice, Pittosforo e Mioporo.

Cimature e Potature (luna calante)
Nelle zone non soggette a gelate precoci potare alberi e arbusti che hanno esaurito la fioritura (fucsia, ibisco, lantana, ecc.).

Lavori. (luna calante)
Preparare le buche per i nuovi rosai. Raccogliere i bulbi che hanno esaurito la fioritura e dopo averli lasciati asciugare all'aria per qualche giorno, metterli a svernare in ambiente fresco.

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Tina

ariel.46
00lunedì 4 ottobre 2010 16:10

Le Erbe di Ottobre in cucina.
a cura di Betty Forner.



Ottobre è il decimo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano ed il secondo mese dell'autunno nell'emisfero boreale, della primavera nell'emisfero australe, consta di 31 giorni, si colloca nella seconda metà di un anno civile.
Dal latino october, l'ottavo mese del calendario romano, che iniziava con il mese di Marzo.

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Tina




ariel.46
00lunedì 4 ottobre 2010 16:12

MELOGRANO




Il Melograno è un alberello dal fusto molto ramoso e fornito di spine; ha foglie opposte lanceolate e fiori bellissimi con corolla di color rosso vivo.
Il Melograno viene utilizzato come pianta ornamentale nei giardini, le varietà nane in vaso sui terrazzi; industrialmente si coltiva per la produzione dei frutti eduli.
I frutti sono chiamati Balausta.
Indicato già da Discoride quale specifico contro il verme solitario, il Melograno è stato tenuto nella più grande considerazione da tutta l’antichità, non solo per le sue proprietà terapeutiche, ma quale simbolo dell’amore e della fecondità, per questo era stato dedicato dai Greci ad Afrodite e per lo stesso motivo ne veniva posto il frutto nelle tombe egiziane, già qualche millennio prima della nostra era. I Romani conoscevano una varietà di Melograno, illustrato da Plinio, dal sapore aromatico e dai bei fiori vermigli, con semi tutta polpa senza nocciolo, uno dei frutti più apprezzati tra quelli importati dall’Africa: questa specie di Melograno però, se
dobbiamo dar retta alle descrizioni, deve considerarsi perduto.
Del Melograno praticamente si usano tutte le sue parti per le proprietà terapeutiche e anche antitumorale in esso racchiuse. Il succo, infatti, sarebbe tossico nei confronti delle cellule cancerose, specie in presenza di tumore al seno. La corteccia delle radici prelevata in primavera o in autunno e la scorza dei frutti raccolta in autunno, ricche di tannino, tagliate a pezzetti e fatte essiccare all'aria e la polvere ottenuta, utilizzata come decotto, ha proprietà
tenifughe, astringenti e sedativo nelle dissenterie; per uso esterno il decotto ha proprietà astringenti, per clisteri o irrigazioni vaginali. L'infuso dei petali viene utilizzato come rinfrescante delle gengive. I semi eduli ricchi di vitamina C, hanno proprietà blandamente diuretiche, si usano anche per la preparazione di sciroppi e della Granatina. Le scorze dei frutti hanno anche proprietà aromatiche e vengono utilizzate per dare il gusto amarognolo a Vermouth e aperitivi.

Cuscus autunnale con Melagrana

200 gr. di Cuscus precotto
6 Noci
2 Arance
3 Melagrane
50 gr. di Zucchero di Canna
Cannella in polvere
Foglie di Menta per decorazione

Sgranate le melagrane e raccoglietene i semi in una terrina (tenete da parte un paio di cucchiai per decorare). Aggiungete il succo delle arance, lo zucchero, una punta di cucchiaino di cannella, i gherigli delle noci sminuzzati e infine il cuscus asciutto.
Mescolate il composto, facendo attenzione che il cuscus sia bagnato in modo uniforme. Una volta bene amalgamato il tutto, coprite la terrina e mettetela a riposare in frigo per almeno un paio d’ore.
Servite il cuscus dolce in coppette da dessert, decorandolo con chicchi di melagrana e foglie di menta.

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Tina

ariel.46
00lunedì 4 ottobre 2010 16:15

MELA




Il Melo, originario di una zona sud caucasica, è oggi coltivato intensivamente in Cina, Stati Uniti, Russia, Europa (soprattutto in Italia e Francia).
Il Melo appartiene alla grande famiglia delle Rosaceae, sottofamiglia Pomoideae, genere Malus.
Il Melo è una pianta di dimensioni medio-elevate che può raggiungere un'altezza anche di 8-10 metri.
Il Melo presenta gemme a legno e miste portate da diversi rami fruttiferi, cioè da dardi, lamburde, brindilli e rami misti. Il frutto è un pomo o melonide (falso frutto); la corteccia è tipicamente liscia rispetto altre specie e la foglia si distingue per il margine seghettato.
La Mela ha capacità depurative, diuretiche (grazie all’elevata quantità di potassio che contiene) ed è regolatrice dell’attività intestinale, poiché contiene fibre solubili ed insolubili che regolano l’intestino contrastando problemi come la stitichezza o, al contrario, la diarrea.
Inoltre, è ricca di flavonoidi (composti con elevate capacità antiossidanti) che combattono la produzione di radicali liberi e quindi, l’invecchiamento precoce; infine la Mela è efficace nella cura del colesterolo cattivo.

Frittelle di Mela

4 mele
un limone
2 cucchiai di farina bianca
½ bicchiere di vino bianco secco
un uovo
un cucchiaio di zucchero
un pizzico di sale
abbondante olio o strutto
zucchero al velo

Prendere le mele, sbucciarle, privarle del torsolo. Tagliarle a fette un po’ spesse e farle macerare ben zuccherate nel succo di limone per una notte. Immergerle in una pastella ottenuta diluendo 1 o 2 cucchiaiate di farina bianca nel vino bianco, l’uovo, lo zucchero ed il sale. Avvolgere le mele in abbondante pastella e friggerle. Farle sgocciolare su un foglio di carta assorbente. Si servono caldissime ricoperte di zucchero al velo oppure di sciroppo di lamponi, di fragole.

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Tina

ariel.46
00lunedì 4 ottobre 2010 16:18

ZUCCA




La Zucca è un ortaggio ben noto, spesso coltivato a scopo ornamentale nei giardini e più spesso a scopo foraggiero per gli animali. Oramai è diffusa in tante varietà, che resta oltremodo difficile distinguerle per nome.
Se ne utilizzano di preferenza i semi, raccolti a piena maturazione e seccati al sole; contengono peponina, tiroxina, acidi organici, un olio essenziale e sostanze varie che li rendono preziosi in varie applicazioni, contro la stitichezza, la costipazione, le scottature e le contusioni.
Il succo viene utilizzato come lassativo, il decotto è un valido nutrimento per i malati di enterite, dissenteria e tifo e con le foglie fresche di Zucca si preparano anche cataplasmi assai efficaci nelle scottature, nelle contusioni o nelle lacerazioni superficiali della pelle.

Mostarda di Zucca

1 kg. di Zucca di Chioggia
500 gr. di Zucchero
4 gr. di Cannella in stecca
12 gocce di Senape
1 Limone

Tagliate la zucca a pezzettini, mettetela in una bacinella, copritela con lo zucchero e aggiungete il limone tagliato in quattro.
Dopo 24 ore mettete il tutto a bollire assieme alla stecca di cannella: fate bollire per 20 minuti, quindi togliete i pezzi di zucca e poneteli ad asciugare su una reticella per 12 ore.
Ripetete l’operazione per altre tre volte, sempre togliendo la zucca e ponendola ad asciugare su una reticella.
Alla fine mettete a bollire solo lo sciroppo fino a giusta densità.
Rimettete la zucca dentro allo sciroppo e lasciatevela 24 ore.
Infine aggiungete la senape, mescolate con cura, invasate e conservate in luogo fresco al
buio.

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Tina


ariel.46
00lunedì 4 ottobre 2010 16:23

"I nosti fratelli anima-li"



Siamo abituati a dare per scontato una nostra estraneità a quella che è la dimensione animale. Espressioni dispregiative, dello stile "non comportarti come un animale", "non dire bestialità", mettono in evidenza un sottinteso senso di superiorità, rispetto a esseri che popolano il pianeta sicuramente da più tempo di noi e che hanno linguaggi diversi dal nostro e non possono ribattere a tutto quanto noi ci permettiamo di dire di loro.
La superiorità dell'uomo rispetto all'animale è innegabile per quanto riguarda lo sviluppo della corteccia cerebrale. Questo si traduce nella capacità di aver sviluppato un linguaggio complesso e articolato, una migliore coordinazione tra mente e corpo, una maggiore velocità di apprendimento, una grande flessibilità per quanto riguarda l'adattamento, e una sempre maggior indipendenza da schemi di comportamento istintuali, quindi una maggior libertà. Ma le dimensioni della corteccia cerebrale non sono sufficienti per determinare una scala gerarchica che rende un essere più o meno valido o importante di un altro. Sarebbe come voler definire una scala di valori, all'interno dell'umanità, basata sulla lunghezza dei capelli, piuttosto che sulle dimensioni dei bicipiti.
Questa così radicata convinzione della nostra superiorità, oltre ad essere il risultato di una evidente imposizione della legge del più forte, è data in fondo soltanto da criteri che riguardano la dimensione mentale. Per quanto riguarda la dimensione fisica non siamo né i più grandi, né i più forti, né i più veloci, né i più belli; per quanto riguarda la dimensione affettiva non siamo né i più fedeli, né i più affezionati, né i più premurosi; e per quanto riguarda la dimensione spirituale è meglio tacere rispettosamente, perché conosciamo già così poco della nostra, che è meglio non disquisire sulla capacità di un animale di concepire altre dimensioni. Vale comunque la pena di mettere in evidenza che alcuni principi che possono essere definiti etici, sono più inviolabili presso alcune specie animali che presso quella umana, come il lupo in lotta con un suo simile, che si arresta non appena l'avversario gli offre la gola in segno di resa.
Queste considerazioni dovrebbero aiutarci a rivedere l'impostazione del nostro rapporto col mondo animale, senza più dare per scontato la loro sottomissione alla nostra prepotenza, ma imparando, se non altro, ad esprimere riconoscenza ogni qualvolta questi vengono sacrificati per il nostro benessere. Che sia l'animale da soma che ci aiuta nel nostro lavoro pesante, che sia il selvatico che sacrifica la sua pelle per riscaldarci durante l'inverno, o il bovino che si trasformerà in bistecca sul nostra tavola, il minimo che possono esigere è rispetto e riconoscenza.
Un corretto rapporto tra uomo e animali non può venire definito solo da un codice esterno. Scelte come quella di mangiare carne o di essere vegetariani, di usare una pelliccia vera o una sintetica, di tenere in casa un animale esotico piuttosto che un cucciolo nostrano abbandonato, devono coinvolgere prima di tutto la coscienza individuale. In molte culture tradizionali, come quella degli indiani d'America, ogni impresa di caccia si conclude con una cerimonia di scusa e ringraziamento agli animali che sono stati sacrificati per permettere la sopravvivenza dell'uomo! Forse abbiamo ancora molto da imparare da popoli che sono stati superficialmente chiamato "primitivi"!
Si tratta proprio di una diversa impostazione del rapporto uomo-universo. Quando riconosceremo di non essere soli, su questo pianeta, e di non avere necessariamente il diritto di prevaricare altre forme di vita solo perché "noi pensiamo e loro no" (ammesso che sia davvero così), scopriremo che agli animali dobbiamo come minimo rispetto, oltre a un profondo senso di solidarietà, giacché è molto più ciò che ci accomuna da ciò che ci divide.

S.R. www.lifegate.it


Fonte.

Tina

ariel.46
00lunedì 1 novembre 2010 10:48






ariel.46
00lunedì 1 novembre 2010 10:56

Luna di Novembre
detta anche Luna degli Antenati, Luna Oscura, Luna della Nebbia, Luna del Castoro, Luna del Dolore, Luna Matta, Luna dei Cervi che perdono le corna, Luna di Povertà.



Luna della trasformazione, o luna degli antenati.

La luna di Novembre corrisponde ad un "tempo di sogno e di riposo”.
Il ciclo agricolo è ormai terminato e la terra dà pochi ultimi frutti mentre il buio avanza sovrano proteggendo il riposo della Dea Terra, che giace accanto al Dio Sole, in un’unione più spirituale che fisica.
Con Samhain, o capodanno celtico, ha inizio un nuovo giro nella ruota dell’anno.
E’ questo il periodo più misterioso e magico di tutto l’anno, e in particolare dalla notte del 31 Ottobre/1° Novembre per circa dieci giorni, il velo sottile che ci separa dall’altra dimensione si fa ancor più impalpabile.
Nell’antichità si pensava che in occasione di Samhain gli spiriti dei defunti tornassero a camminare sulla terra, facendo visita ai vivi: da ciò deriva l’usanza di onorare la memoria dei propri avi il 1° Novembre, ripresa da altre tradizioni religiose.
Per onorare i loro defunti, i nostri antenati solevano lasciar del cibo sulla soglia di casa, e scrivere messaggi da gettare nel fuoco affinchè giungessero nell’aldilà, ai loro cari.

Anche per noi questo è un tempo particolarmente adatto per riflettere, contemplare, guardarsi dentro e trasformare ciò che ha bisogno di essere trasformato. Come la natura si spoglia, s'arresta e si addormenta, altrettanto noi possiamo utilizzare questo riposo rigeneratore per prepararci ad affrontare un nuovo ciclo.
Non a caso siamo nel segno dello Scorpione, il cui governatore è Plutone, o Ade, dio dell’oscurità e sposo di Persefone, la Dea dei due mondi.
Scorpione è il segno della trasformazione, della crisi che precede la rigenerazione, che poi incontreremo in Sagittario.
In questo segno l’uomo affronta il difficile compito di superare la paura della perdita, anche la più estrema, fino a comprenderne i doni.
La leggenda di Inanna, mito dello scorpione, narra infatti di un viaggio nel regno degli inferi, per incontrare la propria parte oscura, o rimossa, la sorella Ereshkigal. Un viaggio doloroso, al ritorno del quale Inanna incontra tanti doni quanti i gioielli che ha lasciato lungo la discesa, per accorgersi una volta in superficie che il valore di questi doni è di gran lunga superiore a quanto ha perso.
Come Inanna, permettiamoci anche noi un viaggio nell’interiorità, per rivedere l'anno che è passato riconoscendo quei lati del nostro Io che è bene lasciar “morire”, dando così spazio a nuove possibilità.
Approfittiamo di questo tempo anche per confrontarci serenamente con quel fenomeno della vita che tanto ci spaventa, ma sul quale non abbiamo alcun possibile controllo: la morte.
Rielaboriamo i nostri lutti, onoriamo i nostri cari e ricordiamo che ad ogni perdita segue una rinascita, è la natura stessa che ce lo insegna.

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Tina

ariel.46
00lunedì 1 novembre 2010 10:59

Spiriti di Natura: fate che si nascondono sottoterra.

Piante: verbena, betonica, borraggine, grani di meleguetta, cinquefoglie, cardo.

Colori: grigio, verde-mare.

Fiori: fiori di cactus, crisantemi.

Profumi: cedro, fiore di ciliegio, giacinto, narciso, menta piperita, limone.

Pietre: topazio, giacinto (zircone rosso/giallo-arancio), lapislazzuli.

Alberi: ontano, cipresso.

Animali: unicorno, scorpione, coccodrillo, sciacallo gufo.

Divinità: Kali, Iside Nera, Nicnevin, Ecate, Bast, Osiride, Sarasvati, Lakshmi, Skadi, Mawu.

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Tina

ariel.46
00lunedì 1 novembre 2010 11:01

Il cielo di Novembre 2010.

Ed eccoci nel mese del misterioso e magnetico segno dello Scorpione, che si apre con un novilunio molto intenso, il 6 novembre, nel primo settore dello zodiaco, quello dell' IO.
Scorpione è il segno della trasformazione, in natura come dentro di noi, che siamo invitati ad “approfittare” di questa forte concentrazione energetica per permetterci una vera e profonda revisione del nostro essere, a partire proprio dall’interiorità.
E’ necessario cogliere l’attimo poiché si muovono veloci le energie, infatti già il giorno 9 mercurio si sposta in sagittario, dove si fa meno introspettivo e decisamente più dinamico.
Anche Venere, retrograda, lascia lo scorpione dal giorno 8 del mese per prendere una “boccata d’aria”, è proprio il caso di dirlo, di tre settimane negli ultimi gradi di bilancia, sua sede.
Prosegue il moto di marte in sagittario, che si sposta dai 3 ai 24 del segno nel corso del mese, congiungendosi a mercurio tra il 20 ed il 25, giorni in cui occorre fare attenzione all’eccesso di energia sul piano delle comunicazioni e degli spostamenti.
Avanza di 2 passi Saturno in bilancia, spostandosi dai 12 ai 15°.
Urano è stanziale a 27° dei pesci in moto retrogrado, mentre riprendono il moto diretto Nettuno, dal 7 novembre e Giove dal 19 Novembre. Plutone avanza di un passo e tocca i 4° capricorno.
Il plenilunio si compie il giorno 21 alle ore 18:28 locali, mentre il 22 alle ore 11:14 il sole entra nel segno del Sagittario.

Testo di Manuela Caregnato per www.ilcerchiodellaluna.it

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Tina

ariel.46
00lunedì 1 novembre 2010 11:04

Le fasi lunari di novembre 2010.



Luna Nuova – sab 6 novembre alle 04:53 U.T.

Primo Quarto – sab 13 novembre

Luna Piena – dom 21 novembre alle 17:28 U.T.

Ultimo Quarto – dom 28 novembre

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Tina
ariel.46
00lunedì 1 novembre 2010 11:06

La Luna di Novembre in giardino.
di Mimmo Tringale.

La nona lunazione: La natura interrompe il suo flusso vitale permettendo di intervenire sul terreno e sulle piante.
Con una metafora poetica, negli antichi calendari lunari giapponesi, la nona lunazione veniva comunemente denominata "la lunazione delle braccia tese" per la forma assunta dai rami degli alberi oramai spogli di foglie. Un'immagine molto viva per indicare la condizione di stasi, in cui giace in questo periodo la natura intera, completamente immersa nel sonno invernale. Con la sola eccezione dell'estremo sud, in gran parte del paese la linfa interrompe gradualmente il suo flusso vitale all'interno delle piante, pertanto assai limitata se non nulla è l'influenza della luna e assai scarse le differenze tra i periodi di luna crescente e quelli di luna calante. In ogni caso, anche in questo ultimo scorcio dell'anno vale l'indicazione di preferire la luna calante per effettuare le lavorazioni del terreno e gli interventi sulle piante.

Semine e piantagioni (luna crescente)
Interrare i bulbi a fioritura primaverile (anemoni, crocus, fresia, giacinti d'Olanda, giacinti romani, iris bulbosi, mombretia, muscari, narcisi, ranuncoli, scilla, sparaxis, tulipani, ecc.). Mettere a dimora all'aperto i nuovi rosai.

Trapianti (luna crescente)
Trapiantare le erbacee biennali e i cespi rizomatosi dei gigli.

Riproduzione (luna crescente)
Diradare e dividere i ceppi delle piante erbacee perenni e i cespi rizomatosi dei gigli.
Cimature e Potature (luna calante)
Potare gli arbusti a fioritura primaverile e quelli sempreverdi e le siepi in generale per stimolare l'emissione di nuova vegetazione.

Lavori (luna calante)
Rastrellare il prato per eliminare le foglie secche e i residui di falciatura ed effettuare la foratura per favorire l'arieggiamento. Preparare il terreno per le nuove piantagioni. Realizzare eventuali ripari, prima dell'arrivo dei primi geli. Ritirare i tuberi di dalia esauriti e riporli in ambiente ben riparato. Zappettare i filari delle siepi e concimare con letame, compost o concime organico.

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Tina


ariel.46
00lunedì 1 novembre 2010 11:09

Le Erbe di Novembre in cucina.
a cura di Betty Forner.



Novembre è l'undicesimo mese dell'anno secondo il calendario gregoriano ed il terzo ed ultimo mese dell'autunno nell'emisfero boreale, della primavera nell'emisfero australe, consta di 30 giorni e si colloca nella seconda metà di un anno civile. Dal latino novem, "nove", perché era il nono mese del calendario romano, che iniziava con il mese di Marzo.

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Tina



ariel.46
00lunedì 1 novembre 2010 11:33

CACO




È originario della zona meridionale della Cina. Detto Mela d'Oriente fu definito anche Albero delle sette virtù: lunga vita (possono vivere anche mezzo secolo): grande ombra, assenza di nidi fra i suoi rami, inattaccabilità da parte dei tarli, possibilità di giocare con le sue foglie indurite dal ghiaccio, la settima virtù è data dal bel fuoco che fornisce e dalla ricchezza in sostanze concimanti il terreno. Dalla Cina si è esteso nei paesi limitrofi e ha trovato larga diffusione nel vicino Giappone.
Le prime notizie di questa specie risalgono ai Greci. Il nome Kaki compare in Giappone alla fine dello scorso millennio. Intorno alla metà del 1800 viene diffuso in America ed Europa. I primi impianti specializzati in Italia sono sorti nel salernitano a partire dal 1916, estendendosi poi in particolare in Emilia. In Italia la produzione si è stabilizzata intorno ai 650000q, la coltura è sporadicamente diffusa su tutto il territorio nazionale, ma riveste una certa importanza economica solo in Emilia e Campania con
produzioni rispettive di 220000q e 350000q. Questo particolare frutto ha un'importanza particolare anche in Sicilia dove è famosissimo e più diffuso il kaki di Misilmeri esportato e conosciuto in tutto il mondo.
Il kaki è un frutto energetico: apporta circa 65 chilocalorie per 100 grammi; é composto da circa 18% di zuccheri, il 78,20% di acqua; lo 0,80% di proteine; lo 0,40% di grassi oltre ad una ragionevole quantità di vitamina C, è inoltre ricco di betacarotene e di potassio.
Ha proprietà lassative e diuretiche ed è sconsigliato a chi soffre di diabete o ha problemi di obesità.Se gustato ancora in stato acerbo, può provocare la classica sensazione da "bocca legata". È una sensazione gustativa (tattile) di asprezza e ruvidità che si avverte principalmente sul dorso della lingua.

Confettura di Cachi
500 gr. Cachi
700 gr. Zucchero
1 Limone (succo)

Mondare, spellare i cachi e metterli in una pentola alta, schiacciandoli un poco col mestolo. Mondare, sbucciare le pere, tagliarle a pezzetti fini e metterle nella pentola, insieme ai cachi. Mescolarvi il fruttapec. Portare ad ebollizione e far bollire per un minuto circa, mescolando in continuazione, e aggiungere solo ora, gradatamente, lo zucchero. Riportate ad ebollizione e sempre mescolando far bollire per 8 minuti a fuoco vivace. Passare il tutto al passaverdura, quindi rimettere la purea nella pentola, aggiungervi il succo di limone e far bollire per 4 minuti, sempre mescolando. Togliere dal fuoco e mescolare per un minuto circa, facendo dissolvere l'eventuale schiuma. Versare la confettura fluida ancora bollente in vasetti preriscaldati e chiudere ermeticamente. Capovolgere i vasetti per 5 minuti.

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Tina
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